Sabato prenderanno il via a Mosca i Campionati mondiali di atletica leggera, uno dei principali eventi sportivi dell’anno. Seguiremo con articoli giornalieri la manifestazione raccontando le gare appena svolte e esprimendo pronostici per le battaglie del giorno successivo.
Cominciamo il nostro percorso parlando della spedizione azzurra che negli ultimi anni purtroppo ha riscosso poche affermazioni in ambito internazionale.
Cominciamo il nostro percorso parlando della spedizione azzurra che negli ultimi anni purtroppo ha riscosso poche affermazioni in ambito internazionale.
Due anni fa a Daegu l’Italia conquistò solo una medaglia con Antonietta di Martino che colse il bronzo (assente in questa edizione per infortunio) nel salto in alto e alle Olimpiadi di Londra ha ottenuto un altro bronzo con Fabrizio Donato (con tanti problemi fisici quest’anno) nel salto triplo.
La Federazione italiana ha convocato per Mosca 56 atleti (vedi), un numero di gran lunga superiore alle scorse Olimpiadi e ai Mondiali. Il nuovo corso Giomi intende far fare esperienza ai tanti giovani presenti in squadra.
Come già capitato con il nuoto pochi giorni fa, il grosso numero non sarà sinonimo di medaglie ma, anzi, aspettiamoci molti atleti eliminati al primo turno delle qualificazioni. Questo però, fa parte del progetto di sviluppo per Rio e giudicheremo tutto tra 3 anni, alla fine del ciclo.
Passiamo quindi ad analizzare la nazionale italiana in dettaglio:
POSSIBILI MEDAGLIE
a) Fabrizio Donato e Daniele Greco
Sono il bronzo e la medaglia di legno di Londra e quest’anno il pugliese ha conquistato i campionati europei indoor con un mirabolante 17,70. Ci aspettiamo quindi da loro due un serio tentativo di conquista di una medaglia, anche se gli avversari sono i più forti di sempre, con il campione olimpico Taylor, il vice campione di Londra Claye, il primatista del mondo indoor Tamgho e il campione del mondo junior 2012 e capolista stagionale Pichardo.
b) Alessia Trost
Al primo grande evento internazionale da “grande” Alessia, fresca vincitrice dei campionati europei under 23 a Tampere, se salterà sui suoi limiti (2 metri quest’inverno indoor e 1,98 per la vittoria in Finlandia) potrà lottare per la conquista del podio. Assente la croata Vlasic (la sua caviglia non ne vuole sapere di guarire), contro di lei ci saranno la campionessa mondiale Chicherova, la giovane statunitense Barrett (personale quest’anno portato a 2,04) e la sempreverde Ruth Beitia.
POSSIBILI FINALISTI
a) Elisa Riguado
Il bronzo di Pechino è data in splendida forma e potrebbe arrivare nelle cinque nella 20km di Marcia.
Tra le sue rivali la grandissima Olga Kaniskina (pluricampionessa mondiale ed olimpica), le sue compagne di squadra e le cinesi allenate da un allenatore italiano (Damilano).
b) Giuseppe Gibilisco
Sempre sul piede di guerra con il suo allenatore Petrov a Formia (si amano, si odiano, si lasciano, si riprendono, sembrano due fidanzatini), Giuseppe quest’anno ha perso molti chili ed acquistato, grazie ad esercizi particolari, molta elasticità. Tornato su ottimi livelli (5,70), non si sa però come potrebbe andare. Il siciliano, infatti, è stato sempre discontinuo: se in giornata potrebbe mirare ad una medaglia come, allo stesso tempo, uscire nelle qualificazioni con tre nulli in entrata.
c) Valeria Straneo
Avviata tardi all’attività agonistica, Valeria a quasi 40 anni, dopo l’ottavo posto olimpico, cerca un altro importante piazzamento mondiale alle spalle delle solite keniane ed etiopi che monopolizzeranno la maratona.
3) CASI PARTICOLARI
a) 4x100 maschile
In una staffetta veloce ci si aspetterebbe che corressero i più veloci e invece in Italia siamo masochisti.
Il commissario tecnico ha pensato che, in fondo, una staffetta sia come una squadra di calcio e che quindi far correre i più giovani (non i più veloci) avrebbe aumentato il loro affiatamento in vista delle Olimpiadi tra 3 anni.
Nella 4x100 correranno Tumi (quarto ai campionati italiani che ha appena rinunciato ai 100 individuali perché fuori condizione), Davide Manenti (neanche un 100 in gara quest’anno, correrà i 200 a Mosca ed ha come personale sul rettilineo 10.51), Diego Marani (anche lui 200entista, nemmeno li correrà a Mosca, e sui 100 ha un 10.52 stagionale) e forse l’unico veloce del quartetto, Delmas Obou (fresco vincitore dei campionati italiani a Milano).
Per questa "follia", hanno dovuto rinunciare ad essere titolari il secondo, il terzo ed il quinto di Milano cioè Cerutti, Collio (di sua spontanea volontà) e Riparelli.
b) Gentili-Rockwell
La nazionale italiana da sempre masochista, ha chiuso le liste per Mosca una settimana prima dei campionati italiani di Milano (se c'era una data categorica per chiudere la lista potevano anticiparli no?) ed è successo il patatrac.
Per andare ai Mondiali bisognava almeno correre il minimo B (con questo minimo ogni nazionale può portare massimo 1 atleta) e la Rockwell lo ha corso a giugno, al Meeting Nebiolo a Torino nei 400hs femminili.
A Milano la Gentili ha vinto i campionati italiani correndo anche lei il minimo e distanziando di molto l’Italo-americana ma, siccome le liste erano state chiuse 1 settimana prima, a partire per Mosca sarà la Rockwell con mille polemiche (secondo me giuste).
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