
Il progetto, destinato a suscitare molte discussioni, è stato pensato e realizzato dall’agenzia di sport-marketing Gemba. Un Mondiale di tennis per nazioni a 32 squadre, da disputarsi ogni due anni con durata di 10 giorni. Tre giocatori più il capitano, girone iniziale a 4 squadre, due qualificate per girone e successiva fase a eliminazione diretta a partire dagli ottavi di finale. Insomma, stesso format del mondiale calcistico. Un’idea innovativa, affascinante, che tuttavia mette a rischio il futuro della Coppa Davis. Il Mondiale per club si disputerebbe a fine settembre o inizio ottobre e andrebbe a sostituire uno dei Master 1000 di quel periodo. L’obiettivo dichiarato è quello di portare attenzione planetaria attorno ad un evento per nazioni e per fare questo sono state avanzate anche alcune modifiche regolamentari:
- ogni incontro, sulla distanza classica della Davis, cioè 5 set, prevede l’obbligo di schierare almeno due tennisti (in pratica durante il match ci sarebbe la sostituzione tra atleti);
- per velocizzare l’incontro le pause tra un punto e l’altro sarebbero di soli 25 secondi
-sempre nell’ottica di rendere più rapido lo svolgimento dei match, i tie-break sarebbero disputati al 5 anziché al 7.
Il progetto sarà vagliato durante gli Australian Open, al via a Melbourne lunedì prossimo. Uno dei principali sostenitori è Novak Djokovic, membro del consiglio dei tennisti.
Personalmente penso sia una bella idea, destinata a creare molto interesse in tutto il mondo. Dieci giorni in cui l’intero pianeta tiferebbe per la propria squadra nazionale, come per il calcio. Condivido il format, molto meno la modifica del tie-break. Sulla sostituzione degli atleti durante il match occorre vedere. Sicuramente il Mondiale entrerebbe in conflitto con la Coppa Davis, almeno negli anni in cui viene disputato. Non andrebbe quindi a sostituirla completamente, ma già oggi alcuni big preferiscono saltare gli impegni di Davis (Federer salterà la Spagna mentre Roddick e Blake hanno già annunciato il forfait per la prossima edizione). Con la contemporanea presenza del Mondiale, la Davis rischierebbe di perdere altri importanti atleti, riducendo così il suo appeal verso tifosi e sponsor.
Inoltre permane un dubbio fondamentale, sollevato dallo scriba Gianni Clerici. Il tennis è lo sport individuale per eccellenza (“individualissimo” secondo Clerici) e la Coppa Davis è riuscita a bilanciare straordinariamente l’aspetto individuale con quello della nazionale (intesa come gruppo). Riuscirebbe un secondo torneo per nazioni a contemperare queste due - opposte - caratteristiche?
Credo che i problemi principali sul relativo seguito che ha il tennis in Italia, e sottolineo in Italia, siano: 1 - la mancanza di un giocatore di prim'ordine a livello dei primi 10 del mondo (pur essendo Flavia Pennetta bravissima, anche se ha cannato di brutto nei primi 2 tornei dell'anno, sappiamo bene che il circuito Wta non ha ahimè lo stesso peso del circuito Atp); 2 - il totale oscuramento televisivo in chiaro che questo sport ha avuto negli ultimi 10 anni. Con l'avvento del digitale qualcosa è migliorato grazie a SportItalia, ma l'investimento che queste televisioni danno all'avvenimento resta piuttosto magro (altrimenti non si capisce la scelta di trasmettere 2 tornei come Brisbane e Chennai nello scorso week end anzichè l'importantissimo torneo di Doha dove tra l'altro si è già visto tennis di altissimo livello pur essendo a inizio stagione...problemi di diritti e dunque ...di investimenti...).
RispondiElimina3 - la gestione quasi "elitaria" di molti circoli tennistici, nonchè la scarsissima manutenzione prestat ai piccoli campi da tennis (ricordiamoci che siamo il paese dei piccoli comuni...) che infatti vengono sempre più abbandonati a se stessi.
Direi che sotto quest'aspetto vale un discorso analogo all'atletica: mancanza di strutture adeguate, mancanza di insegnamento dello sport nella fase scolastica primaria e secondaria, mancanza di organizzazione della federazione (senza rivangare come la federazione tennis sia + volte stata rasa al suolo come Cartagine...).
Tutto questo preambolo per dire che nella realtà il seguito del tennis a livello mondiale non è affatto così basso come lo si dipinge, e se proprio dovessimo prendere un livello medio su cui misurarne il seguito di certo questo non può assolutamente essere la fattispecie italiana.
Credo dunque che il circuito atp, ma anche quello wta, sia notevolmente congegnato e sufficentemente pubblicizzato con adeguati investimenti...poi che da noi sia più remunerativo per sky trasmettere chievo-inter alle 12.30 è un altro discorso.......
E' pur vero che forse qui s'intende un aumento di seguito per una competizione per nazioni. Anche qui devo dire che le drammatiche condizioni in cui versa la nazionale italiana fanno sì che in Italia abbiamo una visione distorta della realtà, tanto più che mamma rai sembra aver quasi completamente dimenticato questo sport (lo stesso bisteccone è molto + passionale nelle telecornache di canottaggio...). Certo a livello generale si potrebbe fare di più: magari cominciando col distribuire punti atp e wta collegati anche alla coppa davis, nonchè un aumento consistente di cash per i giocatori che faranno almeno un certo numero di presenze annuali in coppa davis. La coppa davis dovrebbe in sintesi essere il quinto "slam", con la differenza di esserlo per nazioni. E' chiaro che qualcosina nella formula va cambiato (per esempio si potrebbe pensare una sorta di final four) ma di qui a parlare di mondiale per nazioni mi sembra esagerato...con tutto il rispetto per Djokovic....
In chiusura sottolineo come gli interventi di Gianni Clerici non siano mai banali...se lo dice il guru....
Stefano
Ciao Stefano, complimenti per la perfetta analisi! Sottoscrivo al 101% quello che dici.
RispondiElimina1-cronica mancanza di tennisti di livello. Al maschile siamo davvero messi male. Pennetta ha fatto belle cose ma come dici tu il livello wta è assai più basso tant'è vero che Clijsters ed Henin appena tornate vincono in scioltezza. In più, come spesso avviene in Italia, più che alla sostanza si guarda molto alla forma e molti servizi su Flavia Pennetta sono incentrati sulla sua bellezza, le sfliate ecc.
2-Qui sfondi una porta aperta. E' un argomento che conosco molto bene quello del rapporto sport-tv e tennis-tv in particolare. Io sono cresciuto con le dirette su Raitre dal Foro Italico..pomeriggi interi a seguire gli incontri da Roma. Oppure a seguire Italia-Svezia da Cagliari tutto il giorno. Come me molti altri. Negli anni il tennis è sparito dalle tv in chiaro perchè poco compatibile coi palinsestib(almeno questa è la scusa ufficiale..). Sky ed Eurosport fanno un ottimo lavoro e con grande competenza. Il problema è che la maggior parte degli italiani non ha il satellite e non può avvicinarsi a questo sport. Quando Italia1 trasmetteva semifinali e finali degli Internazionali non sai quante persone (sprovviste di decoder) mi parlavano entusiasti della partita che avevano visto. Speriamo che con lo switch-off molte persone possano avvicinarsi al tennis (sportitalia trasmette qualcosa, la Rai sta puntando ad ottenere il Rolland Garros e magari Super Tennis trasmetterà anche con questa tecnologia).
3-"mancanza di strutture adeguate, mancanza di insegnamento dello sport nella fase scolastica primaria e secondaria, mancanza di organizzazione della federazione (senza rivangare come la federazione tennis sia + volte stata rasa al suolo come Cartagine...)." perfetto!
4- Verissimo il discorso dell'italianocentrismo con conseguente distorsione della realtà. Da noi se non c'è un atleta competitivo ad alto livello quello sport non esiste neppure (basta citare l'esempio dello Sci con e senza Tomba o quello che sarà per la Moto Gp dopo Valentino Rossi). E' la cronica mancanza di cultura sportiva che attanaglia il nostro paese (un mese fa ho scritto un post sul Mondiale per club di calcio...quando ha giocato il Milan sembrava il torneo più importante del mondo, gli altri anni ti ritrovi a malapena un trafiletto sul giornale).
Penso che l'idea del Mondiale sia basata sul possibile ritorno economico che potrebbe portare un torneo del genere (non a caso il progetto è di una società di marketing). Dal punto di vista sportivo ho espresso qualche dubbio e sono d'accordo con te che sarebbe meglio pensare a soluzioni alternative per rendere più appetibile la Davis per giocatori e pubblico . Magari non renderla solo un affare tra le due finaliste (le Final 4 sono una buona idea). Sempre tenendo presente che che la Davis non è in crisi dal punto di vista del seguito (basti vedere i palazzetti o i campi in cui si disputano i turni finali).
Prima di esprimere un opinione sul tennis ascolto e leggo con la massima attenzione il parere di Gianni Clerici:-;
Ciao!!
Il mondiale di tennis sarebbe un ritorno di immagine ridicolo, il tennis è uno sport individuale, fare un mondiale in cui il numero 1 al mondo deve giocare per forza con wawrinka e rischiare di non arrivare nemmeno in semifinale è assurdo. Poi per il parallelismo di stefano dire che non ci sono strutture adeguate quando l'italia è il paese dei campi da tennis e delle piste di atletica è una cavolata. Direi casomai che ci sono troppi tecnici di basso livello che si credono dei e pochissimi centri specializzati per i migliori ( lo stesso accade nell'atletica), ma almeno nel tennis i migliori emigrano come ha fatto la pennetta in spagna o altri in america. Ci dovrebbe essere più specializzazione e competenza e i risultati arriverebbero ( esempio nella marcia esistono solo 2-3 centri in italia e tutti sanno che saluzzo è il migliore, uguale i migliori vanno tutti lì ed escono quintalate di medaglie).
RispondiEliminaI due problemi principali sono l'incompetenza delle federazioni e dei rispettivi dirigenti e, parallelamente, il discorso scuola (qui le responsabilità sono da suddividere tra gli stessi dirigenti e la politica, destra o sinistra che sia). Se, come avviene nella maggior parte degli stati civilizzati, la scuola portasse i bambini ad avvicinarsi a diversi sport, offrendo loro la possibilità di praticare e scegliere quello preferito, ci sarebbe una maggior suddivisone tra i vari sport. Oggi invece un bambino non fa educazione fisica fino agli 11 anni e quello che può vedere o leggere è sempre e solo calcio visto il livello di molti media (cito Studio Sport e penso basti..). Posso dire che molti campi di tennis che vedo in giro (quelli comunali, non quelli dei circoli) sono in stato di abbandono o sono stati rincovertiti in campi di calcio a 5. Può sembrare una stupidata, ma penso che esista una fortissima corrispondenza tra sport trasmesso in tv e strutture reali. Fino agli anni '90 il tennis era sport visibilissimo per il grande pubblico e i campi spuntavano come funghi. Negli anni successivi il tennis è sparito, la domanda fortemente diminuita e le strutture sono finite spesso in disuso. Il discorso programmazione delle federazioni meriterebbe un bel post a parte...
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