Udinese 2010/2011: tra Marino, mercato e Guidolin


Come anticipato nel post sul bilancio finale della Serie A 2009/2010 (vedi), mi occupo ora in modo specifico della situazione e delle prospettive per la stagione 2010/2011 dell'Udinese.
Per poter affrontare questa analisi è necessario fare un passo indietro, partendo da quella che è stata la gestione tecnico-societaria degli ultimi 3 anni, vale a dire "il ciclo di Pasquale Marino".
E' davvero difficile stilare un bilancio delle ultime tre annate friulane, vissute tra incredibili alti e bassi, imprese e delusioni. Nel complesso, opinione strettamente personale, la società ha sbagliato nel confermare Marino (conferma sofferta, c'era Del Neri libero) e l'intera rosa al termine della stagione 2008/2009. La serie positiva della primavera 2009 è stata assolutamente illusoria. Non ha portato a nessun risultato concreto e ha finito per far credere a società  tifosi di poter puntare a grandi risultati senza modificare nulla. In realtà quella rosa e lo stesso mister Marino avevano palesato lacune e incertezze importanti nelle prime due stagioni (clamoroso il periodo dei 3 punti in 11 partite). Così, come detto più volte, l'ultimo mercato è stato deficitario, con giocatori rimasti dopo essere stati sedotti e abbandonati (D'Agostino), altri non sostituiti (Quagliarella e il lungodegente Ferronetti). L'ultima annata è stata la logica conseguenza di quelle valutazioni erronee. Ricordo molto bene che a maggio 2009 si parlava di un possibile approdo di Del Neri a Udine. Sarebbe stato un grande colpo (il campionato della Samp è lì a dimostrarlo). Molti ineffabili tifosi, però, al termine di Udinese-Atalanta 3-0 con i bergamaschi già ampiamente salvi e senza nessun obiettivo, sostennero che Marino in quella partita aveva dimostrato di essere molto più bravo di Del Neri. Meglio Marino (giudizio basato sulla visione di un'unica partita stagionale dell'avversario: un classico).
A Udine sono passati alcuni allenatori di grande livello (Zaccheroni, Guidolin, Spalletti su tutti). Marino ha dimostrato di non essere all'altezza di questo tris di tecnici, essenzialmente per due motivi

1- gestione complessiva della rosa, in particolare nell'anno di Coppa Uefa, con giocatori cotti già a novembre. Altri problemi costanti sono la preparazione fisica e gli eccessivi "sbalzi" di condizione fisica della squadra durante l'anno (ci stanno dei cali, tutte le squadre ce li hanno, ma non con gli estremi raggiunti dall'Udinese di Marino).
2- (il più grave) incapacità di dare una valida organizzazione difensiva  alla squadra (anche sulle palle inattive). E' incredibile come in tre anni la difesa - anzichè oliare i meccanismi - sia peggiorata. Tra l'altro non sono cambiati gli uomini: ulteriore aggravante. Il valore di alcuni non è eccelso, vero, ma nel complesso il livello dei singoli della  Sampdoria quarta in classifica quest'anno (Zauri-Gastaldello-Lucchini-Ziegler) non era certo superiore. Del Neri in una sola stagione ha dato un'organizzazione più che valida alla fase difensiva, Marino in tre anni no, anzi, nell'ultimo anno si sono visti svarioni clamorosi in termini di posizionamento e "letture" delle fasi di gioco.

GUIDOLIN: (nella foto, civetteria) la società non poteva scegliere meglio. Francesco Guidolin è uno dei migliori allenatori italiani, uno dei più preparati, con uno staff di primissimo livello e un curriculum che parla chiaro. Ho sentito già qualche considerazione dal punto di vista tattica, tipo "Guidolin giocherà con questo modulo...". Falso. Il tecnico di Castelfranco Veneto conosce diverse tipologie di assetto tattico. In carriera ha saputo sempre adattare le sue idee agli uomini a disposizione. nessun integralismo, ma molta pragmaticità. Ha giocato con il 4-4-2, con il 3-5-2, il 3-4-2-1 (forse la sua invenzione tattica migliore, utilizzata sia a Bologna che a Palermo) ecc. Non ha un modulo di riferimento. Sulla base della rosa che costruirà assieme ai Pozzo sceglierà lo schema di riferimento.  A dimostrazione della sua intelligenza, arrivato a Udine a raccogliere la pesante eredità di Zaccheroni, diede continuità al mitico 3-4-3, ma capì ben presto che vista l'assenza di Bierhoff non era il caso. Meglio un più solido 3-5-2 e la scelta si rivelò azzeccata con la qualificazione in Uefa e Amoroso capocannoniere (ceduto poi al Parma in cambio di una vagonata di soldi e di Stefano Fiore). A fine anno le strade del Guido e dell'Udinese si separarono, un mistero mai risolto. Mister Guidolin ora può tornare nel "suo" Friuli e continuare quel lavoro mai finito. Se la società lavorerà bene sul mercato si preannuncia una stagione ricca di soddisfazioni.

MERCATO: mai come quest'anno il mercato sarà ritardato. Meglio, i movimenti più importanti e quindi decisivi nella costruzione della nuova squadra avverranno solo ed esclusivamente al termine dei Mondiali. L'Udinese ha molti suoi giocatoi impegnati in Sudafrica, alcuni dei quali appettiti da altre squadre. Tuttavia, saggiamente, i Pozzo non cederanno tali pezzi pregiati prima della rassegna iridata. Zamparini quattro anni fa cedette Grosso all'Inter prima del Mondiale tedesco. Al termine del torneo Grosso aveva visto raddoppiare, se non triplicare il proprio valore di mercato. L'Udinese avrà in Sudafrica i vari Handanovic, Lukovic, Inler, Asamoah, Sanchez, Pepe (più Di Natale e Badu). Se, come sembra possibile, alcuni di questi, dovessero disputare un Mondiale importante, a Udine arriverranno molte richieste, alcune davvero notevoli. E' il caso di Sanchez che già vanta numerosi estimatori, ma che in Sudafrica potrebbe far lievitare la propria quotazione. 
Perciò tutti i movimenti più significativi in casa Udinese andranno effettuati da luglio in avanti. Per ora la società può muoversi di concerto con Guidolin per valutare e sfoltire una rosa  spropositata (considerando i giocatori di proprietà), ma decisamente carente in certi settori. Vediamoli nel dettaglio.

PORTIERE: Handanovic probabilmente se ne andrà. In un panorama europeo piuttosto avaro di numeri uno di livello, il portiere bianconero farebbe al caso di molte squadre. Potrebbe fare un ottimo Mondiale con la Slovenia (ad esempio mettendosi in luce contro l'Inghilterra..gli osservatori della Premier non mancheranno). Al suo posto si fanno molti nomi. Personamente mi piacerebbe Storari, ma Sorrentino sarebbe una valida soluzione. Rubinho, invece, non darebbe grandi garanzie.

DIFENSORI: reparto da ritoccare, non da rifondare. Dal mio punto di vista servirebbe come il pane un difensore d'esperienza. Poi, punterei sulle conferme di Ferronetti, Zapata (trarrà beneficio dalla cura Guidolin), più Coda e Lukovic. Pasquale non lo ritengo all'altezza del posto da titolare, tanto meno in una difesa a 4. A questo punto, mancherebbero un altro terzino destro, un difensore centrale di esperienza e personalità (qualità che latita al Friuli: Zaccardo sarebbe perfetto) e un terzino sinistro. Leggendo la mia lista si nota come, in realtà, non abbia stravolto l'assetto dello scorso anno. Verissimo. Infatti, se presi uno a uno i difensori bianconeri non sono affatto male. Come detto sopra, in questi anni è  mancata completamente l'organizzazione della fase difensiva. La cura Guidolin sarà ottima e una rosa ampia e con giocatori dalle caratteristiche diverse permetterà di passare comodamente dalla difesa a 3 alla difesa a 4.

CENTROCAMPO: dipenderà molto dalle intenzioni dl Mister e dal Mondiale. Personalmente cederei Inler e lo stesso D'Agostino (se motivato lo terrei ben stretto, ma ha già dichiarato l'intenzione di voler cambiare aria). Punti fermi per il prossimo anno dovranno essere Asamoah e Isla, con Badu pronto all'uso. Occorrerà trovare un centrocampista di maggior qualità (Cigarini o Guarente non sarebbero male) e un altro di esperienza, magari in grado di inserirsi in zona offensiva. Sammarco, quando tornerà dall'infortunio, potrebbe completare numericamente la rosa.

ATTACCO: un bel rebus. Penso che che il "sogno" di mister Guidolin sia quello di giocare con Di Natale+Sanchez dietro ad una punta centrale. Meglio, Sanchez che agisce da trequartista, alle spalle di Di Natale e di un centravanti. Unico punto fermo, per ora, Totò Di Natale che agirebbe da seconda punta, inserendosi negli spazi creati dall'attaccante centrale. Come detto, Sanchez potrebbe essere ceduto, ma se dovesse restare troverebbe spazio e fiducia per esplodere definitivamente. Proprio il Nino Maravilla potrebbe essere la chiave di tutto il mercato bianocnero e della futura stagione. Pinilla sembra vicino e sarebbe un colpo importantissimo, il centravanti completo che manca da tempo immemore. Bene anche Denis, bisognerà decidere il futuro di Floro Flores che potrebbe essere la riserva di Di Natale. Floro è essenzialmente una seconda punta. Tuttavia l'ex giocatore dell'Arezzo ha deluso, non ha fatto quel salto di qualità in termini di personalità e prestazioni che ci si poteva attendere. Per questo penso che sarebbe meglio puntare su qualche talento emergente, capace di giocare sia da seconda punta che largo sulla fascia. Il sogno (mio personale, probabilmente anche del mister) è Biabiany. Più concretamente potrebbe arrivare Lanzafame, meno forte di Biabiany, ma più accessibile. Do per scontata la partenza di Pepe. In definitiva un attacco con Sanchez + Di Natale, Pinilla, Denis, Biabiany (o Lanzafame) sarebbe ottimo, da leccarsi i baffi.

Cedendo alcuni giocatori importanti, richiesti dal mercato e che probabilmente non hanno più molto da dire in Friuli (Handanovic, Inler  D'Agostino, Pepe) e reinvestendo i soldi in modo oculato, l'Udinese 2010-2011 con alla guida un grande tecnico come mister Guidolin potrebbe regalare molte soddisfazioni ai suoi tifosi...



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About Simone Salvador

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