E dunque la dirigenza Juventus alla fine ha ceduto. Ha cercato di non rinnegare la scommessa,
persa in partenza, dello scorso maggio, ma alla fine si è arresa. Ciro Ferrara non era la scelta giusta e i risultati, ma ancor di più il (non) gioco e l'atteggiamento della squadra, sono andati oltre ogni previsione negativa. Senza fare la parte antipaticissima di "colui che lo aveva detto", era chiaro ed evidente che un allenatore alla primissima esperienza in panchina non avrebbe mai potuto gestire una squadra rinnovata come la Juventus 2009/2010. Tanto più con degli assistenti così modesti. Il guardiolismo, l'uomo della società, l'ex bandiera che tanto piace ai tifosi, l'assitente che prepara il Lippi-ter, si sono rivelate per quello che sono: delle elucubrazioni drammticamente errate e qualunquiste, lontane anni luce da quella che doveva essere la linea e la politica della società. Dopo l'anno in B e i due di assestamento in A con il buon lavoro di Ranieri, occorrreva fare il salto di qualità, puntando prima di tutto su un allenatore con curricula. Al contempo andava rinforzata la società con un direttore generale esperto. Monsieur Blanc ha invece fatto l'opposto, spendendo tanto per i giocatori, risparmiando sull'allenatore e concentrando tutte le cariche societarie in unica persona: se stesso.

L'esonero di Ferrara sarebbe dovuto arrivare l'indomani della sconfitta interna con il Catania, allora ultimo in classifica. Partita che arrivava subito dopo la batosta contro il Bayern, con conseguente eliminazione al primo turno di Champions. C'era la pausa natalizia e il nuovo allenatore avrebbe avuto una decina di giorni per studiare, capire, lavorare con la squadra. Invece si è deciso di andare avanti con Ferrara, palesemente in difficoltà e con una squadra ormai sfiduciata. Altre sconfitte in serie ed eliminazione anche in Coppa Italia, trofeo che poteva rappresentare un bel premio di consolazione. Su Ferrara allenatore non serve dire molto altro, stante la evidente inesperienza e incapacità di dare una qualsivoglia fisionomia alla squadra. Al Ferrara uomo va dato atto di essersi comportato con dignità e professionalità (eccetto la lite con Maifredi), ma al tempo stesso, da grande uomo Juventus avrebbe dovuto fare un passo indietro, dimettersi per il suo bene e per quello della squadra.
L'uomo scelto per sostituirlo è Alberto Zaccheroni, allenatore con contratto a termine di 4 mesi, in attesa di Benitez. Un compito difficile, per non dire ingrato, quello che attende il tecnico romagnolo. Personalmente, l'ho scritto a dicembre, si sarebbe dovuto puntare tutto su un santone come Guus Hiddink. Troppo caro si dice. Ma è il prezzo che si deve pagare per il definitivo salto di qualità. Squadra al top italiano ed europeo? Allenatore di livello. Oddio, si poteva puntare anche su allenatori emergenti, con idee e che hanno già dimostrato di dare un gioco alle loro squadre. Ma andava fatto a maggio quando Allegri, Giampaolo e Laurent Blanc erano in ballottaggio con Ferrara.
Zaccheroni quindi. Premesso che in casa Juventus si parla tantissimo di allenatori, quando sarebbe molto più importante capire quali e quante risorse avrà a disposizione la società per il prossimo mercato (vitale la qualificazione in Champions), vista e considerata la situazione in cui si è cacciato Blanc, penso sia la scelta migliore. Si sono fatti diversi nomi, alcuni improponibili come Gentile (mai allenato un club, esperienza inferiore a quella di Ferrara...). Il tecnico di Cesenatico, tra tutti, è quello più preparato (particolare confermatomi da alcuni suoi ex giocatori), anche se non ama subentrare in corso d'opera. Dal punto di vista tattico Zaccheroni ha due moduli di riferimento: 4-4-2 e 3-4-3. Moduli improponibili nell'attuale Juventus, dove mancano totalmente gli esterni e l'uomo chiave è il trequartista Diego, unica fioca luce nell'oscurità juventina. In carriera, violentando un po' i suoi prinicipi tattici, Zaccheroni ha giocato anche col 3-4-1-2, modulo cucito su misura per Boban, nel clamoroso finale scudetto del Milan 1998/99. Quali soluzione adotterà quindi? La più logica e di buonsenso è lavorare e puntare tutto sul 4-3-1-2,
unico modulo adatto all'attuale Juventus. Recuperare qualche infortunato (a proposito, Iaquinta non doveva tornare i primi di dicembre?) e lavorare sodo su posizioni, schemi, palle inattive. In pratica recuperare il recuperabile dopo il disastro Ferrara. Obiettivi di Zac saranno il quarto posto, meglio il terzo, e un buon cammino in Europa League. So che è una prospettiva difficile, ma se il tecnico romagnolo dovesse ottenere la qualificazione in Champions League e arrivare in semifinale/finale in Europa League, la dirigenza farebbe bene a confermarlo, stante la disperata condizione tecnico-tattica-mentale in cui prende in mano la squadra. Dopo di lui, molto probabilmente (anche se vedendo l'indecisionismo di questi tempi di Blanc & co. non si sa mai), Rafa Benitez. Un allenatore molto preparato e in grado di vincere in carriera due campionati spagnoli (Valencia), una Coppa Uefa (Valencia) e una Champions League (Liverpool). Tuttavia, un allenatore abbastanza prudente e mai in grado di lottare veramente per la conquista della Premier League. 4-4-2 e 4-2-3-1 (o 4-5-1) i suoi moduli preferiti. La gestione del mercato del Liverpool in questi anni non è stata esemplare (ceduto Sissoko alla Juventus sostenne che Lucas Leiva fosse meglio del maliano) e i reds che ha presentato in questi anni hanno avuto paurosi alti e bassi di rendimento. Un allenatore pù da Europa che da campionato. Il problema, comunque, non sarà tanto la figura del prossimo tecnico. Per il prossimo anno la Juventus ha bisogno di un robusto intervento sul mercato. Unici punti fermi devono essere Buffon, Chiellini, Marchisio, Sissoko, Diego più alcuni rincalzi-uomini squadra come Del Piero, Legrottaglie, Camoranesi, Iaquinta. Tutti gli altri si giocano la conferma in questi mesi. A prescindere dai risultati, comunque, andranno acquistati un paio di difensori centrali, un paio di esterni di difesa, (almeno) un centrocampista, e due attaccanti. Il tutto abbassando l'età media della squadra. Sembra una lista della spesa o il mercato di riparazione del fantacalcio, ma è quello che serve alla Juventus per tornare ad essere finalmente competitiva.
unico modulo adatto all'attuale Juventus. Recuperare qualche infortunato (a proposito, Iaquinta non doveva tornare i primi di dicembre?) e lavorare sodo su posizioni, schemi, palle inattive. In pratica recuperare il recuperabile dopo il disastro Ferrara. Obiettivi di Zac saranno il quarto posto, meglio il terzo, e un buon cammino in Europa League. So che è una prospettiva difficile, ma se il tecnico romagnolo dovesse ottenere la qualificazione in Champions League e arrivare in semifinale/finale in Europa League, la dirigenza farebbe bene a confermarlo, stante la disperata condizione tecnico-tattica-mentale in cui prende in mano la squadra. Dopo di lui, molto probabilmente (anche se vedendo l'indecisionismo di questi tempi di Blanc & co. non si sa mai), Rafa Benitez. Un allenatore molto preparato e in grado di vincere in carriera due campionati spagnoli (Valencia), una Coppa Uefa (Valencia) e una Champions League (Liverpool). Tuttavia, un allenatore abbastanza prudente e mai in grado di lottare veramente per la conquista della Premier League. 4-4-2 e 4-2-3-1 (o 4-5-1) i suoi moduli preferiti. La gestione del mercato del Liverpool in questi anni non è stata esemplare (ceduto Sissoko alla Juventus sostenne che Lucas Leiva fosse meglio del maliano) e i reds che ha presentato in questi anni hanno avuto paurosi alti e bassi di rendimento. Un allenatore pù da Europa che da campionato. Il problema, comunque, non sarà tanto la figura del prossimo tecnico. Per il prossimo anno la Juventus ha bisogno di un robusto intervento sul mercato. Unici punti fermi devono essere Buffon, Chiellini, Marchisio, Sissoko, Diego più alcuni rincalzi-uomini squadra come Del Piero, Legrottaglie, Camoranesi, Iaquinta. Tutti gli altri si giocano la conferma in questi mesi. A prescindere dai risultati, comunque, andranno acquistati un paio di difensori centrali, un paio di esterni di difesa, (almeno) un centrocampista, e due attaccanti. Il tutto abbassando l'età media della squadra. Sembra una lista della spesa o il mercato di riparazione del fantacalcio, ma è quello che serve alla Juventus per tornare ad essere finalmente competitiva.
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