Qualche mese fa Mario Monti bocciò la candidatura di Roma per le Olimpiadi 2020. Una decisione che aprì un dibattito molto acceso tra chi vedeva nei Giochi una grande opportunità per il nostro Paese e chi, all'opposto, le considerava una sciagura da evitare (in primis per il timore di speculazioni edilizie e non). Col senno di poi, mai decisione fu più corretta. E' notizia di questi giorni, infatti, che la pista di Cesana Pariol che ospitò le gare di slittino, bob e skeleton alle Olimpiadi di Torino 2006, chiude i battenti. Un impianto costato 77.5 milioni di euro, costruito ex novo per i Giochi. La Parcolimpico srl - una società mista pubblico-privato, di proprietà al 70% della società statunitense Live Nation e per il restante 30% di una fondazione di enti locali - che gestiva la pista di Cesana, si è arresa davanti agli elevati costi di gestione (nel 2010-2011 la pista è costata 1.5 milioni di euro). La settimana scorsa è iniziata l'asportazione delle 48 tonnellate di ammoniaca che servivano a creare e mantenere il ghiaccio del "budello". La pista che aveva visto trionfare Armin Zoeggeler, quindi, non esiste più. E dire che dopo la chiusura dell'ultima stagione, la Federazione Internazionale, su richiesta della FISI (!), aveva programmato sulla pista piemontese una tappa della Coppa del Mondo di slittino (1-2 dicembre 2012) oltre che i Mondiali Juniores e due gare di Coppa Europa. Inutile dire che gli atleti delle rappresentative nazionali dei 3 sport da budello dovranno trovare altre soluzioni per allenarsi. Considerando la chiusura anche dell'impianto di Cortina - teatro delle Olimpiadi del 1956 - l'Italia resta senza impianti.
Così, mentre la Gran Bretagna esce dalla fase di recessione grazie a Olimpiadi e Paralimpiadi (nel terzo trimestre 2012 il Pil è cresciuto dell'1%, il tasso di crescita più elevato degli ultimi 4 anni), l'Italia per l'ennesima volta - vedi Italia '90 e Mondiali di Nuoto Roma '09 - dimostra la sua inaffidabilità nella programmazione e gestione ex post di un grande evento sportivo. Euro2016 e Roma 2020? Pericoli scampati.
Vedi anche altri post su impianti di Torino 2006:
07/10/2009: IMPIANTI TORINO 2006, SI RIPETE ITALIA '90?
04/01/2010: TORINO 2006 - VIAGGIO TRA GLI IMPIANTI ABBANDONATI
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