RUGBY: ITALIA-ALL BLACKS, MODA O REALE INTERESSE?


L’attenzione degli ultimi giorni è stata tutta rivolta al test match di sabato scorso tra Italia e Nuova Zelanda. Telegiornali, programmi sportivi e non, hanno parlato della sfida di San Siro contro i leggendari All Blacks. Stadio esaurito, ottimi ascolti televisivi, soliti confronti sull’abisso tra il mondo della palla ovale e quello del calcio. Lealtà, sportività, famiglie e bambini in tribuna, pubblico educato, applausi, rispetto. Una festa (termine abusato ma che rende l‘idea). Da discreto appassionato di rugby non posso che essere felice per l’entusiasmo e la mobilitazione di gente e di media che ha suscitato questa partita. Moltissime persone digiune di touche, drop, mediani di mischia ecc si sono avvicinate a questo sport e hanno potuto apprezzarne valori e bellezza. Grandi complimenti a FIR e Rcs che hanno saputo organizzare alla perfezione questo evento, scegliendo un weekend di grande visibilità, privo della concorrenza calcistica.

Il mio grande dubbio, però, è che sia stato più un fatto legato all‘unicità dell‘evento, alla sua difficile ripetizione da qui a breve. La presenza degli All Blacks (dal punto di vista tecnico i più modesti degli ultimi anni), l’haka, il fatto di assistere ad un match non di calcio al Meazza. Insomma, qualcosa più legato alla moda che ad un improvviso amore degli italiani per il rugby. Spero che questo mio dubbio venga spazzato via dai prossimi due test match (sabato a Udine contro il Sudafrica, il 28 ad Ascoli contro Samoa) e dal 6 Nazioni. Il mio timore è che la partita contro la Nuova Zelanda abbia fatto segnare l’apice della stagione rugbistica e che da qui in avanti l’interesse verso la palla ovale andrà via via decrescendo, con i soli storici appassionati a seguire le imprese degli azzurri. Il vero banco di prova per la FIR sarà il 6 Nazioni. Come da riflessioni in un precedente post (vedi), esso sarà trasmesso solo da Sky e occorrerà capire quante persone di quelle presenti a San Siro o davanti agli schermi di La7 sabato scorso, seguiranno gli azzurri anche sulla pay tv. Quante persone che si sono infatuate del rugby, al momento di scegliere tra un incontro calcistico e uno del 6 Nazioni sceglieranno quest’ultimo.
Il rugby ha già avuto un bellissimo boom negli ultimi 5 anni con un aumento costante di praticanti e di tesserati. Ecco, per il definitivo salto di qualità occorre non disperdere il grande patrimonio di Italia-Nuova Zelanda, occorre ricambiare in termini di crescita complessiva (strutture e scuola in particolare) la fiducia riposta sul rugby dagli italiani, sperando, tuttavia, che non si tratti di moda ma di reale interesse.
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About Simone Salvador

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