Sta per scattare la Tregua Olimpica di Blog-In (clicca qui per sapere di che cosa si tratta). In questi giorni di crescente attesa per Londra 2012, ecco una breve analisi su quello che sta accadendo in Serie A., sempre più povera di fuoriclasse e di squadre realmente competitive a livello europeo. L'unica società che sembra agire in controtendenza è la Juventus che grazie a scelte valide dal punto di vista manageriale sta ritornando sui livelli pre-2006. Basta solo citare il dato sugli incassi da stadio. Grazie allo Juventus Stadium il club bianconero è passato dagli 11 milioni della stagione 2010/2011 (ultima disputata all'Olimpico) ai 33 milioni di euro del 2011/2012. Tra le altre squadre, quelle che si stanno muovendo meglio sembrano essere la Roma e il Napoli che, tuttavia, ha perso un uomo determinante come Lavezzi. Inter e soprattutto Milan sono all'anno zero.
MILAN - La novità più rilevante riguarda il clamoroso ridimensionamento dei rossoneri. Dopo aver chiuso il rapporto con lo zoccolo duro di squadra e spogliatoio (Nesta, Gattuso, Seedorf, Inzaghi oltre a Zambrotta e Van Bommel e senza dimenticare Andrea Pirlo nell'estate 2011), la dirigenza milanista ha "ceduto" alla mega-offerta del PSG per Ibrahimovic e Thiago Silva. Vicenda gestita in modo pessimo. Dapprima la missione di Galliani a Parigi e il consueto coupe de theatre di Berlusconi che blocca la cessione del difensore. Poi Galliani che in data 4 luglio dichiara testualmente: "Il nostro mercato in uscita è chiuso. Andranno via solo giocatori non di primissimo livello". Qualche giorno dopo, puntuale, la cessione di entrambi.
Doppia operazione virtuosa sotto il profilo economico-finanziario. Dal punto di vista tecnico (e della comunicazione), invece, si tratta di un autentico harakiri. In un colpo solo vengono ceduti i due fuoriclasse in rosa. Il livello della squadra si abbassa drasticamente. La cessione di Ibra è comprensibile (ingaggio abnorme), quella di Thiago Silva molto meno. Il brasiliano è il miglior centrale in circolazione, fa reparto da solo. La sua assenza nel finale di stagione è stata determinante per la volata Scudetto. Considerando la penuria di difensori di livello in circolazione e il contemporaneo addio di Nesta, la retroguardia rossonera si ritrova in grande difficoltà.
Non solo. L'altro aspetto davvero preoccupante per tutti i tifosi del Diavolo riguarda la strategia del dopo Ibra-Thiago. L'impressione è che le due cessioni siano state fatte esclusivamente per fare cassa, senza un vero piano di re-investimento. Non sembrano esserci infatti i presupposti per operazioni stile Juventus-Zidane (acquistati Buffon-Thuram-Nedved) o Inter-Ibrahimovic (acquistati Eto'o-Lucio-Sneijder). Non è ancora chiaro se il Milan punterà su alcuni giovani di sicuro avvenire o se, invece, cercherà di tappare le falle acquistando giocatori già formati, ma dall'ingaggio elevato.
Attualmente la formazione del Milan sarebbe la seguente.
Abbiati-Abate-Mexes-Acerbi-Antonini; Nocerino-Ambrosini-Montolivo-Boateng; Cassano(?)-Pato.
I recenti fasti sembrano un ricordo sbiadito.
Rolando sarebbe un buon innesto in difesa, ma come detto è impossibile recuperare il livello di solidità precedente. Occorre anche un terzino sinistro - problema annoso - e un centrocampista di livello internazionale. Anche l'attacco necessita di un innesto importante. Da qui al 31 agosto possono accadere molte cose, ma senza un sostanziale intervento sul mercato la formazione di Allegri rischia seriamente di non qualificarsi per la prossima Champions League.
ROMA - E' la squadra che desta maggior curiosità. Positivo per tutto il movimento il ritorno di un maestro di calcio come Zeman. Il suo 4-3-3 sarà la "novità" più interessante della prossima Serie A. Giocatori come Pjanic e Lamela si esalteranno negli schemi del tecnico boemo. Molto più problematica la gestione di Totti, anche se Zeman ha l'autorità e il carisma necessario per risolvere la questione. Per completare la rosa giallorossa, comunque, serve almeno un altro difensore centrale affidabile oltre che un terzino destro. L'attaccante che sostituirà Borini sarà probabilmente Destro. Ottimo acquisto. Bene anche l'inserimento a centrocampo di Bradley.
Da segnalare il grande clamore mediatico per la durissima preparazione pre-campionato di Zeman. La stessa svolta ad Avellino, Foggia e Pescara... Unica nota stonata, le solite, stucchevoli e prevedibilissime stoccate dell'allenatore giallorosso nei confronti della Juventus.
JUVENTUS - Marotta ha messo a segno fin qui tre grandi colpi. Isla e Asamoah rendono il centrocampo bianconero ancora più forte e completo. Lucio - arrivato a parametro zero - è un'ottima alternativa per il reparto arretrato. Lo scorso anno la Juventus ha faticato molto nei turni infrasettimanali, vincendo solamente in due occasioni (Fiorentina e Lazio). Il problema principale riguardava l'impossibilità per i tre centrocampisti centrali - punto di forza della formazione - di mantenere la stessa intensità e qualità di gioco a distanza di 3 giorni dall'impegno precedente. I due giocatori arrivati dall'Udinese, oltre a Pogba (vedi scheda dettagliata di Antonio Corsa) offrono ampie garanzie e diverse soluzioni. Per completare la rosa, anche in vista della Champions League - dove la Juventus affronterà un girone difficile, stante la perdita di posizioni nel ranking UEFA - occorrono ancora due acquisti. Il grande attaccante, capace di realizzare 20-25 gol stagionali e un esterno sinistro che possa alternarsi con De Ceglie. Importante la duttilità tattica dei giocatori a disposizione che permetterà a Conte di passare tranquillamente dal 3-5-2 al 4-3-3.
Anche così, comunque, la Juventus parte un passo davanti alla concorrenza, per la verità non proprio agguerrita...
UDINESE - Ci risiamo. Anche quest'anno la famiglia Pozzo ha deciso di vendere alcuni pezzi pregiati (per ora Handanovic, Isla e Asamoah, oltre a Cuadrado e probabilmente Armero), rimpiazzandoli con alcuni giocatori scovati per tempo nei vari campionati monitorati (oltre a Brkic, l'anno scorso a Siena). La piazza ha manifestato qualche comprensibile malumore, anche considerando l'acquisto del Watford per più di 25 milioni di euro (terzo club nell'orbita dei Pozzo dopo Udinese e Granada). Come sottolineato nella recensione del libro "Fuorigioco" di Gianfrancesco Turano, l'impressione è che Giampaolo e Gino Pozzo vedano il calcio come una mera attività imprenditoriale. Il problema è che nel calcio, oltre alla gestione aziendale, subentrano altri elementi quali passione e sentimento. Una gestione così distaccata e rigorosa, nonostante i risultati straordinari ottenuti in questi anni, difficilmente può far breccia nei cuori dei tifosi.
Con le cessioni di 3-4 giocatori forti a stagione si dà grande responsabilità a mister Guidolin, chiamato ad una prodezza-bis dopo quello dello scorso anno (in parte facilitata dal livello assai basso delle avversarie per il terzo posto).
Nel complesso, comunque, la rosa allestita è competitiva. Il reparto che rischia di soffrire maggiormente è il centrocampo, anche se Pereyra e Willians possono sostituire bene Isla e Asamoah. Se dovesse partire Armero occorrerebbe un esterno sinistro (a meno che non si punti su Gabriel Silva, visto molto poco a Novara nella passata stagione). Da valutare l'attacco. Nel modulo di Guidolin, difficile la convivenza Di Natale-Muriel. Più probabile l'alternanza tra i due. Potrebbe fare bene il difensore Heurtaux, acquistato dal Caen. Preliminare di Champions già decisivo per orientare la stagione.
MILAN - La novità più rilevante riguarda il clamoroso ridimensionamento dei rossoneri. Dopo aver chiuso il rapporto con lo zoccolo duro di squadra e spogliatoio (Nesta, Gattuso, Seedorf, Inzaghi oltre a Zambrotta e Van Bommel e senza dimenticare Andrea Pirlo nell'estate 2011), la dirigenza milanista ha "ceduto" alla mega-offerta del PSG per Ibrahimovic e Thiago Silva. Vicenda gestita in modo pessimo. Dapprima la missione di Galliani a Parigi e il consueto coupe de theatre di Berlusconi che blocca la cessione del difensore. Poi Galliani che in data 4 luglio dichiara testualmente: "Il nostro mercato in uscita è chiuso. Andranno via solo giocatori non di primissimo livello". Qualche giorno dopo, puntuale, la cessione di entrambi.
Doppia operazione virtuosa sotto il profilo economico-finanziario. Dal punto di vista tecnico (e della comunicazione), invece, si tratta di un autentico harakiri. In un colpo solo vengono ceduti i due fuoriclasse in rosa. Il livello della squadra si abbassa drasticamente. La cessione di Ibra è comprensibile (ingaggio abnorme), quella di Thiago Silva molto meno. Il brasiliano è il miglior centrale in circolazione, fa reparto da solo. La sua assenza nel finale di stagione è stata determinante per la volata Scudetto. Considerando la penuria di difensori di livello in circolazione e il contemporaneo addio di Nesta, la retroguardia rossonera si ritrova in grande difficoltà.
Non solo. L'altro aspetto davvero preoccupante per tutti i tifosi del Diavolo riguarda la strategia del dopo Ibra-Thiago. L'impressione è che le due cessioni siano state fatte esclusivamente per fare cassa, senza un vero piano di re-investimento. Non sembrano esserci infatti i presupposti per operazioni stile Juventus-Zidane (acquistati Buffon-Thuram-Nedved) o Inter-Ibrahimovic (acquistati Eto'o-Lucio-Sneijder). Non è ancora chiaro se il Milan punterà su alcuni giovani di sicuro avvenire o se, invece, cercherà di tappare le falle acquistando giocatori già formati, ma dall'ingaggio elevato.
Attualmente la formazione del Milan sarebbe la seguente.
Abbiati-Abate-Mexes-Acerbi-Antonini; Nocerino-Ambrosini-Montolivo-Boateng; Cassano(?)-Pato.
I recenti fasti sembrano un ricordo sbiadito.
Rolando sarebbe un buon innesto in difesa, ma come detto è impossibile recuperare il livello di solidità precedente. Occorre anche un terzino sinistro - problema annoso - e un centrocampista di livello internazionale. Anche l'attacco necessita di un innesto importante. Da qui al 31 agosto possono accadere molte cose, ma senza un sostanziale intervento sul mercato la formazione di Allegri rischia seriamente di non qualificarsi per la prossima Champions League.
ROMA - E' la squadra che desta maggior curiosità. Positivo per tutto il movimento il ritorno di un maestro di calcio come Zeman. Il suo 4-3-3 sarà la "novità" più interessante della prossima Serie A. Giocatori come Pjanic e Lamela si esalteranno negli schemi del tecnico boemo. Molto più problematica la gestione di Totti, anche se Zeman ha l'autorità e il carisma necessario per risolvere la questione. Per completare la rosa giallorossa, comunque, serve almeno un altro difensore centrale affidabile oltre che un terzino destro. L'attaccante che sostituirà Borini sarà probabilmente Destro. Ottimo acquisto. Bene anche l'inserimento a centrocampo di Bradley.
Da segnalare il grande clamore mediatico per la durissima preparazione pre-campionato di Zeman. La stessa svolta ad Avellino, Foggia e Pescara... Unica nota stonata, le solite, stucchevoli e prevedibilissime stoccate dell'allenatore giallorosso nei confronti della Juventus.
JUVENTUS - Marotta ha messo a segno fin qui tre grandi colpi. Isla e Asamoah rendono il centrocampo bianconero ancora più forte e completo. Lucio - arrivato a parametro zero - è un'ottima alternativa per il reparto arretrato. Lo scorso anno la Juventus ha faticato molto nei turni infrasettimanali, vincendo solamente in due occasioni (Fiorentina e Lazio). Il problema principale riguardava l'impossibilità per i tre centrocampisti centrali - punto di forza della formazione - di mantenere la stessa intensità e qualità di gioco a distanza di 3 giorni dall'impegno precedente. I due giocatori arrivati dall'Udinese, oltre a Pogba (vedi scheda dettagliata di Antonio Corsa) offrono ampie garanzie e diverse soluzioni. Per completare la rosa, anche in vista della Champions League - dove la Juventus affronterà un girone difficile, stante la perdita di posizioni nel ranking UEFA - occorrono ancora due acquisti. Il grande attaccante, capace di realizzare 20-25 gol stagionali e un esterno sinistro che possa alternarsi con De Ceglie. Importante la duttilità tattica dei giocatori a disposizione che permetterà a Conte di passare tranquillamente dal 3-5-2 al 4-3-3.
Anche così, comunque, la Juventus parte un passo davanti alla concorrenza, per la verità non proprio agguerrita...
UDINESE - Ci risiamo. Anche quest'anno la famiglia Pozzo ha deciso di vendere alcuni pezzi pregiati (per ora Handanovic, Isla e Asamoah, oltre a Cuadrado e probabilmente Armero), rimpiazzandoli con alcuni giocatori scovati per tempo nei vari campionati monitorati (oltre a Brkic, l'anno scorso a Siena). La piazza ha manifestato qualche comprensibile malumore, anche considerando l'acquisto del Watford per più di 25 milioni di euro (terzo club nell'orbita dei Pozzo dopo Udinese e Granada). Come sottolineato nella recensione del libro "Fuorigioco" di Gianfrancesco Turano, l'impressione è che Giampaolo e Gino Pozzo vedano il calcio come una mera attività imprenditoriale. Il problema è che nel calcio, oltre alla gestione aziendale, subentrano altri elementi quali passione e sentimento. Una gestione così distaccata e rigorosa, nonostante i risultati straordinari ottenuti in questi anni, difficilmente può far breccia nei cuori dei tifosi.
Con le cessioni di 3-4 giocatori forti a stagione si dà grande responsabilità a mister Guidolin, chiamato ad una prodezza-bis dopo quello dello scorso anno (in parte facilitata dal livello assai basso delle avversarie per il terzo posto).
Nel complesso, comunque, la rosa allestita è competitiva. Il reparto che rischia di soffrire maggiormente è il centrocampo, anche se Pereyra e Willians possono sostituire bene Isla e Asamoah. Se dovesse partire Armero occorrerebbe un esterno sinistro (a meno che non si punti su Gabriel Silva, visto molto poco a Novara nella passata stagione). Da valutare l'attacco. Nel modulo di Guidolin, difficile la convivenza Di Natale-Muriel. Più probabile l'alternanza tra i due. Potrebbe fare bene il difensore Heurtaux, acquistato dal Caen. Preliminare di Champions già decisivo per orientare la stagione.
Tra le altre squadre, in attesa delle sentenze di Scommessopoli, nessuna novità di rilievo. La Sampdoria - discutibilissimo il trattamento riservato a Iachini - sembra poter allestire una squadra competitiva.
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