Il Punto sulla Serie A 2010/2011 - 2a giornata

Sabato Blog-In dentro lo Sport ha festeggiato un anno di vita (vedi). Come promesso, compatibilmente a impegni vari, un obiettivo per il secondo anno di vita del Blog è quello di "istituzionalizzare" alcune rubriche. La prima di queste, un classico senza tempo, è legata al Punto sulla Serie A, con considerazioni e riflessioni (il meno banali possibili...) su quello che ha detto l'ultima giornata di campionato. 

Calma. Come accade puntualmente ogni anno, le prime giornate di campionato regalano sorprese e portano alla ribalta provinciali e calciatori fino al giorno prima semi-sconosciuti. La tentazione di emettere sentenze sulla base di due partite è sempre molto forte, ma per una prima valutazione oggettiva delle forze in campo occorrerà aspettare (almeno) una decina di giornate, quando campionato e coppe europee saranno a pieno regime,. Per ora, la cosa che appare chiara è che il campionato 2010/2011 sarà più vivo ed equilibrato rispetto a quello degli anni immediatamente successivi a Calciopoli. Mi sbilancio e dico che la qualità media delle varie squadre è decisamente superiore e i punteggi record visti nelle scorse stagioni saranno difficilmente ripetibili. 
Una buona notizia per il nostro calcio. Sul perché le squadre medio-piccole saranno più competitive e strapperanno più punti alle grandi o presunte tali, si potrebbe scrivere molto. La mia opinione è che ci siano delle gestioni societarie e tecniche più oculate rispetto al recente passato. I maggiori introiti arrivati dal nuovo contratto collettivo televisivo/mediatico (vedi) sembrerebbe siano stati investiti in modo attento. Ripeto, è ancora troppo presto per dare giudizi definitivi sulle singole squadre, ma su questo punto generale, sul fatto che le squadre medio-piccole abbiano maggiore qualità e possano dare più filo da torcere alle grandi, sono pronto a sbilanciarmi.

Dopo la seconda giornata di campionato (che personalmente considero la prima vera e propria, considerando la ridicola prima giornata con successiva sosta di due settimane: auspicabile o iniziare il campionato una settimana prima o iniziare dopo gli impegni delle nazionali, con un turno infrasettimanale aggiuntivo) il Chievo è primo in classifica. Come scritto nelle pagelle finali sul calciomercato 2010 (vedi), la squadra veronese è stata costruita ancora una volta in modo intelligente. Anzi, negli ultimi giorni di mercato sono arrivati alcuni tasselli che hanno puntellato ulteriormente la rosa di Pioli. Inaspettata, ma meritata la vittoria contro un Genoa ancora "cantiere aperto" (anche se la sostituzione di Ranocchia con Kharja è assai discutibile...). Probabile per i gialloblù un campionato con salvezza tranquilla. L'Inter ha battuto l'Udinese senza brillare particolarmente, anzi. E' proprio questa, però, la diversità con il resto della compagnia. Anche nei momenti meno brillanti la squadra di Benitez fa punti. Molto probabile che il tecnico spagnolo cambi il modulo vincente - ma difficilmente replicabile per lungo tempo - di Mourinho e passi ad un più "semplice" 4-3-1-2 con Eto'o più vicino a Milito e alla porta.
Sull'Udinese sento troppo allarmismo. Certo, gli zero punti in due partite con relativo ultimo posto non sono un bel biglietto da visita, ma il gioco espresso a San Siro e gli inserimenti di alcune pedine (Isla, Armero, più Denis a ottobre/novembre) permettono di guardare con relativa serenità al futuro prossimo. Certo, un difensore centrale d'esperienza sarebbe servito, ma come scritto la rosa è assolutamente competitiva per un campionati di metà classifica.
Il Milan, stucchevoli polemiche arbitrali a parte, ha palesato dei limiti non difficili da pronosticare. Il tridente è super, tra i più forti in Europa, ma allo stesso tempo è difficile da reggere visto che nessuno dei tre ha attitudini difensive e il centrocampo appare piuttosto logoro (come nella stagione 2001/2002 ci sono Ambrosini, Pirlo e Gattuso, mentre Boateng deve dimostrare ancora di poter giocare in una grande). Se a questo si aggiunge che senza Nesta la squadra perde nettamente in sicurezza e che Sokratis - come preventivabile - c'entra ben poco con i colori rossoneri (urge il recupero di Yepes), si capisce che la sfacciata dinamicità del Cesena poteva creare dei problemi alla squadra di Allegri. Un bravo a Ficcadenti e alla società del presidente Campedelli (Igor in questo caso) per il mercato svolto. Per Allegri c'è ancora molto da lavorare. La Juventus, al pari del Genoa, è ancora in fase di costruzione. Le dichiarazioni di Del Neri "lo Scudetto se lo giocano altri", sono logiche e condivisibili. Assurdo criticare un pensiero così schietto e realista. Il Corriere dello Sport le ha invece aspramente criticate. Vero, non sono in linea con la storia juventina, ma vista la rifondazione operata da Marotta & Co., sarebbe assurdo e intellettualmente disonesto dire "Puntiamo al titolo". Ad ogni modo, il 3-3 contro una buona Sampdoria (apparsa però molto più vulnerabile in difesa rispetto allo scorso anno), ha palesato buone cose (secondo tempo di ottima fattura, con Krasic, Pepe e Felipe Melo su tutti) ed alcune lacune strutturali (terzini in grave difficoltà difensiva, più il problema Del Piero). Per un giudizio più approfondito sulla Juventus, comunque, occorrerà attendere il recupero al 100% di uno tra Amauri e Iaquinta e l'inserimento definitivo di Aquilani (Marchisio gran gol, ma prestazione nel complesso deludente).
La Roma aveva troppe assenze per poter essere giudicata realmente e l'espulsione di Burdisso ha chiuso la partita. Onore al Cagliari che come ho avuto modo di scrivere nelle pagelle al calciomercato presenta un centrocampo tra i primi in Italia, una coppia centrale (Canini-Astori) di ottimo livello e tre attaccanti di valore (Matri, Acquafresca, Nenè). Male ancora una volta il Palermo da trasferta, nonostante un super-Pastore. Cassani e Munoz disastrosi. Brescia che conferma le doti del tridente, ma che appare fragilissimo in fase difensiva, col solo Sereni all'altezza. Fiorentina incredibilmente sconfitta a Lecce su errore clamoroso di Montolivo. Per i viola urge una reazione immediata. Il Napoli ha faticato moltissimo contro il solito Bari. La squadra di Mazzarri ha giocato come spesso gli accade sull'intensità e la dinamicità, riuscendo a ribaltare il risultato a pochi minuti dal termine. Il Bari, con risorse assai più limitate, sviluppa un gioco migliore, più corale e il pareggio di Castillo è un premio meritato (decisivi i gioielli Barreto e Almiron, guarda caso i due giocatori per cui la società ha fatto il maggior sforzo economico).

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About Simone Salvador

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