Quattro anni fa la beffa fu clamorosa. Italia battuta da Polonia-Ucraina per l'organizzazione degli Europei di calcio 2012. Uno smacco per la FIGC e per tutto il movimento calcistico. Allora l'Italia presentò un dossier migliore rispetto a quello polacco-ucraino, ma motivi politici-strategici portarono all'inattesa sconfitta. Quattro anni dopo l'Italia si ripresenta e deve battere la concorrenza di Francia e Turchia. La Francia parte con i favori del pronostico per due motivi: il primo è il dossier che appare più completo, con un investimento importante del governo Sarkozy (1 miliardo e mezzo di euro contro i 600 milioni italiani); il secondo, ovvio, Michel Platini.
L'Italia, guidata dal project manager Michele Uva, ha lavorato molto in questi mesi e ha cercato di colmare il gap con la Francia. Il problema principale è legato agli stadi. Lo scorso autunno sembrava tutto pronto per l'approvazione della legge sugli stadi da parte del Parlamento. Il ddl riguardante "Disposizioni a favore della costruzione e della ristrutturazione degli impianti sportivi" aveva l'ok di Abete, Pancalli e del presidente del Credito Sportivo, Andrea Cardinalettti. Il 7 ottobre è arrivata l'approvazione della Commissione Cultura-Sport del Senato. Poi un brusco stop. Perchè? Qualcuno sostiene che i lavori parlamentari siano bloccati in attesa di approvare la riforma della giustizia tanto cara a Berlusconi. Qualcun altro ritiene invece che il ddl sia fermo perchè c'è il sentore di una nuova Italia '90, vale a dire di una gigantesca speculazione edilizia. Il costo totale dei 12 stadi delle "Notti Magiche" fu di 890 milioni di euro (rivalutazione indice Istat), esattamente il doppio del preventivo iniziale. Dopo 10/15 anni quegli stadi erano già da buttare. Insomma, l'intreccio di interessi tra presidenti, costruttori e immobliaristi è molto forte e i politici non vorrebbero ripetere Italia '90.
Nel dossier che l'Italia consegnerà fra due settimane all'Uefa sono presenti 12 stadi: Milano, Roma, Napoli, Palermo, Torino, Cagliari, Udine, Verona, Parma, Bari, Firenze e Cesena (Genova e Bologna hanno già rinunciato). A Torino il nuovo Delle Alpi (nell'immagine) sarà inaugurato nel settembre 2011 e sarà all'avanguardia: 40.200 spettatori, copertura con materiali speciali in grado di far filtrare il sole sul manto erboso, distanza dei posti tra i 7.5 e i 30 metri dal terreno di gioco (quest'ultima era la distanza minima nel vecchio Delle Alpi). Cagliari e Palermo saranno due impianti da costruire ex novo (uno degli obiettivi storici di Zamparini, andatosene da Venezia soprattutto per questo). Gli altri avranno bisogno di un sostanziale lifting (Milano a parte). Alla fine verranno scelti 9 stadi per ospitare le 51 partite dell'Europeo. L'edizione del 2016, infatti, sarà la prima col nuovo format da 24 squadre. Una soluzione a mio parere corretta, stante l'elevato numero di nazioni competitive nel vecchio Continente. Un modo per avvicinare l'Europeo al Mondiale, con la fase ad eliminazione diretta che inizierebbe dagli ottavi anzichè dai quarti come avviene oggi. Dal punto di vista strategico e del marketing Platini e i suoi uomini stanno lavorando molto bene e le riforme attuate in questi mesi stanno dando loro ragione (da verificare i risultati della fase finale di Europa League e la finale al sabato della Champions League 2010).
In definitiva l'Italia non parte battuta in partenza. La Turchia non sembra avere grosse possibilità. Le decisioni sull'assegnazione di una manifestazione sportiva a questo o quel Paese sono eminentemente politiche (le Olimpiadi insegnano) e in questi mesi l'Italia sarà chiamata a lavorare in tal senso, sperando che il governo italiano dimostri la stess sensibilità di quello francese.
Oddio, parlare di "beffa e sorpresa" per la mancata assegnazione all'Italia di Euro2012 mi pare eccessivo. Forse per la giornalanza locale lo sarà stato, ma sarebbe bastato visitare di tanto in tanto la sezione dedicata nel sito dell'UEFA per accorgersi che in un anno la candidatura dell'Italia e quella di Polonia/Ucraina avevano pari attenzione (quasi nulla invece quella per Croazia/Ungheria). Tant'è che alla vigilia parlai di chance quasi alla pari.
RispondiEliminap.s.: trattasi del mio primo intervento in questo blog. Ho letto la tua proposta per la Coppa Italia e vorrei discuterne assieme.
Che dire Rado, sono molto contento di poter parlare con qualcuno così esperto e appassionato di format e strutture dei vari tornei calcistici e non. E' uno degli argomenti che più mi appassiona.
RispondiEliminaEURO 2016 A 24 SQUADRE: complimenti per la tua analisi. Ti confesso che non avevo letto del progetto di ricalcare la formula dei Mondiali 86-94. Il mio parere favorevole alle 24 squadre non deriva dal format del torneo, peraltro farraginoso già a partire dalle qualificazioni come hai dimostrato perfettamente con i numeri, ma dal livello delle nazionali europee. Basti guardare come sono diventati equilibrati (quasi tutti) i gironi di qualificazione. Il livello medio si è alzato notevolmente. Ai Mondiali sudafricani si sono qualificate 13 squadre europee, ma almeno altre 6-7 nazionali avrebbero potuto ben figurare (Russia, Svezia, Irlanda, Bosnia, Croazia, Ucraina, Turchia ecc). In realtà Platini ha voluto prendere due piccioni con una fava: allargare l'Europeo significa 1) avere l'appoggio delle federazioni "minori" coerentemente con la sua filosofia (stesso discorso per il cambiamento della Champions); 2) fare contenti sponsor e televisioni e quindi la stessa Uefa, con più partite da disputare.
COPPA ITALIA: la proposta di abolirla è radicale, ma non lontana dalla realtà. Ho apprezzato il tuo articolo perchè preciso e documentato. Alla fine della fiera sai cosa succederà? Anzichè scegliere una delle due strade che abbiamo indicato, andranno avanti stancamente come ogni stagione, con partite al mercoledì pomeriggio in pieno gennaio ecc. Oppure cambieranno qualcosa nella formula per dire: ci avviciniamo sempre più alla FA Cup. Il discorso della Coppa Italia come qualificazione in Champions mi ha dato sempre molto fastidio perchè denota un'ignoranza clamorosa sul funzionamento dei tornei, l'ho sottolineato anche nel post. Anche Marani sul penultimo Guerin Sportivo è caduto in questo errore.