Olimpiadi Londra 2012 - 100 metri. E' tornato Bolt. An di Vittorio Virgili

C’eravamo lasciati un mese fa ai trials giamaicani con Yohan Blake che batteva Bolt sia sui 100 che 200 metri e con la stampa che era già pronta a massacrare il secondo per le serate in discoteca o le mille gare in Europa.
E invece il primatista del mondo ha zittito tutti correndo un 9”63 stratosferico che con condizioni di clima normali (capisco i media ma correre il riscaldamento con cappellino e guanti di lana rende l’idea delle temperature, sarebbe stato meglio correre alle 20 al tramonto e non alle 22 con il gelo) poteva essere anche un sotto 9”4. Addirittura Bolt è partito male ma ha saputo recuperare come sa fa fare solo lui,vincendo di oltre un metro su uno Yohan Blake questa volta impotente ma sui suoi limiti ( con 9”75 eguaglia il suo personale). Terzo il più volte squalificato per doping Justin Gatlin che migliore il suo personale di 5 centesimi ( discutibile che una persona 8 anni più vecchia rispetto al suo precedente PB e senza doping si migliori….). E ora sotto nei 200 con un tentativo di scendere sotto il muro dei 19 secondi leggendario.

Nelle altre finali della serata nei 400 metri femminili vittoria come da pronostici per Sanya Richards, meritatissima soprattutto per il dominio totale in questa stagione dove al momento è imbattuta.
Seconda la britannica Ohuruogu che dopo 4 anni nell’ombra ritrova la condizione di forma perfetta e conquista un’altra medaglia dopo l’oro di pechino.
Terza l’america Trotter che supera all’ultima spallata la grande delusa, la Montsho campionessa del mondo a Daegu.
Nei 3000 siepi, Ezekiel Kemboi dimostra di essere imbattibile in una gara decisa negli ultimi 400 metri dopo un ritmo molto lento. Kemboi ha come manager il senese Dionisi e molto spesso gareggia in gare podistiche in Italia,quindi un oro diciamo un po’ italiano.
L’ungherese Pars dopo l’oro di Helsinki di un mese fa bissa con l’oro olimpico nel lancio del martello davanti allo sloveno Kosmus e all’immenso Koji Murofushi ancora sul podio in una grande competizione internazionale.
Bene il nostro Vizzoni, ottavo in una gara dai contenuti ridicoli e ferma a livelli di 15 anni fa. A 39 anni il toscano ha dimostrato ancora una volta di essere una delle nostre punte di diamante
Nella Maratona femminile sfida Kenia-Etiopia che ha dato ragione alla seconda con la vittoria della Gelana sulla Jeptoo. Ottava l’italiana Straneo che fino ad un’anno fa era un’amatrice (36 anni) e che diventa il simbolo del movimento dei tapascioni italiani dove si fa atletica per dimagrire o stare in forma e non si riesce a tirare fuori giovani da avvicinare alla pratica della corsa su strada.
Nel salto triplo vittoria della kazaka Ripakova sulla colombiana Ibarguen in una gara (come spesso accade in questi giorni nelle pedane) dai contenuti molto bassi ( peccato per la prestazione deludente della nostra La Mantia).

Vittorio Virgili
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