ATLETICA-MONDIALI INDOOR DOHA: IL RECORD DI TAMGHO, FLOP ISINBAYEVA, ROBLES E I VOTI ALL'ITALIA

Si sono chiusi col botto i Mondiali indoor di atletica leggera a Doha. Il francese Tamgho ha stabilito il nuovo record mondiale indoor nel triplo con la misura di 17.90. Ecco il resoconto della giornata di domenica, con il flop Isinbayeva, la conferma di Robles, la rinascita sportiva di Liu Xiang e i voti alla spedizione azzurra.

Analisi e commenti a cura di Vittorio Virgili.



E’ nata una stella. Vittoria e record del Mondo del ventenne francese Tamgho nel salto triplo.

Donato solo quinto in una finale iridata di altissimo livello, flop clamoroso della Isinbayeva fuori dal podio.



Grandissimi risultati nella giornata conclusiva dei Campionati Mondiali indoor di Doha. Strepitosa vittoria con la misura di 17.90 metri, nuovo record del mondo indoor (batte il precedente 17.83 di Olsson nel 2004 e di Urrutia nel 1997) per l’appena ventenne francese Tamgho. Atleta di colore, dal fisico statuario, il ragazzo è classe 1989 e ha vinto due anni fa i Campionati del mondo juniores in Polonia. L’anno scorso, pur saltando molte volte sopra i 17 metri nei meeting e rinunciando ai campionati europei under 23 ( vinti dal nostro Greco con 17.20, qui a Doha eliminato nelle qualificazioni), nelle due grandi manifestazioni, campionati europei indoor e mondiali di Berlino non è andato oltre il nono posto nella finale iridata. In Qatar la musica è cambiata, con un 17.50 stampato fin dal primo salto.

Durante la gara è stato superato dal cubano Betanzos (17,69 misura alla fine buona per l’argento), ma all’ultimo salto il francesino ha dato prova di grande maturità piazzando un 17.90 da leggenda. Tra outdoor e indoor solo un certo Jonathan Edwards è riuscito a superare questa misura.

Dopo questo exploit la gara di Barcellona (29 luglio ore 19,40) acquisisce un significato particolare considerando che a Doha erano assenti Idowu ed Evora, primo e secondo a Berlino ed entrambi europei.

A completare il podio è stato Girat con 17.36, mentre fuori dal podio Olsson seppur con una grande misura come 17.23. Solo quinto Fabrizio Donato con 16,88 mai entrato veramente in gara, ma anche il miglior Fabrizio al massimo avrebbe lottato per un bronzo.

Ci aspettavamo una grande gara dagli ostacoli e così è stata. A spuntarla di appena 2 centesimi, dopo una gran rimonta è stato Dayron Robles, campione olimpico e primatista del Mondo nei 110hs, con il gran tempo di 7.34 Secondo, come già detto spesso gli capita, l’americano Trammell con il nuovo record nazionale americano di 7.36. Terzo il suo connazionale Oliver. Felicissimo Liu Xiang, che pur arrivando settimo ha migliorato anche il suo tempo stagionale e può dirsi pienamente ripreso dopo il grave infortunio e l’operazione dello scorso anno. soli 4 centesimi dal record del mondo di Colin Jackson datato 1994.

Grandissima sorprese vengono dai 60 metri con la vittoria della campionessa olimpica Veronica Campbell che approfitta della brutta partenza della Jones-Ferrette per superarla con il suo nuovo primato personale di 7 secondi netti, ma soprattutto dalla sconfitta di Yelena Isinbayeva, giunta quarta sbagliando 3 tentativi alla misura di 5.75. A vincere è stata la brasiliana Murer con 5.80 davanti alla russa Feofanova, seconda solo per un maggior numero di errori. Terza Anna Rogowska.

Nel lungo femminile affermazione come nelle attese per l’americana Reese con la misura di 5,70. Seconda è arrivata la portoghese Gomes e terza la Brasilina Keila Costa. Gara equilibratissima con le prime sei in un fazzoletto di appena 9 cm.

Nel peso ci si aspettava gara a due e così è stato. A spuntarla con il sorpasso al penultimo lancio la bielorussa Ostapchuck con la misura di 20,85, nuovo record dei campionati. Seconda Valerie Vili con il suo nuovo personale indoor di 20,49.

Gara senza storia nell’alto maschile con vittoria con 2,36 per Ukhov sul suo compagno di squadra Rybakov ( 2,31 per lui)

Nel mezzofondo gare molto avvincenti con negli 800 metri femminili la vittoria della russa Savinova ( come da pronostico) con il tempo di 1.58.26 sull’inglese Meadows scesa a 1.58.43, nuovo primato personale e nuovo record nazionale brittanico. Peccato per il piccolo infortunio e lo scarso stato di forma di Elisa Cusma che avrebbe lottato certamente per il podio dopo il bronzo agli europei indoor 2009 e il sesto posto ai mondiali.

Negli 800 maschili vittoria del sudanese Kaki con 1.46.23 in volata sul keniano Lalang. Nei 1500 donne altra gara decisa solo in volata con l’etiope Ghezahegne che ha avuto la meglio di soli 16 centesimi sulla spagnola Rodriguez e 25 sulla sua connazionale Burka.

Nei 3000 maschili, Tariku Bekele si conferma non all’altezza del fratello maggiore Kenenisa, tirando la gara per lunghissima tratti non ottenendo i risultati sperati. Alla fine a prevalere è stata la vecchia volpe americana (keniano di nascita) Bernard Lagat, doppietta mondiale 1500 e 5000 a Osaka nel 2007, 36 anni da compiere nel 2010.

Per la spedizione azzurra un capitolo a parte. Sono partiti in 8 per Doha e di questi si puntava su 3, essendoci in squadra molti giovani come Scarpellini, Salvagno,Scapini e Greco, portati dopo aver conseguito il minimo di partecipazione e soprattutto per fare esperienza. Ai giovani diamo un 6 politico, catapultati dal piccolo ambiente italiano al palcoscenico mondiale da un giorno all’altro. Alla prossima si potrà dare un vero voto.

Le 3 punte erano :

- Elisa Cusma voto: senza voto Arrivata a Doha già in forse dopo un piccolo infortunio patito nella preparazione invernale, dopo il riscaldamento ha dovuto dare forfeit. Peccato perché si poteva combattere per il podio, come già detto nell’articolo

- Giuseppe Gibilisco voto: 5 Doveva lottare per il podio dopo un ottima stagione indoor impreziosita da un 5,70 e invece è uscito mestamente in qualificazione saltando solo un modestissimo 5.45. Da rivedere certamente, ti aspettiamo a Barcellona.

- Fabrizio Donato voto: 5,5 Presentatosi con la miglior prestazione mondiale stagionale, in qualificazione fatica più del previsto e in finale non riesce a fare un salto oltre i 17 metri. Pochino per uno che vinse lo scorso anno gli europei con 17,59 e che quest’anno aveva già saltato varie volte oltre i 17. Unica consolazione aver partecipato a una delle gare più belle della storia e che anche saltato ai suoi massimi livelli avrebbe lottato al massimo per un bronzo iridato. Lo aspettiamo a Barcellona, in una finale che potrebbe regalare grandi sorprese.

Voto della spedizione 5,5 Nessuno si aspettava un'altra Torino (2 ori,2 argenti e 2 bronzi) però nemmeno solo un quinto posto con una misura sottotono di Donato. Speriamo che a Barcellona a Luglio sia un'altra storia e che il riposo invernale di molte nostre punte dia i suoi frutti.

Vittorio Virgili
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