Londra 2012 - Social Network (di fatto) vietati per atleti e dirigenti

Il sempre ottimamente informato Fulvio Bianchi ha introdotto nel suo blog "Spy Calcio" su Repubblica.it,  un tema molto delicato, destinato ad aprire un interessante dibattito nei prossimi mesi. Si parla dell'utilizzo dei social network (Facebook, Twitter, YouTube, Pinterest, ecc.) e dei blog personali da parte degli atleti e dei dirigenti durante le Olimpiadi di Londra. In via ufficiale, invero, il CIO sembrava aver dato l'ok per la prima volta nella storia dei Giochi (a Pechino il problema non si poneva neppure...) all'utilizzo di social network e blog. All'art. 1 delle "Linee guida social media, blogging e Internet CIO per i partecipanti e altre persone accreditate ai Giochi Olimpici di Londra 2012" si legge che "il CIO incoraggia attivamente e appoggia gli atleti a partecipare ai social media e a parlare delle proprie esperienze tramite blog...". Questa apertura, in realtà, viene di fatto contraddetta nella restante parte della normativa, arrivata sul tavolo del CONI e di tutti i Comitati Olimpici Nazionali in queste ore. In questo vademecum, infatti, sono inserite moltissime limitazioni. Sarà vietato postare e/o condividere immagini e/o video girati al Villaggio Olimpico o nei luoghi di gara. Si potranno postare messaggi solo in prima persona, così come le foto, mentre per quelle con altri atleti occorrerà un'autorizzazione degli stessi.
Altre disposizioni riguardano l'utilizzo di marchi e sponsor e si ricollegano alle rigide disposizioni generali (ad es. nei campi di gara non sono presenti i loghi degli sponsor olimpici). Gli atleti, così, "non potranno promuovere qualsiasi marchio, prodotto o servizio nell'ambito di posting, blog o tweet o altro su qualunque piattaforma social media o sito web. Ai partecipanti e altre persone accreditate è vietato firmare qualsiasi accordo commerciale esclusivo". In caso di violazione di queste regole scatteranno sanzioni, anche dal punto di vista penale.
In definitiva, gli atleti olimpici potranno usare i social network in forma vincolata, limitando giudizi e commenti personali. Sicuramente i social media, se usati in un certo modo, potrebbero scatenare polemiche o provocare tensioni tra atleti e/o Comitati Olimpici. Tuttavia, le limitazioni riguardanti messaggi e tweet appaiono molto severe, molto lontane dalla dichiarazione d'intenti iniziale. Vedremo cosa accadrà, anche perché, di sicuro, molti atleti non seguiranno alla lettera le disposizioni del CIO. Per la felicità di media e appassionati...
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