Giro, Tour o Vuelta: qual è la corsa migliore? Il Tour, decisamente

Lo spettacolare duello Contador-Schleck al Tour 2010
Domani pomeriggio Vincenzo Nibali tenterà di difendere la sua maglia rossa alla Vuelta 2010. Il siciliano è vicino - Mosquera e Bola del Mundo permettendo - a succedere a Mauro Giovannetti, ultimo vincitore italiano (correva l'anno 1990) della corsa a tappe spagnola. Scrivo questo post sperando di portare fortuna allo splendido atleta della Liquigas, terzo all'ultimo Giro d'Italia e quindi unico ciclista in grado di salire su due podi diversi nelle tre grandi corse a tappe del 2010 (e pensare che ad inizio anno puntava tutto sul Tour, i casi della vita).
Lo scrivo ora, soprattutto, perché se per caso Nibali dovesse malauguratamente perdere la Vuelta all'ultima tappa, mi si potrebbe accusare di scrivere determinate cose solo per un malcelato nazionalismo. In realtà scrivo questo post al termine delle tre grandi corse a tappe e dopo aver sentito alcuni commenti durante le telecronache delle stesse, anche nel corso di questa Vuelta (Eurosport con Salvo Aiello e Fabrizio Macchi: commento piacevole anche se spesso Aiello tende a parlare sopra e non "legge" sempre in modo preciso gli arrivi più concitati). In particolare si opera il classico confronto tra Giro, Tour e Vuelta, cercando di individuare la migliore tra le tre. Si portano diversi argomenti delle varie tesi e quasi sempre si finisce per screditare la Grande Boucle dicendo che tra le tre è la più noiosa e quella dal percorso più monotono. Ecco, personalmente la penso esattamente al contrario. Il Tour de France resta e resterà la corsa a tappe più importante, più prestigiosa e quindi più bella al mondo. Il nesso causale tra importanza e bellezza deriva dal fatto che il Tour è sempre stato - sin dagli anni '20 - la corsa a tappe con al via i migliori ciclisti del mondo. Il suo prestigio e la conseguente partecipazione  massiccia dei campioni delle corse a tappe, le permette di superare le oggettive difficoltà di un percorso meno vario rispetto a quello di Giro e Vuelta. Italia e Spagna hanno un territorio e una configurazione molto particolare e gli organizzatori possono disegnare e scegliere tra moltissimi percorsi diversi. Tappe di montagna, media montagna e pianura. Si pensi solo agli arrivi iper-spettacolari su Zoncolan e Plan de Corones. In Francia, Massif Central a parte, esistono sterminate pianure e per trovare un po' di montagna occorre scendere ai confini con Italia e Spagna, guarda caso.
Tuttavia, se ci limitassimo al 2010 ci accorgeremmo che lo stereotipo descritto qui sopra perde di significato. Il Tour, oltre ad essere stata ancora una volta la corsa dal più alto tasso tecnico (tale supremazia tecnica può essere messa in discussione solo nell'edizione 2006) è stata anche spettacolare dal punto di vista del percorso, esaltando i due super-campioni Contador e Andy Schleck. Basti citare la mini-Roubaix (discutibile se vogliamo, ma bellissima) e la prima tappa di montagna che ha messo fine al regno (alla carriera?) di Lance Armstrong. Queste due tappe si sono disputate nella prima settimana di corsa ed è così venuta meno la classica accusa di Tour monotono nei primi 10 giorni. Il Giro 2010 è stato molto bello e incerto solamente negli ultimi giorni di corsa, dopo lo scempio nella tappa de L'Aquila. Dal punto di vista tecnico, invece, il vincitore Basso è arrivato ad un'ora di distacco da Contador al Tour e lo stesso Evans, protagonista al Giro, è finito molto lontano dai migliori. Il percorso della Vuelta 2010, invece, mi è sembrato bruttino, senza grandi tappe di montagna (penultima frazione a parte) e con poco terreno per fare la differenza o dare spettacolo. Se a questo aggiungiamo la quasi totale assenza (Nibali a parte) di corridori di livello per le corse a tappe, si capisce come la corsa a tappe spagnola sia stata decisamente inferiore in termini tecnici e di spettacolarità non solo al Tour, ma anche al Giro 2010.
Insomma, il Tour de France 2010 ha ribadito la superiorità tecnica e di prestigio rispetto a Giro e Vuelta e quest'anno anche il percorso della più antica corsa a tappe del mondo è sembrato più ricercato rispetto al passato.

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