Sudafrica 2010 - Germania: presentazione squadre Mondiali (in esclusiva per Stone Island Football Blog)



In molti sono convinti che in Sudafrica Joachim Löw sarà alla sua seconda esperienza come capo-allenatore a un Mondiale. L’allenatore della nazionale tedesca, infatti, a Germania 2006 era formalmente il vice di Jϋrgen Klinsmann, ma in concreto era lui a preparare tatticamente e tecnicamente le partite. Il terzo posto al Mondiale casalingo fu accolto come un trionfo, nonostante la cocente delusione della semifinale persa ai supplementari contro l’Italia. Dopo la finale persa contro la Spagna a Euro 2008, le aspettative dei tifosi sono cresciute e il cammino immacolato nelle qualificazioni rappresenta un buon viatico per i teutonici.
Anche perché il girone affrontato dalla Germania non era dei più semplici, con la Russia di Hiddink in grado di lottare alla pari fino allo scontro diretto di Mosca del penultimo turno (vinto con pizzico di fortuna per 1-0).
La Germania si presenta ai prossimi Mondiali tra le squadre del “secondo gruppo”, vale a dire quelle che nei pronostici di addetti ai lavori e bookmaker si collocano immediatamente alle spalle delle favorite Brasile e Spagna. Due i luoghi comuni, avvalorati comunque dai fatti, che accompagnano sempre il Deutsche Mannschaft nella competizione iridata: “La Germania arriva sempre in fondo” e “L’Italia è la sua bestia nera”. In effetti, andando a scorrere le statistiche e i precedenti, ci si accorge di come la Germania (unita o Ovest), oltre ai 3 titoli conquistati - 1954, 1974 e 1990 -, sia arrivata altre quattro volte in finale - 1966, 1982, 1986 e 2002 - e in altrettante circostanze sia stata eliminata in semifinale - 1934, 1958, 1970, 2006. Al Mondiale, nei tre precedenti in turni ad eliminazione diretta con l’Italia (gli altri due incontri sono terminati 0-0, nel girone iniziale a Cile ’62 e nel secondo girone ad Argentina ‘78), i teutonici hanno sempre perso in partite che hanno segnato la storia azzurra (il 4-3 a Città del Messico nel 1970, il 3-1 nella finale di Spagna ’82 e l’ancora vivo 2-0 ai supplementari di Dortmund nell’ultima Coppa del Mondo).
La squadra che si presenterà al prossimo Mondiale sudafricano è stata inserita nel girone D, assieme ad Australia, Serbia e Ghana. Un girone certamente non facile, ma l’obiettivo è come sempre quello di arrivare quantomeno alle semifinali. L’asse portante della squadra si basa su giocatori che militano o hanno militato nel Bayern Monaco. Dell’11 ipotetico, ben 6 elementi hanno a che fare con la squadra attualmente allenata da Louis Van Gaal. Lo schema è il classico 4-4-2, con qualche variazione sul tema (4-2-3-1) legata alle diverse qualità degli interpreti scelti.
Il ruolo di portiere ha visto consumarsi il dramma di Robert Enke, suicidatosi lo scorso ottobre e probabile titolare in Sudafrica. Al posto del povero Enke, Löw aveva ufficializzato che il numero 1 sarebbe stato René Adler, ma il portiere del Bayer Leverkusen si è fatto male alla vigilia delle convocazioni. A questo punto, il titolare in Sudafrica sarà il giovane Neuer dello Schalke 04, un estremo difensore dal sicuro avvenire, ma assai incerto nelle ultime partite della stagione. La difesa è ancora un punto interrogativo, con i soli Lahm e Mertesacker sicuri del posto. Al centro della difesa, al fianco del centrale del Werder Brema, potrebbe trovare spazio Tasci dello Stoccarda (in lizza con Westermann). Lahm può giocare indifferentemente a destra (come nel Bayern) o a sinistra. Per questo Löw può scegliere tra il destro Boateng e il mancino Schäfer, senza dimenticare Jansen. Il centrocampo sembrava già fatto per tre quarti, con capitan Ballack e Schweinsteiger centrali e la classe di Ozil sulla fascia o dietro la punta centrale con Podolski largo. Invece la finale di FA Cup ha mandato all’aria i piani di Löw. Ballack si è infatti infortunato e non potrà disputare il suo terzo Mondiale. Il suo posto potrebbe essere preso da Khedira dello Stoccarda. L’ultimo ruolo della mediana teutonica potrebbe vedere un ballottaggio tra i due giocatori più promettenti del vivaio tedesco, affermatisi in questa stagione. Uno è Toni Kroos, proprietà Bayern, ma in prestito dal gennaio 2009 al Bayer Leverkusen. L’altro è Tomas Mϋller, passato in pochi mesi dal Bayern riserve alle reti in Champions League. Come detto, in base alle caratteristiche di centrocampisti e attaccanti scelti, l’assetto tattico potrebbe mutare dal rigido 4-4-2 al più fantasioso 4-2-3-1. L’attacco non presenta dei bomber di prima fascia, ma Löw punta molto sulla duttilità di Podolski, anonimo al Bayern e al Colonia, ma sempre protagonista in nazionale, e Klose, protagonista agli ultimi due Mondiali. Primi sostituti Stefan Kiessling del Leverkusen e Mario Gomez che deve riscattare il flop a Euro 2008 e la stagione assai deludente al Bayern. Come tutte le nazionali che si rispettino, anche la Germania ha il suo brasiliano naturalizzato. Si tratta di Cacau dello Stoccarda che sta scalando velocemente le gerarchie di Löw.
Una nazionale tedesca con due caratteristiche precise: multietnicità ed età media molto inferiore rispetto al recente passato. Due peculiarità che dimostrano l’integrazione nella società tedesca e il buon lavoro svolto dai settori giovanili. Issarsi ancora una volta tra le prime quattro al mondo non sarà semplice (ai quarti possibile la rivincita di quattro anni fa con l’Argentina), ma è risaputo che “La Germania arriva sempre in fondo”.
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About Simone Salvador

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