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Il Bayern Monaco festeggia il gol vittoria |
Partita molto piacevole quella giocata ieri sera a San Siro. Il Bayern Monaco di Van Gaal ha disputato la sua solita, ottima partita fatta di grande possesso palla, ampiezza e profondità. Una proposta di gioco moderna, offensiva, che partendo da una grande organizzazione complessiva, riesce a esaltare le qualità dei singoli (Arjen Robben in primis). L'Inter ha ribattuto come poteva, difendendosi nel modo più ordinato possibile e cercando di colpire in contropiede, sfruttando le lacune della retroguardia bavarese (di Badstuber in particolare). Nel complesso, una partita aperta in cui il pareggio con gol avrebbe descritto più fedelmente l'andamento del match dal punto di vista delle occasioni. In realtà, essendo questo un ottavo di finale di Champions League, occorre anche analizzare l'impostazione del gioco e la personalità delle due squadre. L'Inter da campione d'Europa in carica, in casa propria, ha subito per lunghi tratti - specialmente nella ripresa - il gioco tedesco, riuscendo ad avere soltanto una fiammata verso l'80' e creando qualche pericolo grazie alla classe cristallina di Samuel Eto'o, palesando però molte difficoltà nella costruzione del gioco. Il calcio italiano esce così, ancora una volta, molto ridimensionato dal confronto europeo. In Italia l'atteggiamento remissivo di molte squadre e quello accondiscendente della classe arbitrale verso le cosiddette grandi (tanto per restare in tema ieri l'arbitro Banti ha favorito in modo palese la Roma a Bologna) coprono molte lacune. In Europa è un'altra storia. Non si può mentire dinanzi a squadre che interpretano il gioco con spirito moderno e propositivo. I tempi del contropiede o del gioco speculativo sono ampiamente superati. Un dato che può far riflettere: nelle statistiche sul possesso palla (voce non sempre determinante, ma indicativa di un tipo di gioco) della Serie A, l'Inter è nettamente in testa alla classifica (29' 47" di media a partita, più di un minuto sul Milan, secondo in questa graduatoria). Ieri sera il Bayern ha tenuto palla per 36' 30" contro i 30' 21" nerazzurri. Oltre all'evidente supremazia bavarese da questo punto di vista, emerge l'enorme differenza a livello di tempo effettivo tra Italia ed Europa. Non è un caso se le squadre italiane paghino dazio dal punto di vista fisico contro gli avversari europei. Da noi interruzioni di gioco e perdite di tempo sono fattori preponderanti. Così come proteste e isterismi per ogni minimo contatto (ieri sera l'arbitro Kassai ha ammonito Sneijder per le sue plateali e reiterate proteste; in Serie A spesso si sorvola).
Insomma, le prospettive per il football italico non sono certo incoraggianti. Ci sono ancora le partite di ritorno per cercare di dimostrare che la vittoria in Champions dell'Inter 2009/2010 non è stata l'eccezione che conferma la regola. I sospetti, però, sono molto forti...
Ps, un paio di note a margine. Sky Sport 24 al termine degli incontri pubblica le pagelle (peraltro mai firmate). I voti sono materia altamente soggettiva, vero. Però spesso e volentieri quelli di Sky Sport 24 sono davvero lontani dalla realtà. Ieri sera il voto clou è stato il 5.5 a Mario Gomez. Vero che fino al gol ha fatto poco o niente, ma in una partita che termina 1-0 il giocatore che firma l'unico gol del match dovrebbe meritare quantomeno il 6.
L'altra annotazione riguarda la Gazzetta. Nel sommario della prima pagina di oggi si dice: "Negato un rigore". Su Gazzetta.it, nel resoconto della partita c'è invece scritto: "Samu cade in area al 20' (non c'è rigore)".
INTER - Julio Cesar 5, Maicon 6, Lucio 6, Ranocchia 5.5 (Kharja 5.5), Chivu 5.5, Zanetti 6, Thiago Motta 6, Cambiasso 5, Stankovic 5.5, Sneijder 5.5, Eto'o 6.5. All. Leonardo 5.5
BAYERN MONACO - Kraft 7, Lahm 6.5, Tymoshchuk 6, Badstuber 5.5, Pranijc 6 (Breno 6), Luiz Gustavo 6.5, Schweinsteiger 6, Robben 7, Mueller 6, Ribery 5.5, Gomez 6. All. Van Gaal 6.5
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