Storia dei sorteggi della fase finale dei Mondiali #3 (Inghilterra 1966 - Argentina 1978) di Rado il Figo


Continua il viaggio di Blog-In nella storia dei sorteggi della fase finale della Coppa del Mondo FIFA. Dopo aver ripercorso le prime 3 edizioni dei Mondiali, e quelle post Seconda Guerra Mondiale, Rado ci presenta partecipanti, formula, fasce e sorteggio dei Mondiali dal 1966 al 1978. In questa terza puntata emergerà ancora più chiaramente il "fattore FIFA", vale a dire l'influenza del massimo organismo calcistico mondiale sullo sviluppo del torneo. In particolare a Inghilterra 1966 il desiderio iniziale è quello di assistere a una finale Inghilterra-Germania, cosa che puntualmente accade. Non sempre, però, gli incastri iniziali sono quelli "desiderati" (vedi Argentina 1978).

8. INGHILTERRA 1966

8.1 PARTECIPANTI
Si chiude immediatamente la breve parentesi cilena e i posti attribuiti ai vari continenti ritornano a essere fissati come per Svezia 1958. In quest’edizione, complice la provenienza equamente distribuita fra EU e SA di organizzatrice (Inghilterra) e detentore (Brasile), per la prima volta le 16 finaliste sono ripartite secondo i desideri della FIFA: 10 dell’EU, 4 del SA, 1 del NA e 1 dal Resto del Mondo, arricchitosi dell’OC (presente colla sola esordiente Australia). Le eliminatorie patiscono la defezione in massa delle africane che, conseguito dapprima il bando del Sudafrica, non ottengono risposta positiva dalla loro seconda richiesta di aver un posto sicuro nella Coppa del Mondo, senza doverselo contendere con AS e, ora, OC.

8.2 FORMULA
È la medesima di Cile 1962, coll’unica differenza che il quoziente reti è sostituito dalla differenza reti e, in seconda battuta, dal numero di reti segnate.

8.3 FASCE
La provenienza “ideale” delle 16 finaliste ha ripercussioni positive anche sulla composizione delle fasce: dando per “naturale” l’immissione delle 4 sudamericane (Argentina, Brasile, Cile, Uruguay) in un’unica a loro dedicata e delle due rappresentanti di NA (Messico) e AS (Corea del Nord) in quella dei materassi, si tratta solo di suddividere le 10 europee in tre fasce. Per far ciò, la strada suggerita è di estrapolare da queste dapprima quelle nazionali riconducibili a un’omogenea sottozona geografica e poi di scegliere, fra le 6 rimaste, le 2 peggiori a completare la quarta fascia. Il primo passo è compiuto isolando le 4 rappresentanti dell’Europa Latina (Francia, Italia, Portogallo, Spagna); il secondo, con pochi sforzi, dividendo Bulgaria e Svizzera (curiosamente, le stesse di Cile 1962) dalle altre rimaste, ritenute sotto tutti i punti di vista superiori (Germania Ovest, Inghilterra, Ungheria, URSS: sono pure le migliori reduci continentali di Cile 1962).
Sono inoltre scelte 4 ts “trasversali” in Brasile, Germania, Inghilterra e Italia. La decisione è ispirata dalla volontà di agevolare al massimo il cammino d’inglesi e tedeschi, che, quali migliori espressioni del calcio del Vecchio Continente, si vorrebbero protagonisti della finale (come, in effetti, avviene). Facendo entrambi parte della fascia EU1, s’individuano le due più pericolose concorrenti presenti nelle altre e le si elevano a ts, in modo che debbano scornarsi con Ungheria e URSS già nei gironi. La scelta, ancorata a valutazioni del momento e slegata dai risultati sportivi anche recenti, cade, come visto, su Brasile, detentore (ma non solo per questo) e Italia, giunta in Inghilterra accompagnata da grandissime attese che la pongono fra le più autorevoli candidate al titolo.

Le fasce definitive sono le seguenti (le ts in grassetto):


8.4 SORTEGGIO
Il sorteggio avviene a Londra il 6 gennaio 1966 e prevede che ogni girone debba contenere una squadra per fascia e una ts. Inoltre Inghilterra e Brasile sono inseriti a tavolino, rispettivamente, nei Gruppi 1 e 3, impedendone così il confronto diretto nei quarti di finale.

L’esito è il seguente:



9. MESSICO 1970

9.1 PARTECIPANTI
Con qualche piccola eccezione, è un’edizione fotocopia della precedente. La prima variazione è nella spartizione delle rappresentanti: la FIFA cede alle richieste africane eil Continente Nero ha quindi diritto a un posto fisso nelle finali, non dovendoselo più contendere con AS e OC (le quali restano unite, non foss’altro per l’esigua rappresentanza della seconda, limitata ad Australia e Nuova Zelanda). Curiosamente, l’AF potrebbe avere anche due nazionali in Messico: infatti, a quella “ordinaria” si potrebbe affiancare la Rhodesia (l’attuale Zimbabwe), dirottata in AS/OC per ragioni di opportunità politica.
A pagare dazio è l’EU, che vede scendere da 9 a8 i suoi biglietti dalle eliminatorie.

8.2 FORMULA
Qui il concetto di “edizione fotocopia” calza a pennello: la formula ricalca in toto quella di Inghilterra 1966.

8.3 FASCE
Superficialmente si potrebbe pensare che ora con 4 rappresentanti del “Terzo Mondo calcistico”, i materassi siano belli e individuati in El Salvador, Israele, Marocco e Messico. Tuttavia è facile capire che i padroni di casa non possano finire in 4ª fascia, dovendone agevolare al massimo il cammino nel torneo. In effetti, la composizione delle fasce è dettata proprio a favorire i messicani, i quali sono prima di tutto “elevati” a sudamericani a completare il terzetto Brasile-Perú-Uruguay. In secondo luogo, le 9 europee sono divise esclusivamente per merito, nonostante la presenza di Bulgaria, Cecoslovacchia, Romania e URSS permetterebbe la “classica” fascia dell’Est; in tal modo gli organizzatori si troveranno nel gruppo due avversarie sulla carta abbordabili (un’europea di secondo piano e un materasso). Le 4 migliori nazionali UEFA (si può adesso parlare più correttamente di confederazioni in luogo di continenti) sono riconosciute in Germania Federale, Inghilterra, Italia e URSS, le meglio piazzate nella precedente edizione dei Mondiali. Delle 5 restanti (Belgio, Bulgaria, Cecoslovacchia, Romania, Svezia), i romeni pagano il prezzo della più lunga assenza dalle fasi finali (hanno fallito tutte le eliminatorie del Dopo Guerra) e finiscono in quarta fascia.
Come nel 1958 e, di fatto, e nel 1962, non s’individua alcuna ts, per cui le fasce definitive sono le seguenti:


8.4 SORTEGGIO
Il sorteggio, effettuato a Città del Messico il 10 gennaio 1970, prevede che ogni gruppo sia composto da una squadra per fascia; inoltre, ripetendo quanto avvenuto nel 1966, Messico e Inghilterra sono inseriti a tavolino, rispettivamente, nei Gruppi 1 e 3, a impedirne il confronto diretto nei quarti di finale.
I vincoli suddetti lasciano scoperto un punto: le due rappresentanti del NA possono finire nel medesimo gruppo, cosa che puntualmente avviene, come si può notare dall’esito sottostante, suscitando i consueti mormorii su una dea bendata a volte tutt’altro che cieca.



10 GERMANIA FEDERALE 1974

10.1 PARTECIPANTI
Si apre un nuovo capitolo dei Mondiali: la Coppa Rimet è stata definitivamente assegnata al Brasile, il primo a vincere tre edizioni del torneo, ed è sostituita dall’attuale Coppa FIFA, che rimarrà invece sempre di proprietà della confederazione mondiale. A dar maggior peso al passaggio di testimone da un’epoca all’altra, intervengono ulteriori novità, a partire dai posti assegnati via eliminatorie. Il “sacrificio” imposto all’EU a favore di una rappresentante fissa africana è ora suddiviso col SA: è, infatti, previsto uno spareggio intercontinentale fra una vincitrice dei 3 gironi sudamericani e una di un girone europeo a tre squadre, entrambe scelte per sorteggio. In tal modo, chi vince permette alla propria confederazione di mantenere i posti assegnatile prima del 1970 (9 all’UEFA o 3 alla CONMEBOL), a scapito di quella dell’avversaria sconfitta.

10.2 FORMULA
Anche la formula subisce una variazione, con una drastica riduzione dell’eliminazione diretta, in quanto quarti e semifinali sono “inglobati” in una seconda fase a gruppi, per la precisione due da quattro squadre così composti:


La finale per il primo posto è disputata dalle prime classificate dei Gruppi A e B; quella per il terzo posto, dalle seconde.
Si registrano alcune modifiche pure nel versante dei discriminanti: nei gruppi della seconda fase, dopo le reti segnate e prima del sorteggio, prevale chi è giunto primo nei gruppi iniziali; nella finale per il terzo posto e nella ripetizione di quella per il titolo, il pareggio al 120’ è risolto col ricorso ai rigori.

10.3 FASCE
La ventata di novità si avverte anche dal lato prettamente tecnico: sono, infatti, appena 6 le reduci da Messico 1970, comprendendovi Germania Ovest e Brasile, ammesse di diritto alla fase finale. Fra le 10 “sostitute”, si contano ben 4 esordienti assolute(Australia, Germania Est, Haiti e Zaire – oggi Congo Democratico) e 2 con assenze che datano Francia 1938 (Paesi Bassi e Polonia), più la Scozia che riappare dopo Svezia 1958.
La FIFA decide di “istituzionalizzare” le ts, cui spetta una fascia a loro esclusivamente dedicata; ne fanno parte le ammesse direttamente alla fase finale e chi si sia laureato almeno una volta campione del Mondo (oltre al detentore, al momento ancora qualificato di diritto). Per le altre 12 squadre, si seguono i seguenti canoni:

·         le sudamericane nt finiscono in 2ª fascia colle migliori europee nt, ovvero in 3ª colle peggiori; a far pendere il piatto della bilancia sulla prima scelta, la presenza di almeno una fra Argentina, Brasile e Uruguay;
·   la (inevitabile) fascia completamente europea, dove possibile, è composta da nazionali appartenenti alla medesima sottozona geografica;
·         le 3 rappresentanti di NA, AF e AS/OC finiscono in 4ª fascia, assieme all’ultima europea.

Tuttavia, i primi due punti s’intersecano fra loro, come fra l’altro avviene proprio in quest’edizione. Inoltre, se per le ts si segue la tradizione, per le altre fasce ci si fa condurre dalle valutazioni del momento, si vedano proprio gli olandesi, assenti decennali ma solide realtà attuali. Tutto ciò considerato:

·        le ts sono Germania Ovest (organizzatrice) e Brasile (detentore), cui si uniscono Italia e Uruguay, gli unici ex campioni del Mondo presenti;
·         Bulgaria, Germania Est, Iugoslavia e Polonia compongono la fascia dell’Europa dell’Est;
·    Argentina e Cile, sudamericane nt, si accompagnano alle 2 migliori delle 3 europee rimaste, individuate in Paesi Bassi e, a sorpresa, Scozia (lo zampino di Stanley Rous, presidente inglese della FIFA?);
·       conseguentemente la Svezia, una delle poche reduci dal Messico, finisce fra i materassi Australia, Haiti e Zaire.

Il quadro definitivo è qui sotto riportato (in grassetto le ts):


10.4 SORTEGGIO
Il sorteggio avviene a Francoforte il 5 gennaio 1974 e prevede che ogni girone debba contenere una squadra per fascia. Inoltre Argentina e Cile, devono essere sorteggiate dov’è ts un’europea (Germania e Italia), a impedire che due sudamericane s’incontrino fin da subito.
L’esito, qui sotto riportato, ripropone il vecchio adagio di una dea bendata che a volte ci vede benissimo: le due Germanie finiscono nel Gruppo 1, con annesse proteste preventive del Cile, che si reputa la vittima sacrificale di turno (in effetti, patisce l’immediata eliminazione, complice però uno 0-0 coll’Australia).



11 ARGENTINA 1978

11.1 PARTECIPANTI
Ennesima riproposizione del concetto di edizione fotocopia. Sul punto, l’unica variante è la sudamericana protagonista dello spareggio intercontinentale: ora le 3 vincitrici dei gironi eliminatori danno vita a un altro girone e chi qui giunge ultimo è costretto a passare per le forche caudine del play off con un’europea, scelta sempre per sorteggio fra chi ha prevalso in un girone a tre.

11.2 FORMULA
Qui il concetto di “edizione fotocopia” calza a pennello: la formula ricalca in toto quella di Germania 1974.

11.3 FASCE
Seguendo i dettami del 1974, le ts sono le due ammesse di diritto alla fase finale, cioè l’organizzatrice Argentina e la detentrice Germania Ovest, cui si accompagnano Brasile e Italia, unici due ex campioni del Mondo presenti (l’Uruguay è caduto per mano della Bolivia, a sua volta estromessa dall’Ungheria; l’Inghilterra è invece stata eliminata proprio dall’Italia). L’unica nazionale CONMEBOL nt è così il Perú, che finisce in terza fascia, assieme al Messico “sudamericanizzato” per l’occasione (come nel 1958). Restano da sparpagliare le 8 europee rimaste: in seconda fascia vanno le 4 migliori reduci dall’edizione precedente (Paesi Bassi, Polonia, Svezia e Scozia), fra i materassi Austria e Francia, che soccombono a Spagna e Ungheria anche per ragioni sportive (leggasi, prolungate assenze dai Mondiali e dagli Europei). Completano la 4ª fascia le predestinate Tunisia e Iran.
Tuttavia ragioni d’opportunità impongono una “promozione” della Spagna in 2ª fascia a spese nuovamente della Svezia, e, soprattutto, l’inserimento nel medesimo girone di Argentina e Italia, che sono fra l’altro entrambe ts. Per raggiungere lo scopo, si escogita un paio di mosse, di cui pare sia padre Artemio Franchi, per le quali le ts:

·         sono assegnate a tavolino ai rispettivi gruppi;
·    diventano 5, e non più quattro, riconoscendo come tale anche i Paesi Bassi per i loro meriti calcistici.

Anche le fasce diventano 5 e sono quindi le seguenti (in grassetto le ts):


Formalmente, la terza fascia è stata sdoppiata in una americana (B) e in una europea (C); sostanzialmente Italia e Paesi Bassi si sono invertiti le posizioni.


11.4 SORTEGGIO
Come intuibile, il sorteggio di Buenos Aires del 14 gennaio 1978 è più pilotato del solito. Riassumendo tutti i vincoli imposti, i singoli gruppi sono così composti:
  •     il Gruppo 1 da Argentina, Italia, una squadra della fascia C e una della fascia D;
  •    il Gruppo 2 da Germania Federale, una squadra della fascia A, una della fascia B e una della fascia    D;
  •     il Gruppo 3 da Brasile, una squadra della fascia A, una della fascia C e una della fascia D;
  •     il Gruppo 4 da Paesi Bassi, una squadra della fascia A, una della fascia B e una della fascia D.
Il responso delle urne è il seguente:


Stavolta la dea bendata si diverte a farsi beffe degli organizzatori: Svezia e Spagna finiscono nel Gruppo 3 (come a dire, era destino dovessero incontrarsi); soprattutto Argentina e Italia, che tanto si è brigato per farle avere il miglior trattamento possibile, si vedono recapitare, invece delle auspicate Svezia e Iran, le assai più temibili Ungheria e Francia, per quello che è l’autentico girone di ferro del torneo, giudizio confermato anche a posteriori.

Rado il Figo
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