Scudetto 2006 - L'assegnazione/revoca tra disinformazione, politica e diritto

La Juventus festeggia lo Scudetto 2006 a Bari
Le notizie e i commenti usciti il pomeriggio di venerdì 1 luglio, riguardanti la decisione di archiviazione della Procura Federale sulle nuove intercettazioni emerse durante il processo penale in corso di svolgimento a Napoli (il filone che per comodità è stato ribattezzato CALCIOPOLI 2), rappresentano al meglio la superficialità e la poca competenza con cui molti media affrontano un tema così spinoso e complesso come quello della giustizia sportiva. Su questo blog, in passato, ho scritto alcuni post intitolati "Calciopoli 2, facciamo chiarezza" (vedi) in cui ho cercato di fornire alcuni strumenti per farsi un opinione   in una vicenda spesso giocata in punta di diritto. Già allora sottolineai come i media avessero raccontato in modo incerto e lacunoso l'intera questione. Ieri, i commenti, meglio, le notizie uscite parlavano di "Lo Scudetto 2006 resta all'Inter". Una pagina di disinformazione davvero straordinaria.
Vediamo di capire, quindi, cosa ha effettivamente stabilito la Procura Federale - non solo con riguardo la posizione dell'Inter, ma anche in riferimento a quella di altri tesserati e società coinvolte - e cosa potrà succedere nei prossimi giorni, con il Consiglio Federale chiamato a prendere (lo farà?) una decisione delicatissima: confermare o revocare all'Inter lo Scudetto 2006.

IL DOCUMENTO DI PALAZZI (comunicato FIGC): leggendo il comunicato FIGC (clicca qui), con le conclusioni del Procuratore Palazzi, si possono cogliere delle sostanziali diversità circa le posizioni dei vari soggetti - tesserati e società - coinvolti. Si possono infatti individuare 3 tipologie di archiviazione:

1- ARCHIVIAZIONE PER IRRILEVANZA DISCIPLINARE DEI COMPORTAMENTI: semplificando, significa che, qualora tali fatti fossero emersi nel 2006 (come sarebbe stato auspicabile...), la posizione dei soggetti interessati sarebbe stata comunque archiviata. E' il caso di Zamparini (Palermo), Zanzi (Atalanta) e De Santis (arbitro).

2- ARCHIVIAZIONE PER FATTISPECIE COPERTE DA GIUDICATO: significa che i fatti emersi con la seconda ondata di intercettazioni sono coperti dal principio del ne bis in idem (non si può giudicare due volte lo stesso soggetto per lo stesso reato, in questo caso violazione delle norme sportive). In pratica le fattispecie emerse sono già state giudicate con il processo sportivo del 2006. E' il caso di Meani (Milan), Foti (Reggina), Bergamo, Pairetto, Mazzei e Lanese (settore arbitrale).

3- ARCHIVIAZIONE PER PRESCRIZIONE: è la situazione più delicata. La prescrizione scatta(va) dopo 2 anni per i club e dopo 4 per i singoli tesserati. In questo caso, qualora tali fattispecie fossero emerse all'epoca del processo sportivo di Calciopoli - estate 2006 - i soggetti coinvolti sarebbero stati deferiti, cioè  "rinviati a giudizio", vale a dire giudicati nel processo stesso, che avrebbe così potuto accertare eventuali infrazioni. I soggetti che rientrano nell'archiviazione per prescrizione sono diversi: Cellino (Cagliari), Campedelli (Chievo), Foschi (Palermo), Spalletti (Udinese), Gasparin (Vicenza), Governato, Corsi (Empoli), Spinelli (Livorno), Moratti e Facchetti (Inter)
E' proprio questo il punto saliente. Il presidente Moratti, ieri sera, se ne è uscito sostenendo che quanto stabilito dalla Procura FIGC "è un punto a favore dell'Inter". E' l'esatto contrario. L'Inter, così come tutte le altre società coinvolte, non subirà un processo sportivo, ma non per l'irrilevanza dei comportamenti, bensì per l'intervenuta prescrizione. Se tali intercettazioni fossero emerse nel 2006, l'Inter - al pari degli altri soggetti citati al punto 3 - sarebbe stata deferita e processata assieme a Juventus, Milan, Lazio, Fiorentina e Reggina.

Massimo Moratti
SCUDETTO 2006, COSA SUCCEDE ORA? A differenza di quanto sostenuto in modo quantomeno avventuroso da alcuni media, la partita relativa allo Scudetto 2006 è apertissima. Come detto da diversi mesi, infatti, l'assegnazione/revoca dello Scudetto non è soggetta a prescrizione (ma in molti, evidentemente, ignoravano tale semplice regola...). Fondamentale in tal senso la relazione che il procuratore Palazzi ha allegato alle decisioni d'archiviazione viste poc'anzi. Tale relazione sarà sul tavolo del Consiglio Federale da lunedì.  L'organo chiamato a decidere circa la conferma/revoca dello Scudetto 2006 all'Inter è lo stesso Consiglio Federale che, tuttavia, non è soggetto giuridico, ma politico. 
Ecco i 2 punti chiave per capire se si arriverà a una decisione nel Consiglio Federale previsto per il 18 luglio e se tale decisione porterà alla conferma o revoca dello Scudetto 2006:

1- IL CRITERIO PER L'ASSEGNAZIONE/REVOCA DELLO SCUDETTO - senza tornare su modalità e competenza della famosa commissione dei 3 saggi che il commissario Figc Guido Rossi istituì nel 2006, è importante sottolineare il punto 20 della relazione della stessa commissione. Lo fa anche Ruggiero Palombo su La Gazzetta dello Sport di oggi, 2 luglio 2011 (la rosea fu grande protagonista a livello mediatico nel 2006 e - sensazione personale - l'atteggiamento molto più garantista in occasione della nuova ondata di intercettazioni comincia a mostrare qualche crepa). Ecco il punto 20 della relazione dei "3 saggi": "la FIGC ha il potere discrezionale di deliberare la non assegnazione del titolo alla squadra divenuta prima in classifica a seguito di altrui penalizzazioni se, alla luce di criteri di ragionevolezza e di etica sportiva (ad esempio quando ci si renda conto, ancorché senza prove certe, che le irregolarità sono state di numero e portata tali da falsare l'intero campionato ovvero che anche squadre non sanzionate hanno tenuto comportamenti poco limpidi) le circostanze relative al caso di specie rendono opportuna tale non assegnazione". Parole molto chiare. Il punto, quindi, riguarda l'entità di tali "comportamenti poco limpidi". Tale entità sarà valutabile solo leggendo la relazione di Palazzi.

2- LA DIFFICILE POSIZIONE DEL CONSIGLIO FEDERALE - Come anticipato sopra, il Consiglio Federale è organo politico ed è investito di una questione tecnico-giuridica. Il presidente della FIGC Abete vorrebbe che il 18 luglio si arrivasse ad una decisione, mentre altre componenti spingono per un rinvio ad un organo giuridico. Anche perché, se il Consiglio Federale dovesse pronunciarsi, partirebbero immediatamente i ricorsi all'Alta Corte di Giustizia presso il CONI e successivamente al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato, con possibile richiesta di risarcimento danni verso la stessa FIGC. Insomma, la decisione del CF del 18 luglio su assegnazione/revoca dello Scudetto 2006 all'Inter - se effettivamente dovesse essere presa - sarà molto probabilmente il primo passo di una lunga sequela di ricorsi.
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