
Chi ha avuto modo di vedere le due partite disputate da Rafael Nadal alle Finali di Londra (perse nettamente in due set contro Soderling e Davydenko) è rimasto basito. Nei giorni scorsi prima “lo scriba” Gianni Clerici su Repubblica, poi Rino Tommasi sulla Gazzetta hanno parlato di un Nadal irriconoscibile, brutta copia del campione arrivato a scalzare Roger Federer dal primo posto della classifica ATP. In effetti il Nadal visto a Londra, ma anche negli ultimi tornei di Parigi e Shangai, è un giocatore lontano anni luce dal fuoriclasse ammirato fino allo scorso aprile. Sfiduciato, remissivo, debole e insicuro nei colpi a lui più familiari. Vero, il buon Rafa è reduce da un periodo di stop dovuto ai problemi tendinei, ma questo non basta a spiegare un’involuzione così evidente. Ieri sera in telecronaca Rino Tommasi ha detto “Avrei voluto non commentare questa partita…”. Inoltre ha parlato di molte mail di telespettatori che senza remore parlano di un Nadal “sgonfiato”, visibilmente meno muscoloso e tirato rispetto al passato. Insomma, in tanti avanzano dei sospetti sul fisico di Nadal, specialmente dopo aver sentito le parole di Agassi nella sua autobiografia. Lo stesso Gianni Clerici ha velatamente fatto capire che si aspetta per il futuro qualche libro che faccia luce su tutto ciò.
Anch’io ho avanzato in passato dei dubbi sulla massa muscolare di Rafa, ma in questa situazione mi sento di difenderlo, fino a prova contraria. Nadal negli anni ha saputo migliorarsi prima di tutto dal punto di vista tecnico. Da specialista della terra rossa, non si può vincere Wimbledon senza una evoluzione tecnica importante. Certo, Nadal basa molto del suo gioco sulla forza, sull’intensità. Proprio quest’ultimo punto secondo me rappresenta la chiave. Nadal è evidentemente fuori forma e, a differenza di Federer che grazie alla sua infinita classe può vincere anche non essendo al top della condizione, quando non è al 100% diventa un giocatore normale, battibile. Inoltre non è affatto abituato a perdere e la serie negativa lo condiziona anche dal punto di vista mentale.
Settimana prossima il maiorchino giocherà la finale di Davis, poi finalmente staccherà la spina per un po’. Spero davvero che le mie ipotesi siano fondate, tuttavia la prova del nove ci sarà all’inizio della prossima stagione, all’Australian Open in particolare. Se Nadal continuerà ad essere quello visto nelle ultime settimane, allora ci sarà motivo per alimentare i sospetti. Se invece, come mi auguro, il buon Rafa tornerà ad essere il fenomeno ammirato fino allo scorso anno tutti dovranno ricredersi e continueremo a parlare dell’infinita sfida con Re Roger Federer.
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