
Le Final 4 e l'intera Eurolega 2010 hanno emesso il verdetto più giusto: Barcellona squadra più forte, Barcellona campione d'Europa. Come sottolineato da Coach Dan Peterson in telecronaca (complimenti ancora anche a Niccolò Trigari per il commento e a Sportitalia per il lavoro svolto; unico appunto, la mancanza di un piccolo approfondimento da studio nel pre e post partita), si era capito già da novembre/dicembre che quest'anno il Barcellona aveva una marcia in più rispetto a tutte le altre squadre. Non ci voleva un genio, figuriamoci, ma su questo blog mi ero sbilanciato lo scorso 5 marzo commentando l'eliminazione del Montepaschi Siena e intitolando il post: "Nell'anno del Barcellona Siena è già fuori" (vedi).
In effetti la squadra del presidente Laporta - saltellante ed esultante a bordo campo assieme ad alcune colonne del Barcellona calcio - ha dimostrato sin da subito le sue grandi qualità. Un roster che definire profondissimo è eufemistico (ieri sera Lakovic è rimasto in panchina per 39 minuti!), gestito in modo splendido da coach Pasqual, capace di scegliere ottimamente uomini e quintetti giusti per affrontare i vari momenti delle partite. Ad esempio ieri sera ha visto in difficoltà Rubio e aveva bisogno di molta intensità/fisicità sulla mente straordinaria di Papaloukas, ecco Sada: perfetto. E' solo un piccolo tassello in un mosaico meraviglioso in cui Navarro diventa finalmente decisivo nei momenti clou, Pete Mickeal giganteggia, Morris e Basile portano esperienza e minuti preziosi, Ndong e Vasquez dominano nelle due aree. Se poi c'è bisogno ci sono anche Lorbek, Grimau, Lakovic ecc. Insomma, una squadra vicina alla perfezione. Personalmente ho seguito diversi incontri del Barcellona in questa stagione e sono state due le partite che mi hanno fatto sbilanciare nella previsione pro-blaugrana. La vittoria di 20 punti a Siena e il dominio assoluto nella finale di Copa del Rey contro il Real Madrid a febbraio. Due dimostrazioni di forza clamorose.
Certo, le Final 4 presentavano rischi e record negativi da cancellare (le finali sempre perse da Morris e Lorbek per esempio). Il Barcellona, però, ha dimostrato di essere solidissimo anche a livello mentale, in particolare nei playoff di Eurolega contro il Real Madrid. Sfida delicatissima e di grande tensione. Dopo la sofferta vitttoria in gara 1, la sconfitta interna in gara 2 contro gli uomini di Ettore Messina. Nel momento più difficile della stagione Navarro e compagni hanno sfoderato due prestazioni extralusso vincendo entrambe le partite a Madrid e qualificandosi per Parigi.
BARCELLONA-OLYMPIAKOS 80-61: già il punteggio dice molto. Non c'è praticamente stata partita, con l'Olympiakos sempre ad inseguire e capace di tornare sino al -5 nel terzo quarto. Poi il buio, con il Barca che ha dominato in tutte le zone del campo, nonostante - come detto - un Ricky Rubio in evidente difficoltà. Il primo strappo dei blaugrana è arrivato grazie alle giocate di Vasquez: stoppate e assist. Poi Navarro (Mvp) e Pete Mickael hanno scavato il solco, con l'Olympiakos che cercava di tenere grazie all'indomito Bourousis e a qualche sporadica giocata di Childress e Papaloukas. Gli ultimi 15' di partita sono stati uno show del Barca, che ha legittimato la sua superiorità. Teodosic dopo un buon avvio si è spento quasi subito, vittima anche di un eccessivo nervosismo. Kleiza non ha giocato una bella partita - a parte un paio di canestri di rara tecnica e bellezza nel terzo e quarto periodo -, ha subito Mickael in difesa, ma da qui a mettergli 4 in pagella (come da Gazzetta odierna) ce ne passa. La sconfitta dei greci non è certamente colpa del lituano, ma è legata alla differente forza delle due squadre. Giannakis ha tentato diverse soluzioni, ma Vujcic e Halperim hanno finito per essere dimenticati in panchina.
In realtà non sarebbe cambiato molto. Il Barcellona avrebbe vinto lo stesso la sua seconda Eurolega (la prima nel 2003 contro la Benetton nelle Final 4 giocate in casa). Dopo il Cska di Messina e il Panathinaikos di Obradovic, la squadra Campione d'Europa è la squadra effettivamente più forte. Giusto così.
d'accordo su tutto, ma "democraticità" non va confusa con "giustizia"
RispondiEliminacome tanti altri sport a punteggi alti, il basket tende a premiare chi è effettivamente in quella partita il migliore (cioè chi effettua meglio dell'altro una serie di operazioni-punto; altro esempio è la pallavolo, in cui inoltre il fattore arbitrale conta ancora meno)
nel calcio (nel rugby sempre meno) non è cosi: le occasioni per marcare la differenza sono relativamente poche, la supremazia fa spesso fatica a tradursi in punti e i fattori esterni sono spesso preponderanti (p. es. nel calcio, la famosa storia che in un campionato i torti e i favori arbitrali si equilibrano è davvero solo una storia; personalmente io quantifico il vantaggio della squadra "Juve" o "Real", cioè delle "prime della classe", in 3-4 punti sulle altre "grandi", le squadre "Milan" o "Barcellona", e 7-8 sulle quasi grandi)
tutto questo, per me che sono prima di tutto un tifoso, porta a dire che nel basket, generalmente, è più facile farsene una ragione: io stavo per l'Olympiakos, ma anche per me, che ho a lungo inveito contro il tizio ingellato e incravattato che protestava con l'arbitro sopra di 15 a un minuto dalla fine, dico anche per me è impossibile non riconoscere che l'Olympiakos ha meritato di perdere
viceversa, anche in una partita come Roma-Inter finale di Coppa, in cui è l'Inter ad avere avuto una supremazia abbastanza netta, i cattivi pensieri sono infiniti e in fondo legittimi (Samuel cintura Toni ed è ultimo uomo...)
l'esempio più chiaro è l'ultimo mondiale, in cui non ha vinto la squadra "più forte", ha vinto, semplicemente, la squadra che ha vinto
per cui, alla fine della fiera, si, il basket in genere è più "giusto" (non direi più democratico perché alle Final Four arrivi solo se investi una cifra notevole, e anzi, questo rende il basket meno democratico, nel senso di più élitario: il corrispettivo della finale Porto-Monaco ci sarà mai, nel basket?), il calcio è molto più "ingiusto" e incerto, ma è proprio questo il suo fascino (spesso torbido)
guarda era ovvio che finisse così, quando si scontra una squadra vera contro tanti singoli (basta vedere gli aiuti sui lunghi del barca che non arrivavano praticamente mai...)
RispondiEliminaai greci manca un leader in grado di caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti difficili (non lo sono ne childress -giocatore iper sopravvalutato- ne kleiza)...papaloukas è un genio, ma non basta e ormai i suoi anni li ha...poi manca un tiratore in grado di aprire le difese (se hai notato cercavano sempre l'entrata, intasando l'area e favorendo le stoppate dei lunghi) ai greci servirebbe un trajan langdon, piuttosto che i vari beverly, penn,ecc.ecc.
sul barcellona che dire? partita perfetta, con la rosa più completa di tutti i tempi x una squadra europea...hanno tutto e giocano pure di squadra! piu di cosi...
Renna: in effetti il mio "democratico" è molto simile ad un "giusto". Il basket è sport in cui i valori emergono sia in una partita che in una stagione, al di là dello stato di forma di quel singolo momento dell'anno. Nel calcio, come dici perfettamente, la supremazia fatica molto di più a tramutarsi in punti/gol. Molto dipende dai famosi episodi e spesso le decisioni arbitrali condizionano risultati e stagioni. Questo non significa che nel basket tutto sia scontato. Il piccolo Partizan stava per eliminare il milionario Olympiakos e durante l'anno ha eliminato gli altri milionari del Panathinaikos e ha battuto a Belgrado in una partita memorabile proprio il Barcellona. Il basket effettivamente determina un verdetto più equo/giusto e meno discutibile rispetto al calcio dove ogni singola partita e singolo episodio si presta a mille interpretazioni. Il budget è componente assai importante, ma per fortuna non equivale a vittoria sicura. Il barca - come avviene nel calcio - presenta in squadra diversi prodotti della cantera o giocatori spagnoli acquistati in età giovanile (Navarro, Grimau, Vasquez, Sada, Rubio).
RispondiEliminaFede: analisi perfetta. Si vede che il tuo maestro è Sergio Tavcar! Secondo me una finale Partizan-Barcellona - paradossalmente - sarebbe stata molto più combattuta e tirata (a parte Vranes a cui devono togliere il tesserino da cestista professionista). L'Olympiakos manca di un tiatore e le rotazioni di Giannakis sono molto più improvvisate di quelle del Barca. Molti singoli, non una vera squadra. Il tutto tenendo presente che il Barca nel complesso è comunque superiore ai greci.
io ho sempre pensato che il Barcellona fosse una squadra più forte delle altre...quindi per me il risultato è perfetto!!!
RispondiEliminaadesso mi voglio rivedere la finale sulla web tv che mi ha segnalato un mio amico, fanno rivedere tutta la finale, si chiama popcorntv.
una buona tv direi, legale e per tutti gli sportivi come me che lavorano tutti i giorni a orari diversi.
spero di aver dato uno spunto in più per rivedere il basket ad alto livello!
Ciao, grazie mille per la segnalazione del sito. Bisogna ridare slancio e pubblicità al basket, nonostante la situazione del movimento italiano. Ci sono tantissimi appassionati e molti giovani a cui basterebbe vedere qualche partita per innamorarsi di questo sport. La speranza è che i Mondiali in Turchia siano visibili in tv e raggiungano il grande pubblico, non come gli ultimi Europei, snobbati da tutti i media italiani. nche se non ci sarà l'Italia ci saranno le migliori squadre e grandi campioni. Appena so qualcosa sui diritti tv del Mondiale di Basket pubblico un articolo.
RispondiEliminaCiao!