Josip Iličič, profilo dello sloveno che fa sognare Palermo di Roberto Siljan

Pubblico ora con  grande piacere un profilo, a firma Roberto Siljan, della sorpresa più piacevole di queste prime giornate di Serie A, Josip Iličič, centrocampista mancino del Palermo. Roberto, noto telecronista di Telecapodistria, ci porta alla scoperta di questo 22enne sloveno, passato in poco tempo dalla seconda squadra di Koper alla copertina della Serie A.  Un profilo inedito di questo talento, acquistato a fine agosto dai rosanero. Un sentito grazie a Roberto per la consueta disponibilità.



Josip Iličič, di etnia croata, nasce il 29 gennaio del 1988  a Prijedor in Bosnia, nell'attuale regione serba ( Republika Srbska) della federazione bosniaco-erzegovese. All' eta' di un anno, ancora in fasce quindi, rimasto orfano del padre, con la famiglia si trasferisce in Slovenia, nella Gorenjska, prima a Jesenice e poi a Kranj dove comincia a muovere anche primi passi calcistici nella locale squadra del Triglav. All' eta di 18 anni passa al Britof, formazione dell' omonimo paese della periferia di Kranj. Il primo ˝saltino˝ di qualita' lo effettua nel 2007 quando viene  ingaggiato dalla capodistriana Bonifika, una sorta di succursale del Koper, che all' epoca militava nella Seconda Lega slovena, societa' che successivamente si e' sciolta. A Capodistria fu portato dall' allora presidente del club il compianto Miladin Ostojič, grande conoscitore di sport, non soltanto di calcio, per i suoi trascorsi da dirigente in vari campi   (basket, pallamano, pallanuoto…). A Capodistria pero' non  fa in tempo ad emergere per cui ˝Jojo˝, questo il soprannome di Iličič, passa all' Interblock di Lubiana dove ha l'occasione per crescere. All' Interblock, squadra della massima serie retrocessa al termine dello scorso campionato, rimane per due stagioni (2008-2010). Nonostante nel lasso di tempo in questione abbia profuso prestazioni ondivaghe, dovute ovviamente alla giovane eta', l'indiscusso talento calcistico lo proietta nel gruppo della nazionale slovena under 21. Il resto e' storia recente. Nel giro di un' estate passa dal Maribor al Palermo fino ad assurgere alla nazionale maggiore (esordio l' 11 di agosto contro l' Australia nell' amichevole che ha inaugurato il nuovo impianto Stožice di Lubiana). Esplode in Serie A firmando reti d' autore nell' ordine contro Inter, Juventus, Fiorentina e domenica scorsa contro il Bologna. In seguito a scampoli di partita diputati a settembre contro Irlanda del Nord e Serbia, parte titolare negli ultime due impegni sostenuti dalla Slovenia nelle qualificazioni europee contro Far Oer ed Estonia.  Mancino naturale, sorretto da una non indifferente struttura fisica, 190 cm di altezza, viene schierato a sinistra a centrocampo (al posto di Kirm) nel collaudato modulo 4-4-2 che ha fatto le fortune del c.t. Matjaž Kek. Sebbene riesca a destreggiarsi egregiamente anche nel ruolo di esterno sinistro le giocate migliori le produce nella partita con i faroesi ( subisce il fallo da rigore poi trasformato da Novakovič  e confeziona l'assist per il quinto gol sloveno di Dedič) dal momento in cui viene dirottato sulla corsia opposta a destra in seguito all' uscita dal campo di Birsa,elemento questo assolutamente intoccabile in quella posizione del campo. Per Iličič (il quale predilige andare in progressione, convergere al centro per sferrare una conclusione con il sinistro) in nazionale sarebbe auspicabile un' evoluzione tattica che andasse ad assecondare le sue caratteristiche e di riflesso anche quelle di Armin Bačinovič (suo compagno d' avventura nella favola stiriano-palermitana come sappiamo). Proposta? Un 4-3-2-1, tipo albero di Natale con l'inserimento di Bačinovič in mezzo al campo nel reparto a 3 e lo schieramento di Iličič, inizialmente anche a sinistra per non snaturare troppo la formazione, sulla trequarti assieme a Birsa con il quale potrebbe interagire dietro ad un unica punta. La squadra potrebbe guadagnarne tanto in copertura difensiva quanto in fantasia godendo di una gamma piu' vasta di soluzioni offensive. Forse sto vaneggiando pero' sono convinto che l'idea non e' poi tanto invereconda (Palermo docet).



Roberto Siljan 

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