Intervista esclusiva a Giampiero Ventura, allenatore Bari: "Contento del precampionato, ci mancano due difensori centrali"

Grazie alla consueta disponibilità e cortesia di Piero e Michele Marchioni, ho avuto la possibilità di incontrare e intervistare Giampiero Ventura, allenatore del Bari che, per lunghi tratti dello scorso campionato, ha espresso - parere personale, ma condiviso da molti allenatori e addetti ai lavori - il miglior gioco della Serie A. Il 4-4-2 o 4-2-4 di Ventura ha dimostrato come anche in Italia si possano costruire squadre in modo oculato, con giocatori non di grido ed esprimere comunque un gioco propositivo (lontano anni luce da quello sparagnino e speculativo di molte altre squadre) e ottenere l'obiettivo prefissato ad inizio stagione (salvezza nel caso pugliese) con ampio margine.
La stagione 2010/2011 del Bari è iniziata lo scorso 10 luglio con il raduno per poi proseguire in due tappe: dal 14 al 30 luglio nel ritiro di Ridanna (Bolzano) e dal 2 al 13 agosto a Vittorio Veneto presso il Marco Polo Sporting Center
Mercoledì 11 agosto si è disputata allo stadio di Vittorio Veneto un'amichevole di prestigio tra il Bari e il Chievo di Stefano Pioli. Una sfida di Serie A a poco più di due settimane dal via (per il Bari esordio casalingo contro la Juventus, Chievo al Bentegodi con il Catania).
Mister Ventura ha provato alcune soluzioni e verificato il grado di adattamento di alcuni nuovi arrivati. Il mercato pugliese  - fin qui -  è stato molto intelligente, oculato. Ceduti i gioielli Bonucci e Ranocchia, sono stati confermati Almiron e Barreto e sono arrivati anche Rossi, Ghezzal, D'Alessandro, Romero, Pulzetti e Raggi. Tutti giocatori specifici, scelti in modo preciso dal nuovo Ds Angelozzi (Perinetti è tornato al Siena). L'impostazione della squadra è rimasta inalterata rispetto a quella della passata stagione. 4-4-2 con due esterni altamente offensivi (sulla carta i due titolari sono Rivas a sinistra e Alvarez a destra) pronti a dare supporto alle due punte. In più, squadra stretta tra i reparti, possesso palla a cominciare da portiere e difensori (il tecnico genovese ripudia il lancio lungo dalla linea difensiva), centrocampo affidato all'illuminata regia di Almiron e attacco imprevedibile con i continui movimenti di Barreto (Castillo, Caputo e Kutuzov a giocarsi il posto al fianco del brasiliano). Sugli esterni - giocatori chiave del suo 4-4-2 - mister Ventura può contare anche sui giovani D'Alessandro (scuola Roma, lo scorso anno a Grosseto: ragazzo assai promettente) e Romero (dall'Udinese) e su Ghezzal. L'algerino, infatti, come confermato dal mister, giocherà come esterno e non come punta. 

Mister Ventura, il ritiro è praticamente concluso. Il suo bilancio finale.
Sono molto contento di come è andato il ritiro. Non abbiamo avuto particolari infortuni e specialmente nella seconda parte  - nonostante il caldo - abbiamo lavorato duramente. E' evidente che anche la partita di oggi ha dimostrato come siamo sulla strada buona ma dobbiamo migliorare ancora molto. 

Un giudizio sui nuovi arrivati, D'Alessandro e Romero in particolare.
Sono due giovani molto interessanti. D'Alessandro anche oggi - fino a quando le gambe lo hanno sorretto - ha dimostrato di avere dei colpi importanti e di poter giocare a questi livelli. E' reduce da un piccolo problema agli adduttori quindi non poteva dare di più, ma sono soddisfatto. Anche Romero può darci una mano, ma è appena arrivato e "non sa". Voglio dire che per adesso gioca in modo istintivo, non conoscendo bene né i compagni né i movimenti che deve fare. Quando "saprà" potrà darci una mano importante anche lui.

Ghezzal non ha preso parte all'amichevole perché impegnato in nazionale. In queste settimane lo ha provato come esterno di centrocampo. Sarà il suo ruolo definitivo? Come procede il suo adattamento a questo nuovo ruolo?
Ghezzal sarebbe tornato al centro dell'attacco qualora fosse arrivato Giovinco. Siccome non mi sembra di vedere Giovinco qui con noi, posso dire che giocherà in questa nuova posizione. Ha dimostrato voglia e spirito di sacrificio e avrà un ruolo importante in questa stagione. Non è ancora inserito pienamente ma è questione di tempo.

L'attacco ha palesato qualche problema nel trovare la via della rete. Preoccupato o è solo questione di brillantezza fisica?
Non mi preoccupo molto in questo momento. Nelle altre amichevoli, seppur con squadre di categoria inferiore (domenica 8 nel triangolare di Caorle il Bari ha sconfitto Portogruaro e Cittadella, squadre di serie B, ndr), abbiamo creato e segnato molto. Oggi contro il Chievo abbiamo avuto meno chance, ma ci è mancato solo  l'ultimo passaggio, soprattutto per scarsa lucidità legata alla pesantezza delle gambe. Caputo ha fatto abbastanza bene, ma deve anche lui crescere come tutti.

A poco più di due settimane dal via del campionato, la squadra è già con la testa proiettata alla partita con la Juventus?
In realtà siamo con la testa rivolta verso casa. Dopo un mese di ritiro, a due giorni dalla fine, è normale pensare al ritorno a casa. Avremo altre due partite, una in Spagna e una a Bari, poi avremo una settimana intera per preparare la partita con la Juve e tutte le altre. Spero che nell'amichevole di Bari ci sia un bagno di folla in modo che i nuovi capiscano cosa significhi giocare per questa maglia e per questa città.

Cosa serve al Bari per ripetere lo stupendo campionato dello scorso anno?
Se vogliamo solamente sopravvivere ci sono vari mezzi. Se invece vogliamo fare qualcosa di più, inteso come proposta di gioco e identità, dobbiamo lavorare ancora molto, facendo inserire i nuovi nei nostri meccanismi e crescendo come condizione e brillantezza. Dobbiamo lavorare ancora parecchio sulla fase difensiva e sui dettagli.

Soddisfatto del mercato? Cosa manca alla rosa attuale per essere completa?
Come ho già avuto modo di dire, dal centrocampo in su siamo coperti. In difesa siamo assolutamente scoperti, ci mancano due centrali difensivi. Uno in assoluto, meglio due e sto parlando di giocatori formati, non di ragazzini. Non è facile reperirli perché devono avere anche delle caratteristiche tecniche particolari, devono saper giocare il pallone.

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