Ci si aspettava un record del mondo proveniente dalla finale dei 200 con la sfida Bolt vs Blake ed invece è arrivato un prestazione leggendaria dagli 800 nella gara più veloce di tutti i tempi.
A far saltare il banco ci ha pensato il giovane e sorridente keniano David Rudisha che con una facilità disarmante ha disintegrato il suo precedente record del mondo di Rieti 2010 correndo in 1.40.91.
Nell’epoca delle lepri, degli ingaggi per fare ritmi sostenuti per avvicinare record, l’atleta allenato da padre O’Conner (avete sentito bene allenato da un parroco) ha tirato la gara dal primo all’ultimo metro portando tutti i suoi avversari al loro primato personale. E’ qualcosa di leggendario, che rimarrà negli annali.
Nella gara regina della serata Bolt ha dimostrato ancora una volta che il re della velocità è lui battendo con un 19”32, neanche troppo spaziale per i suoi livelli, il connazionale Blake. Tripletta storica per la Jamaica nei 200 con il terzo posto di Weir, prima volta per il paese caraibico.
Finalmente arriva una medaglia per l’Italia nell’atletica leggera ed ha una valore simbolico enorme dopo la bufera Schwazer. Fabrizio Donato a distanza di 44 anni dal bronzo di Città del Messico di Giuseppe Gentile, conquista il terzo gradino del podio in una gara dominata dai due americani Taylor e Claye come da pronostico.
Fabrizio è il simbolo della passione per lo sport, a 36 anni alla sua quarta Olimpiade. Pareva che il destino si fosse accanito su di lui dopo i mille infortuni di questi anni (grandi medaglie nelle indoor e grandi delusione all’aperto) e anche questa volta alla vigilia voleva dare forfait. Ma con una puntura di antidolorifico e una tenacia invidiabile ha saltato con il cuore dedicando la vittoria a sua figlia Greta, che ha scritto una dedica al papà sulle sue scarpe chiodate (ha dichiarato che senza la famiglia si sarebbe ritirato già da anni).
Quarto il giovane Greco che pur parzialmente deluso ha dichiarato di essere felice per Donato, perché dopo tutti questi anni se la meritava e francamente io la penso allo stesso modo.
Nel giavellotto doppia la vittoria di Pechino, la ceca Barbara Spotakova, allenata da quel mostro di ex atleta di Ian Zelezny.
Grande attesa questa sera con la finale della 4x100 femminile con la sfida Jamaica vs USA e la 4x400 maschilecon Pistorius che per la prima volta correrà una finale in questa Olimpiade.
Nei 5000 femminili tenta la doppietta Tirunesh Dibaba che rinnova la sfida con la keniana Cheruiyot.
Nel salto con l’asta gara aperta con favoriti l’australiano Hooker e il francese Lavillenie (in cerca del primo alloro a livello mondiale della sua carriera).
Vittorio Virgili
0 commenti:
Posta un commento