Mondiali Pallavolo - Italia 2010: bilancio finale (con contributo di Vittorio Virgili)

Bruno festeggia la vittoria Mondiale
Con la netta affermazione del Brasile su Cuba si è conclusa una bella edizione dei Mondiali di Pallavolo - Italia 2010. Una manifestazione che ha registrato un ottimo successo di pubblico in tutte e 10 le città coinvolte. Un'altra bella notizia è stata il successo di ascolti per Italia-Brasile di sabato sera: ben 3,5 milioni di spettatori su Rai 3. La dimostrazione che anche gli sport diversi dal calcio, specie in occasione di eventi importanti, sanno conquistare il pubblico italiano. Dal punto di vista agonistico, poi, il Brasile ha dimostrato di essere ancora una volta una spanna sopra tutti, conquistando il terzo titolo iridato consecutivo. Per l'Italia un quarto posto di difficile interpretazione. Vero che gli ultimi Europei erano stati fallimentari (undicesimo posto) e che alla vigilia l'obiettivo massimo era quello di giocarsi le semifinali al Pala Lottomatica. Altrettanto onestamente, però, va ricordato che formula e tabellone hanno permesso agli azzurri di arrivare in semifinale senza affrontare avversari di particolare levatura (gli Usa sono una buona squadra, ma decisamente più abbordabili rispetto al 2008). Nelle due partite contro squadre di livello (Brasile e Serbia) sono purtroppo emersi diversi limiti, sia a livello tecnico che di personalità. Il fatto positivo, comunque, è che la kermesse mondiale ha permesso di lanciare, almeno part time, alcuni giovani su cui potremmo fare affidamento nel futuro prossimo (Zaytsev, Travica, Parodi, mentre su Marra ho qualche riserva). I Mondiali lasciano quindi un patrimonio importante a tutti i livelli. Spetterà a Fipav e Coni sfruttarlo al meglio.


Pubblico ora il bilancio finale dei Mondiali 2010 dell'amico Vittorio Virgili che ha avuto modo di assistere dal vivo a quattro incontri ad Ancona più le Finali di Roma. Un racconto di quello che è stato il Mondiale di volley dentro e fuori dal campo. Un grazie a Vittorio per questa bella testimonianza diretta. 



Ieri sera è terminato il Campionato del Mondo di Pallavolo dopo una finale dominata dal Brasile contro una Cuba troppo giovane e inesperta per avere la meglio contro i maestri brasiliani.

Questo mondiale passerà alla storia per vari motivi:

1)     per  le discutibili scelte della Rai che ha mandato sui canali visibili a tutti solo una partita, la semifinale Italia-Brasile su Raitre, mentre tutte le altre sono andate in onda su Raisport 1, praticamente oscurando a livello mediatico l’evento;
2)     Per l’inno d’Italia cantato a squarciagola da tutto il pubblico senza musica di sottofondo (assolutamente da ripetere in altri sport e molto emozionante dal vivo);
3)      Per il quasi tutto esaurito in tutti i palazzetti d’Italia anche se non giocava l’Italia. Io ho avuto la fortuna di vedere 4 partite ad Ancona e le Finali a Roma ed è sempre stato tutto esaurito;
4)     Per la gioia dei tifosi che fuori allo stadio giocavano con qualsiasi mezzo (palle, bastoni, carta) a pallavolo. Centinaia di famiglie con bambini, come non accadeva da secoli e file kilometriche agli stand per avere un gadget per ricordare l’evento;
Il Torello calcistico del Brasile
5)     Per la furbizia degli steward in uscita dallo stadio che quando un tifoso voleva uscire e rientrare gli applicavano un braccialetto fosforescente per poi chiedere oltre a questo il biglietto che aveva normalmente staccato un ora prima….Dopo aver finito i braccialetti hanno pensato di mettere dei timbri con scritto exit come in discoteca!
6)     Per il torello fatto con i piedi come i calciatori del Brasile campione del Mondo, vera chicca di questo mondiale…
7)     Per i prezzi assurdi del cibo nel palazzetto. 5 euro per un panino, 2 euro per 0,50 d’acqua e 3,50 per un pacchetto di patatine! Costava di meno il biglietto d’ingresso…

Speriamo che questa manifestazione abbia dato spunto agli organizzatori di altri eventi perché, anche se con forte critiche iniziali, questo Mondiale ha dimostrato che con biglietti a prezzi popolari si possono riempire gli stadi di famiglie festanti che comprano negli stand fuori lo stadio e tifano insieme all’avversario.


Vittorio Virgili

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