Pubblico ora il bilancio finale degli Europei 2010 di Atletica Leggera, conclusisi domenica scorsa a Barcellona. Non potevo che affidare a Vittorio Virgili, uno dei massimi esperti italiani di atletica, il pagellone finale dell'evento tenutosi in terra catalana.
Voto Organizzazione: 5 In Spagna l’atletica vuol dire principalmente mezzofondo e poco più. Distribuire biglietti ad un prezzo superiore ai 50 euro è stata una follia che ha reso soprattutto la tribuna centrale semideserta. Al contrario la tribuna opposta dei salti era strapiena. Ho avuto il piacere di assistere alla spettacolare gara di salto triplo circondato da centinaia di francesi festanti che aspettavano la vittoria di Thamgo che purtroppo per loro non è arrivata. Il biglietto in quella zona costava solo 20 euro e si è visto. Altra cosa inconcepibile è il regolamento usato per l’entrata di bevande allo stadio. E’ stato applicando lo stesso folle metodo del calcio con la possibilità di portare solo una bottiglietta d’acqua aperta senza tappo come se nell’atletica ci fosse bisogno di mettere questi paletti. L’atletica non è il calcio e nella sua storia non è massimo successo un incidente in tribuna. E’ solo un'unica grande festa di razze e di colori. Si dovrebbe molto riflettere su questa cosa e non mettere regole stupide e reiette.
Voto 4x100: 9 Alla vigilia c’erano forti critiche soprattutto per le scelte del responsabile Di Mulo, che ha costretto il gruppo della velocità a svariati raduni solo per le staffette durante l’anno. Fabio Cerutti, fino all’anno scorso miglior velocista italiano (secondo agli euro indoor di Torino nel 2009 sui 60 metri), ha preferito non parteciparvi rinunciando di fatto per punizione a correre la 4x100. Forti critiche si sono levate anche per la presenza di Checcucci come ultimo frazionista. Il toscano ha oramai 36 anni e non è quello di un tempo; in tutte le staffette pre-europeo aveva fatto meglio di lui Giovanni Tomasicchio, escluso per scelta tecnica all’ultimo momento. Alla fine si è scoperto che tra Checcucci e Di Mulo c’era una sorta di patto di fiducia che meno male per entrambi è stato rispettato alla grande. Checcucci ha fatto una grande frazione contro Mandjock, bronzo individuale nei 100 metri, perdendo metri solo alla fine. Il tempo 38”17 batte dopo 27 anni il record Pavoni-Tilli-Mennea-Simionato di Helsinki e soprattutto conquista un argento che alla vigilia tutti aspettavamo. Gli unici big a non deludere.
Di Martino: SV Perfetta fino all’1,90 della qualificazione si perde in un secondo dichiarando di avere in infortunio. Antonietta non cerca scuse e noi gli crediamo. In perfetta forma sarebbe stata sicuramente in lotta con Vlasic, Green e Friedrich.
Domenica si sono conclusi i Campionati Europei di Atletica Leggera a Barcellona. Purtroppo per motivi di salute non ho potuto raccontare sul blog le vicende e i risultati giorno dopo giorno. Doverosamente mi scuso con i lettori e per recuperare vado a dare i voti di questo europeo appena trascorso.

Idowu, Le Maitre, Mo Farah: 10 Sono i tre protagonisti di questo europeo. Il primo in una gara dai contenuti tecnici altissimi e contro Thamgo, atteso all’attacco del record del mondo, salta con una regolarità e una semplicità disarmante arrivando al personale di 17,80 doppiando il successo di Berlino. Il francesino era attesissimo alla vigilia dopo il 9”98 ai campionati nazionali. Non ha deluso, anzi è entrato nella storia vincendo per primo 100,200 e 4x100 nella stessa competizione. Mo Farah era in questi europei un gradino sopra tutti nel fondo e l’ha dimostrato disintegrando tutti e doppiando 5000 e 10000. Lo aspettiamo l’anno prossimo ai mondiali contro gli africani e se si presenterà in questo stato di grazia sono sicuro che potrà fare solo che bene.
Thamgo, Chambers: 4 Le due delusioni di questi europei. Il francese è ancora acerbo e si vede benissimo. Su 6 salti non ne ingrana nemmeno uno, arrivando però a saltare uno spettacolo 17,46. Se solo avesse fatto un salto composto avrebbe di certo avvicinato i 18 metri e vinto la gara. Deve ancora crescere soprattutto tecnicamente e molto. Il britannico invece era il grande favorito nei 100 insieme a Le Maitre e ha deluso alla grande. In testa fino ai 70 metri si è letteralmente spento nel finale, buttandosi male sulla linea d’arrivo finendo addirittura quinto.
Voto Delegazione azzurra: 6 Si è parlato e scritto tanto durante e dopo la manifestazione su come fosse andata l’Italia. Il mio è un 6 politico, perché è vero ,come dice Arese, abbiamo fatto 24 finali e 92 punti, 30 in più di Goteborg, con un livello medio soprattutto dei giovani nettamente in crescita rispetto al passato. E’ anche vero però, che l’Italia nella storia degli Europei aveva sempre vinto almeno un oro ed arrivare 17esimi nel medagliere è abbastanza umiliante. Purtroppo i big che dovevano conquistare l’oro, o almeno tentare di farlo, hanno fallito tutti, da Andrew Howe al ritorno alle gare, a Schwazer depresso, a una Di Martino dolorante a un piede , a un Gibilisco vittima di una tattica scellerata di gara, a una Cusma palesemente fuori forma. Se fosse stato un Mondiale o un Olimpiade non avremmo preso nemmeno una medaglia e giù critiche a raffica come a Berlino con dimissioni del Direttore Tecnico. Meno male che erano europei e quindi per molti è andata bene!

Vizzoni: 8 Essere superato all’ultimo lancio e diventare quarti avrebbe ammazzato anche un toro. Ma il toscano è di una pellaccia durissima e alla veneranda età di 36 anni, 10 anni dopo l’argento bagnato di Sidney, conquista un grandissimo argento migliorandosi proprio sul filo di lana. Il livello di questi anni del Martello è mediocre, per demerito degli atleti e anche per qualche caso di doping di troppo accertato. Vizzoni ne ha approfittato alla grande lanciando come 10 anni fa; peccato per i Mondiali dello scorso dove con una misura simile sarebbe salito sul podio.
La Mantia: 8 In una gara di triplo dai contenuti ridicoli (con 14,50 si saliva sul podio, mai successo nella storia passata), Simona La Mantia è rinata dopo anni di infortuni e risultato poco soddisfacenti. Simona saltava queste misure già 4-5 anni fa e finiva mediamente nelle prime 7-8. Agli Europei invece ha colto un isperato argento migliorando di circa 50 cm rispetto agli ultimi 4 anni.
Di Gregorio: 8 Ha vinto solo la medaglia della 4x100 ma ha fatto una curva spettacolare. E’ arrivato agli europei in gran forma e il personale di 10.17 in semifinale nei 100 ne è la riprova.
Meucci 8: Nettamente il miglior giovane. In un panorama mondiale dominato dagli atleti di colore, aveva l’occasione della vita in un livello medio gara ridicolo e l’ha sfruttata a pieno conquistando un bronzo nei 10000 metri e un sesto posto nei 5000 metri.
Anna Carmela Incerti: 7 Anche qui gara dal livello medio molto bassa, vinta con un tempo molto alto condizionata da un forte caldo. Anna Carmela è stata bravissima a sfruttare l’occasione e ha conquistare un importante bronzo.
Giovani: 7 Vistalli, Milani e Salis sono il nostro futuro e vanno tutelati. Il primo non è entrato in finale nei 400 solo per sfortuna disintegrando il suo personale e stabilendo la sesta prestazione italiana all time a soli 23 anni. La seconda invece arriva settima nei 400 metri migliorandosi di 4 decimi di secondi e trascinando poi la 4x400 a un grande record italiano. Silvia Salis è oramai da due anni ai vertici europei e il suo sesto posto lo conferma. Ha 25 anni e ha tanto tempo per migliorarsi. Certamente una della note più liete di questo europeo.
Libania Grenot: 6 Fa il suo dovere correndo sui suoi personali ma non basta a conquistare il podio battuta dalla corazzata Russa. Sufficienza piena anche se poteva fare qualcosa di più.
Schwazer: 6 La medaglia conquistata varrebbe un 8, ma la delusione dei 50km che una scure che si abbatte su di lui. Dopo Pechino Alex non è più lui, fa tempi straordinari in allenamento e in gare non importanti, mentre delude nelle grandi competizioni. Ha dichiarato di non avere più stimoli, di non divertirsi più. A 25 anni è triste sentire un ragazzo dire queste cose. E’ il più grosso talento mai avuto in Italia, un fenomeno e non è vero (come scritto
sulla Gazzetta
da gente che poco sa di atletica) che non si allena come prima ed è ammaliato dalle sirene dello spettacolo. Alex fa circa 70km al giorno di marcia, è una macchina da allenamento e in stagione ha fatto dei tempi strepitosi. Prima di scrivere cavolate sarebbe meglio che certi giornalisti si documentassero meglio. Alex deve essere recuperato mentalmente costi quel che costi, perderlo è un prezzo che l’Italia non può pagare. Damilano ha parlato di mandarlo all’estero per un po’, vedremo se questa cura servirà a qualcosa.
Howe: 6 Tornava alle gare dopo circa 3 anni di infortuni e non è ancora al 100%. Certamente un quinto posto non lo soddisfa ma Andrew cerca sempre il massimo dalle gare e vederlo stizzito e arrabbiato è un buon segno per il futuro. Ben tornato Andrew.
Gibilisco: 5,5 Non prende la sufficienza per una condotta di gara scellerata. Fa 5.75 alla seconda prova e inspiegabilmente passa 5,80 tentando di far saltare il banco. Non ci riesce e stizzito si prende un 4 posto. Come dice il proverbio: chi è causa del suo mal pianga se stesso. Nota positiva è che finalmente è recuperato sia fisicamente che mentalmente, pronto per giocarsi il podio già a partire dagli europei indoor di Marzo.
Cusma: 4 Ennesima grande occasione buttata al vento. In una gara che poteva vederla sul podio sbaglia l’ultimo rettilineo della semifinale e si ritrova fuori per 40 centesimi. Un errore che da un atleta esperta come lei non ci si aspettava.
Vittorio Virgili
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