Fare un bilancio finale di un'Olimpiade è compito assai gravoso, perchè vi sono mille variabili da considerare. Il medagliere può essere un buon indicatore, ma in alcuni casi può essere fuorviante. Oltre a questo, occorre avere una conoscenza a 360 gradi degli sport invernali, seguirli con passione e competenza durante tutto l'anno, non come avviene spesso nei media italiani dove si parla di queste discipline per 20 giorni ogni 4 anni, finendo per commentare in modo superficiale e dannoso le varie gare (illuminanti in tal senso "la staffetta femminile di biathlon affonda all'undicesimo posto", "Pittin solo settimo", "La friulana Silvia Rupis" - ripetuto 5 volte, ecc). Ricordando anche che la Gazzetta, alla vigilia dei Giochi nella simulazione di medagliere finale, indicava l'Italia a quota 15 medaglie (4 in più di Torino!), mentre Sports Illustrated ci attribuiva 4 medaglie (la stessa rivista americana aveva pronosticato 27 medaglie per gli Usa che hanno invece chiuso a quota 37: indice di analisi equilibrata, non campanilistica). Ad onor del vero va detto che Gazzetta, a differenza di Sports Illustrated, ha azzeccato la vittoria finale del Canada, anche se solo a livello di medaglie d'oro.
Detto questo, non reputandomi all'altezza nel valutare globalmente i Giochi, ho preferito farlo attraverso la straordinaria competenza di Massimiliano Ambesi, storico opinionista di Eurosport sulle discipline invernali e coinvolto in diversi progetti editoriali su internet tra cui Winter Sport News (partito come blog e ora trasformatosi in un vero e proprio sito). Come ho già avuto modo di sottolineare, penso sia pacifico considerare Massimiliano il massimo esperto di sport invernali in Italia. Grazie alla sua disponibilità e preparazione, analizziamo quello che hanno detto le Olimpiadi canadesi e quali sono le prospettive dello sport italiano per il futuro prossimo.
1. Massimiliano, innanzitutto vorrei chiederti un giudizio complessivo su queste Olimpiadi. Il Canada le ha preparate al meglio dal punto di vista sportivo (da quello organizzativo, pur stando in Italia, si può dire che vi sono state diverse sbavature...), ottenendo 14 medaglie d'oro, record assoluto per un Paese organizzatore. Gli stessi Stati Uniti sono andati molto bene con 37 medaglie complessive, record assoluto per una nazione (battute le 36 di Salt Lake City). Si può dire che il sistema sportivo nordamericano è il migliore al mondo? Quello più professionale nel preparare i grandi eventi, Olimpiadi in primis?
Storicamente il fatto di gareggiare in casa rappresenta un vantaggio indiscutibile, aggiungiamo che il Canada resta un Paese con grande tradizione in diverse discipline invernali, senza dimenticare che i due Paesi del Nordamerica in occasione degli appuntamenti olimpici riescono a pianificare al meglio una metodologia di lavoro atta a portare i vari atleti alla massima condizione possibile. Definire il movimento americano il migliore al mondo è azzardato in quanto se andiamo a valutare i risultati dell'intera stagione e dell'ultimo quadriennio olimpico Germania, Austria e Norvegia hanno raccolto più successi complessivi rispetto a Stati Uniti e Canada.
2. La Germania si è confermata sui livelli di Torino 2006. E' mancato clamorosamente il biathlon maschile, ma in compenso Neuner, Loch e Riesch hanno confermato le loro straordinarie qualità. La Norvegia ha riscattato Torino grazie ai trionfi di Bjoergen, Northug e Svindal e grazie al biathlon. Qual è il tuo giudizio su queste due nazioni?
La Germania è il Paese che ha ottenuto almeno un podio in più discipline differenti. Resta il movimento complessivamente più competitivo malgrado si sia dovuto accontentare del secondo posto nel medagliere qualunque fosse la sua lettura. Per quanto riguarda il biathlon maschile, una debacle poteva anche essere preventivata in quanto si è nel corso di un ricambio generazionale. Neuner, Loch, Riesch sono tre personaggi destinati a rimanere ai vertici delle rispettive discipline per diverso tempo, ma non sono i soli. La Norvegia si è espressa sugli standard preventivati alla vigilia, ma rispetto alle altre superpotenze paga il fatto di non avere cultura nelle discipline da budello.
3. La Russia è calata notevolmente in termini di successi e competitività. Molto probabilmente ci sarà un repulisti dirigenziale e tecnico in vista di Sochi. Come spieghi i deludenti risultati della Russia? Pensi ci sia una correlazione con il giro di vite a livello antidoping? L'Olimpiade francese (Martin Fourcade nuovo Poiree?)?
Lo stravolgimento nei quadri tecnici è iniziato. Onestamente, eccezion fatta per l'hockey e il pattinaggio di figura, il movimento russo si è espresso per quello che è il suo valore attuale e non credo che la politica antidoping sia la chiave di volta per valutare le performance di alcuni atleti russi. Definire Martin Fourcade il nuovo Poiree al momento mi pare azzardato. Ci sarà tempo e modo per capire il suo reale livello anche se la potenzialità è di tutto rispetto.
4. Capitolo Italia. Petrucci e Pagnozzi hanno dato un 5.5, 6- alla spedizione azzurra a Vancouver. Sei d'accordo o lo consideri un voto politico, volto a coprire i problemi dello sport italiano, quindi una specie di autoassoluzione? Le 5 medaglie finali rispecchiano il valore attuale dell'Italia?
Il voto della spedizione italiana è marcatamente insufficiente. Le motivazioni della debacle sono diverse e comunque tutte riconducibili alla mancanza di organizzazione e pianificazione. Il risultato di questi Giochi Olimpici rispecchia in pieno il valore attuale del movimento.
5. Parlando delle singole discipline, si può dire che la combinata nordica sia stata l'unica nota lieta della spedizione italiana? In uno sport senza grande tradizione in Italia, Pittin a soli 20 anni ha conquistato uno splendido bronzo e un ottimo 7° posto. Nel trampolino grande, in una gara comunque condizionata dal meteo, abbiamo piazzato quattro azzurri tra i primi 23 e dietro sta crescendo Mattia Runggaldier. E' lo sport su cui possiamo contare di più per il futuro prossimo?
Razzoli ha salvato lo sci alpino da un altro zero dopo quello di Torino. Pur avendo diversi atleti di valore (Heel, Innerhofer, Blardone, Moelgg, Karbon ecc.), fatichiamo a imporci ai massimi livelli. Pensi che ciò derivi da una sopravvalutazione dei nostri o da una programmazione rivedibile? Cosa ne pensi di quello che sostiene Mario Cotelli sulla eccessiva iper-specializzazione dei nostri (il gigante è diventata una specialità molto più veloce e i nostri non fanno mai i Super G)?
Combinata nordica e sci alpino sono i settori maggiormente in salute e gli unici in cui allo stato attuale vedo un'idea e un progetto in itinere. In queste due discipline si è lavorato discretamente nel corso degli anni e c'è del buono da cui partire per arrivare a Sochi 2014 con ambizioni importanti. Nello sci alpino è arrivata una sola medaglia, ma i piazzamenti prestigiosi sono stati diversi malgrado il terreno non fosse il massimo per le caratteristiche degli italiani. Il problema allo stato attuale non è tanto la sopravvalutazione quanto l'eccessiva iper-specializzazione. Concordo pienamente con l'analisi di Mario Cotelli, ma sono convinto che ci sia il materiale umano su cui operare.
6. Il fondo azzurro ha deluso. Al di là della sola medaglia di Piller Cottrer nella 15 km tl d'apertura, sono state le stesse prestazioni a lasciare molto perplessi. Il nono posto nella staffetta maschile pensi rappresenti la fine di un ciclo? Qual è il tuo giudizio della gestione Fauner, anche raffrontandola a quella di Marco Albarello? Cosa dobbiamo aspettacri per il futuro prossimo in termini di atleti (Rupil, Moriggl) e programmazione?
Se devo scegliere tra il progetto Albarello e quello Fauner mi schiero con il primo senza alcun dubbio. La gestione Albarello per risultati ottenuti è stata migliore di quella di Fauner. Il risultato della staffetta sancisce l'imminente tramonto di un ciclo. Negli ultimi anni, non ho visto una programmazione e nemmeno il coraggio di puntare in maniera decisa sui giovani. Sempre meglio un 60esimo posto di un 22enne che un 50esimo di un trentenne. Negli altri Paesi, i giovani iniziano a gareggiare stabilmente in Coppa del Mondo prima del compimento dei 23/24 anni, da noi si tende a non puntare con continuità sui più giovani accantonandoli dopo un paio di prestazioni poco convincenti. Probabilmente serve più coraggio.
7. Il biathlon azzurro ha deluso durante tutta la stagione e ai Giochi ha confermato la sua annata negativa (dignitose le due staffette e la Oberhofer). Hai avuto modo in telecronaca di sottolineare che le difficoltà dipendono principalmente da gravi mancanze e difficoltà a livello di allenamenti e preparazione. Hai parlato più volte di una inderogabile unificazione dei settori fondo e biathlon (anche a livello giovanile). Pensi sia attuabile?
Il biathlon italiano è ai minimi termini. Le altre nazioni sono cresciute a dismisura nell'ultimo quadriennio mentre noi siamo rimasti al 2006. Fortunatamente sui giovani si è fatto un buon lavoro e nei prossimi anni il ricambio generazionale potrebbe essere indolore. Bisognerà azzerare tutto e in estate nessuno dovrà avere il posto garantito in Coppa del Mondo. In ballottaggio dovranno entrare anche gli junior. In questo momento storico, affinchè possano essere sanati gli errori del passato, è necessaria la figura del direttore agonistico unico. Attualmente, per motivi svariati, non esiste alcuna sinergia tra i due settori. Sarà, invece, necessario affinchè le due discipline divengano due facce della stessa medaglia. Una volta creato un sistema efficiente, si potrà tornare alla doppia direzione agonistica, ma ora non è possibile. Fino ad una certa età, i praticanti di una disciplina, laddove risulti possibile, devono portare avanti anche l'altra.
8. Un tuo giudizio sui seguenti tre atleti e relative situazioni: Fabris (e più in generale sulla situazione del pattinaggio velocità, i trionfi di Torino 2006 come occasione persa in termini di investimenti e tesseramenti?); Kostner (con Petrucci, che dopo averla scelta come portabandiera a Torino, anche su spinta degli sponsor, sembra averla scaricata); Fontana (bellissimo bronzo e conseguenti polemiche con Federazione e compagne).
La Kostner non vale le campionesse degli altri Paesi che sono più complete tecnicamente e più forti nell'approccio alla gara. Per gli standard attuali inizia ad avere anche i suoi anni. Il pattinaggio velocità, alla luce del bacino praticanti e della presenza di due impianti sul territorio italiano, ha già fatto troppo in questi anni. La Fontana dei tre citati è quella che potrebbe avere il futuro più radioso e deve essere messa nelle condizioni migliori possibili. Nello specifico non so quale clima ci possa realmente essere all'interno della squadra italiana di short-track.
9. Nel mio blog ho avuto più volte modo di sottolineare la crescente sproporzione di spazio tra calcio e altri sport. Anche le Olimpiadi finiscono in secondo piano rispetto a moviole, rigori e sterili polemiche. Precise responsabilità dei media, quindi, nella scarsa crescita dello sport azzurro. La stessa scuola dovrebbe veicolare maggiormente l''attività sportiva come avviene in molti Paesi stranieri (in Italia esistono rarissimi esempi in Friuli e Alto Adige di licei sportivi all'avanguardia). Un tuo giudizio su questi due settori, fondamentali per la formazione e la cultura sportiva di una nazione.
Annoso problema che si ripropone in coincidenza di ogni edizione olimpica, estiva o invernale non fa differenza. I media trattano gli argomenti che hanno più mercato e non possono perciò che occuparsi di calcio e motori. Lo sport ormai non fa più parte del sistema scolastico italiano ed urge un intervento dall'alto affinchè si possa risolvere il problema. Se il livello medio delle discipline fosse più elevato così come il numero dei praticanti, l'interesse medio sarebbe sicuramente maggiore. Sul discorso competenza dei media è meglio stendere un velo pietoso.
10. So che è sempre difficile fare queste classifiche, anche perchè raffrontare discipline diverse non è corretto, ma quali sono secondo te i 4 uomini e le 4 donne copertina di queste Olimpiadi?
DONNE
Detto questo, non reputandomi all'altezza nel valutare globalmente i Giochi, ho preferito farlo attraverso la straordinaria competenza di Massimiliano Ambesi, storico opinionista di Eurosport sulle discipline invernali e coinvolto in diversi progetti editoriali su internet tra cui Winter Sport News (partito come blog e ora trasformatosi in un vero e proprio sito). Come ho già avuto modo di sottolineare, penso sia pacifico considerare Massimiliano il massimo esperto di sport invernali in Italia. Grazie alla sua disponibilità e preparazione, analizziamo quello che hanno detto le Olimpiadi canadesi e quali sono le prospettive dello sport italiano per il futuro prossimo.
1. Massimiliano, innanzitutto vorrei chiederti un giudizio complessivo su queste Olimpiadi. Il Canada le ha preparate al meglio dal punto di vista sportivo (da quello organizzativo, pur stando in Italia, si può dire che vi sono state diverse sbavature...), ottenendo 14 medaglie d'oro, record assoluto per un Paese organizzatore. Gli stessi Stati Uniti sono andati molto bene con 37 medaglie complessive, record assoluto per una nazione (battute le 36 di Salt Lake City). Si può dire che il sistema sportivo nordamericano è il migliore al mondo? Quello più professionale nel preparare i grandi eventi, Olimpiadi in primis?
Storicamente il fatto di gareggiare in casa rappresenta un vantaggio indiscutibile, aggiungiamo che il Canada resta un Paese con grande tradizione in diverse discipline invernali, senza dimenticare che i due Paesi del Nordamerica in occasione degli appuntamenti olimpici riescono a pianificare al meglio una metodologia di lavoro atta a portare i vari atleti alla massima condizione possibile. Definire il movimento americano il migliore al mondo è azzardato in quanto se andiamo a valutare i risultati dell'intera stagione e dell'ultimo quadriennio olimpico Germania, Austria e Norvegia hanno raccolto più successi complessivi rispetto a Stati Uniti e Canada.
2. La Germania si è confermata sui livelli di Torino 2006. E' mancato clamorosamente il biathlon maschile, ma in compenso Neuner, Loch e Riesch hanno confermato le loro straordinarie qualità. La Norvegia ha riscattato Torino grazie ai trionfi di Bjoergen, Northug e Svindal e grazie al biathlon. Qual è il tuo giudizio su queste due nazioni?
La Germania è il Paese che ha ottenuto almeno un podio in più discipline differenti. Resta il movimento complessivamente più competitivo malgrado si sia dovuto accontentare del secondo posto nel medagliere qualunque fosse la sua lettura. Per quanto riguarda il biathlon maschile, una debacle poteva anche essere preventivata in quanto si è nel corso di un ricambio generazionale. Neuner, Loch, Riesch sono tre personaggi destinati a rimanere ai vertici delle rispettive discipline per diverso tempo, ma non sono i soli. La Norvegia si è espressa sugli standard preventivati alla vigilia, ma rispetto alle altre superpotenze paga il fatto di non avere cultura nelle discipline da budello.
3. La Russia è calata notevolmente in termini di successi e competitività. Molto probabilmente ci sarà un repulisti dirigenziale e tecnico in vista di Sochi. Come spieghi i deludenti risultati della Russia? Pensi ci sia una correlazione con il giro di vite a livello antidoping? L'Olimpiade francese (Martin Fourcade nuovo Poiree?)?
Lo stravolgimento nei quadri tecnici è iniziato. Onestamente, eccezion fatta per l'hockey e il pattinaggio di figura, il movimento russo si è espresso per quello che è il suo valore attuale e non credo che la politica antidoping sia la chiave di volta per valutare le performance di alcuni atleti russi. Definire Martin Fourcade il nuovo Poiree al momento mi pare azzardato. Ci sarà tempo e modo per capire il suo reale livello anche se la potenzialità è di tutto rispetto.
4. Capitolo Italia. Petrucci e Pagnozzi hanno dato un 5.5, 6- alla spedizione azzurra a Vancouver. Sei d'accordo o lo consideri un voto politico, volto a coprire i problemi dello sport italiano, quindi una specie di autoassoluzione? Le 5 medaglie finali rispecchiano il valore attuale dell'Italia?
Il voto della spedizione italiana è marcatamente insufficiente. Le motivazioni della debacle sono diverse e comunque tutte riconducibili alla mancanza di organizzazione e pianificazione. Il risultato di questi Giochi Olimpici rispecchia in pieno il valore attuale del movimento.
5. Parlando delle singole discipline, si può dire che la combinata nordica sia stata l'unica nota lieta della spedizione italiana? In uno sport senza grande tradizione in Italia, Pittin a soli 20 anni ha conquistato uno splendido bronzo e un ottimo 7° posto. Nel trampolino grande, in una gara comunque condizionata dal meteo, abbiamo piazzato quattro azzurri tra i primi 23 e dietro sta crescendo Mattia Runggaldier. E' lo sport su cui possiamo contare di più per il futuro prossimo?
Razzoli ha salvato lo sci alpino da un altro zero dopo quello di Torino. Pur avendo diversi atleti di valore (Heel, Innerhofer, Blardone, Moelgg, Karbon ecc.), fatichiamo a imporci ai massimi livelli. Pensi che ciò derivi da una sopravvalutazione dei nostri o da una programmazione rivedibile? Cosa ne pensi di quello che sostiene Mario Cotelli sulla eccessiva iper-specializzazione dei nostri (il gigante è diventata una specialità molto più veloce e i nostri non fanno mai i Super G)?
Combinata nordica e sci alpino sono i settori maggiormente in salute e gli unici in cui allo stato attuale vedo un'idea e un progetto in itinere. In queste due discipline si è lavorato discretamente nel corso degli anni e c'è del buono da cui partire per arrivare a Sochi 2014 con ambizioni importanti. Nello sci alpino è arrivata una sola medaglia, ma i piazzamenti prestigiosi sono stati diversi malgrado il terreno non fosse il massimo per le caratteristiche degli italiani. Il problema allo stato attuale non è tanto la sopravvalutazione quanto l'eccessiva iper-specializzazione. Concordo pienamente con l'analisi di Mario Cotelli, ma sono convinto che ci sia il materiale umano su cui operare.
6. Il fondo azzurro ha deluso. Al di là della sola medaglia di Piller Cottrer nella 15 km tl d'apertura, sono state le stesse prestazioni a lasciare molto perplessi. Il nono posto nella staffetta maschile pensi rappresenti la fine di un ciclo? Qual è il tuo giudizio della gestione Fauner, anche raffrontandola a quella di Marco Albarello? Cosa dobbiamo aspettacri per il futuro prossimo in termini di atleti (Rupil, Moriggl) e programmazione?
Se devo scegliere tra il progetto Albarello e quello Fauner mi schiero con il primo senza alcun dubbio. La gestione Albarello per risultati ottenuti è stata migliore di quella di Fauner. Il risultato della staffetta sancisce l'imminente tramonto di un ciclo. Negli ultimi anni, non ho visto una programmazione e nemmeno il coraggio di puntare in maniera decisa sui giovani. Sempre meglio un 60esimo posto di un 22enne che un 50esimo di un trentenne. Negli altri Paesi, i giovani iniziano a gareggiare stabilmente in Coppa del Mondo prima del compimento dei 23/24 anni, da noi si tende a non puntare con continuità sui più giovani accantonandoli dopo un paio di prestazioni poco convincenti. Probabilmente serve più coraggio.
7. Il biathlon azzurro ha deluso durante tutta la stagione e ai Giochi ha confermato la sua annata negativa (dignitose le due staffette e la Oberhofer). Hai avuto modo in telecronaca di sottolineare che le difficoltà dipendono principalmente da gravi mancanze e difficoltà a livello di allenamenti e preparazione. Hai parlato più volte di una inderogabile unificazione dei settori fondo e biathlon (anche a livello giovanile). Pensi sia attuabile?
Il biathlon italiano è ai minimi termini. Le altre nazioni sono cresciute a dismisura nell'ultimo quadriennio mentre noi siamo rimasti al 2006. Fortunatamente sui giovani si è fatto un buon lavoro e nei prossimi anni il ricambio generazionale potrebbe essere indolore. Bisognerà azzerare tutto e in estate nessuno dovrà avere il posto garantito in Coppa del Mondo. In ballottaggio dovranno entrare anche gli junior. In questo momento storico, affinchè possano essere sanati gli errori del passato, è necessaria la figura del direttore agonistico unico. Attualmente, per motivi svariati, non esiste alcuna sinergia tra i due settori. Sarà, invece, necessario affinchè le due discipline divengano due facce della stessa medaglia. Una volta creato un sistema efficiente, si potrà tornare alla doppia direzione agonistica, ma ora non è possibile. Fino ad una certa età, i praticanti di una disciplina, laddove risulti possibile, devono portare avanti anche l'altra.
8. Un tuo giudizio sui seguenti tre atleti e relative situazioni: Fabris (e più in generale sulla situazione del pattinaggio velocità, i trionfi di Torino 2006 come occasione persa in termini di investimenti e tesseramenti?); Kostner (con Petrucci, che dopo averla scelta come portabandiera a Torino, anche su spinta degli sponsor, sembra averla scaricata); Fontana (bellissimo bronzo e conseguenti polemiche con Federazione e compagne).
La Kostner non vale le campionesse degli altri Paesi che sono più complete tecnicamente e più forti nell'approccio alla gara. Per gli standard attuali inizia ad avere anche i suoi anni. Il pattinaggio velocità, alla luce del bacino praticanti e della presenza di due impianti sul territorio italiano, ha già fatto troppo in questi anni. La Fontana dei tre citati è quella che potrebbe avere il futuro più radioso e deve essere messa nelle condizioni migliori possibili. Nello specifico non so quale clima ci possa realmente essere all'interno della squadra italiana di short-track.
9. Nel mio blog ho avuto più volte modo di sottolineare la crescente sproporzione di spazio tra calcio e altri sport. Anche le Olimpiadi finiscono in secondo piano rispetto a moviole, rigori e sterili polemiche. Precise responsabilità dei media, quindi, nella scarsa crescita dello sport azzurro. La stessa scuola dovrebbe veicolare maggiormente l''attività sportiva come avviene in molti Paesi stranieri (in Italia esistono rarissimi esempi in Friuli e Alto Adige di licei sportivi all'avanguardia). Un tuo giudizio su questi due settori, fondamentali per la formazione e la cultura sportiva di una nazione.
Annoso problema che si ripropone in coincidenza di ogni edizione olimpica, estiva o invernale non fa differenza. I media trattano gli argomenti che hanno più mercato e non possono perciò che occuparsi di calcio e motori. Lo sport ormai non fa più parte del sistema scolastico italiano ed urge un intervento dall'alto affinchè si possa risolvere il problema. Se il livello medio delle discipline fosse più elevato così come il numero dei praticanti, l'interesse medio sarebbe sicuramente maggiore. Sul discorso competenza dei media è meglio stendere un velo pietoso.
10. So che è sempre difficile fare queste classifiche, anche perchè raffrontare discipline diverse non è corretto, ma quali sono secondo te i 4 uomini e le 4 donne copertina di queste Olimpiadi?

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