
Week end di corsa a Venezia e dintorni. Si è tenuta infatti nei giorni scorsi la 24esima edizione della VeniceMarathon. Le nozze d’argento con i 42km e 195 metri dell’anno prossimo potrebbero già svolgersi in clima olimpico visto che per marzo 2010 è prevista la scelta del CONI della città candidata a rappresentare l’Italia nella scelta del CIO per la corsa ai giochi del 2020. Molti dovrebbero però essere i cambiamenti se la Serenissima dovesse avere questo onore: il più importante riguarda il percorso che prevede la conclusione della gara all’interno dello Stadio Olimpico e non nel tessuto delle città, anche se la cornice di Piazza San Marco rappresenterebbe la degna cornice per la fine dello sforzo degli eredi di Filippide.
La realtà attuale però è stata uno splendido week-end di sport che ha invaso Venezia e la sua terraferma. Partiamo da sabato con le due “Family Run”, eventi collaterali che hanno raccolto una partecipazione di oltre 10.000 persone; una all’interno del Parco di San Giuliano (il parco pubblico più grande d’Europa racchiuso tra la Dolomiti a nord e il profilo della città lagunare a sud) e l’altra a Dolo (lungo la Riviera del Brenta con le ville del Palladio a fare da cornice). 3,5 km dedicati alle famiglie e alla beneficienza (la “charity” sta diventando uno dei capisaldi delle maratone in tutto il mondo). Testimonials dell’evento Oscar Pistorius. Il sudafricano ha spinto la carrozzina di una giovane ragazza che ha perso l’uso delle mani e delle gambe a causa di una rara malattia e che ora vive con delle protesi simili a quelle dell’atleta. Negli ultimi 50 metri però le parti si sono invertite: uno sfinito Oscar ha chiesto alla giovane di potersi sedere. Il traguardo è stato tagliato così, con una incredula giovane atleta che spingeva il campione.
Domenica mattina ore 09.30, Villa Pisani (Palladio), Strà: una ventina di ragazzi sdraiati sulle “Hand Bike”, sorta di biciclette spinte non dai bicipiti femorali e dai polpacci ma dalla forza delle braccia. Tra di loro spicca il sorriso di Alex Zanardi (altro testimonial di Venicemarathon).
Pronti. Via. Lo sprint iniziale è letale. Alex (come se fosse ancora al volante della sua F1) parte come un razzo e raggiunge la testa della corsa. Non la mollerà più fino a Venezia. Nonostante un insolito imprevisto, soprattutto per un pilota come lui: arrivato “lungo” ad una curva, è dovuto indietreggiare per poter rientrare nel percorso. Il tempo di questa gara : 1.13.55. Tradotto vuol dire circa 37-38 km/h.
Per il resto dominio keniota sia in campo maschile che femminile.
Ma non era questo lo scopo dell’articolo. La cronaca sportiva è sui principali quotidiani. I 6.500 partecipanti all’evento (iscrizioni bloccate da agosto) e i 5.500 atleti arrivati al traguardo, meritavano una menzione particolare. Il fiume colorato e festoso che ha invaso le strade della provincia di Venezia rappresenta la base dello sport. I miei complimenti a tutti. Anche al signore che ha concluso in quasi 6 ore. Anche lui è un erede di Filippide. L’eroe di Maratona.
0 commenti:
Posta un commento