Nel marzo 2011 pubblicai uno studio di Rado sulla nuova normativa dei diritti televisivi collettivi della Serie A con una simulazione finale della ripartizione degli introiti.
A distanza di un anno e mezzo è giunto il momento di pubblicare l'aggiornamento con la simulazione della ripartizione dei Diritti Tv della Serie A per la stagione 2012/2013.
Questo studio è stato effettuato dall'ottimo sito La Biblioteca del Tifoso Bilanciato che consiglio a tutti coloro i quali vogliono approfondire le tematiche di economia, finanza e diritto legate al mondo del calcio. Ringrazio i responsabili del sito che mi hanno consentito di pubblicare questi dati.
RIPARTIZIONE DIRITTI TV SERIE A 2012/2013 - Di seguito la tabella e il grafico con la simulazione della ripartizione dei Diritti Tv per la stagione 2012/2013.
CRITERI E NOTE METODOLOGICHE - Per la stagione 2012/2013 la torta da spartire tra i club di Serie A è pari a 966 milioni di euro. A questi vanno sottratti i 16.5 milioni che vengono assegnati alle squadre retrocesse nelle ultime due stagioni (5 milioni di euro per il primo anno e 2,5 milioni di euro alle squadre retrocesse nella stagione 2010/2011; contributo dimezzato in caso di disputa di una sola stagione nella massima serie).
In definitiva, le 20 squadre della Serie A 2012/2013 si dividono tra loro - in percentuali diverse - 949.5 milioni di euro. Cifra destinata a salire nelle prossime stagioni per arrivare ai 1006 milioni di euro della stagione 2014/2015.
Per capire nel dettaglio il meccanismo di ripartizione introdotto dalla legge sui diritti collettivi rimando all'articolo di Rado (clicca qui). Qui basti ricordare i 3 criteri generali con cui vengono suddivide le Risorse Economiche Nette (REN), vale a dire i 949.5 milioni di euro di cui sopra:
COMMENTO - Partendo dal dato della simulazione si possono fare alcune osservazioni. La legge sui diritti collettivi ha ridotto le distanze tra le big e le squadre più piccole, ma il sistema resta abbastanza sbilanciato a favore delle prime:
Altra considerazione riguarda il peso dei diritti Tv sul fatturato dei club. Come visto in questo speciale sui fatturati dei primi 20 club europei, in Italia il peso dei diritti televisivi è ancora troppo elevato sul fatturato complessivo dei club. Dalla seguente tabella riguardante gli stipendi dei 20 club di Serie A per la stagione 2012/2013 (fonte La Gazzetta dello Sport, settembre 2012, elaborata da Tifoso Bilanciato) si può capire come nel caso dei primi 5 club i soldi provenienti dalle Tv non riescano nemmeno a coprire il monte ingaggi. Ovviamente, poi, occorre fare dei distinguo perché questi 5 club hanno anche delle entrate commerciali superiori rispetto alle altre squadre (nel caso della Juventus, poi, c'è anche uno stadio di proprietà che a regime porterà 45-50 milioni di euro l'anno).
Insomma, il sistema dei diritti Tv della Serie A grazie alla nuova legge ha portato ad un maggior equilibrio - seppur non proprio ottimale - nella ripartizione delle risorse economiche tra i vari club. La cifra complessiva (REN) è in aumento, segno che il prodotto calcio italiano, nonostante il fuggi fuggi dei principali campioni e una cifra tecnica in deciso calo, mantiene un certo appeal. Il problema ora, riguarda gli incassi da botteghino (stadi di proprietà questi sconosciuti) e le entrate commerciali (sponsor e merchandising). Due voci in cui l'Italia è ancora lontana anni luce dai club degli altri campionati (Premier League e Bundesliga in primis).
Per ulteriori considerazioni rimando allo spazio dedicato ai commenti.
A distanza di un anno e mezzo è giunto il momento di pubblicare l'aggiornamento con la simulazione della ripartizione dei Diritti Tv della Serie A per la stagione 2012/2013.
Questo studio è stato effettuato dall'ottimo sito La Biblioteca del Tifoso Bilanciato che consiglio a tutti coloro i quali vogliono approfondire le tematiche di economia, finanza e diritto legate al mondo del calcio. Ringrazio i responsabili del sito che mi hanno consentito di pubblicare questi dati.
RIPARTIZIONE DIRITTI TV SERIE A 2012/2013 - Di seguito la tabella e il grafico con la simulazione della ripartizione dei Diritti Tv per la stagione 2012/2013.
In definitiva, le 20 squadre della Serie A 2012/2013 si dividono tra loro - in percentuali diverse - 949.5 milioni di euro. Cifra destinata a salire nelle prossime stagioni per arrivare ai 1006 milioni di euro della stagione 2014/2015.
Per capire nel dettaglio il meccanismo di ripartizione introdotto dalla legge sui diritti collettivi rimando all'articolo di Rado (clicca qui). Qui basti ricordare i 3 criteri generali con cui vengono suddivide le Risorse Economiche Nette (REN), vale a dire i 949.5 milioni di euro di cui sopra:
- 40% in parti uguali
- 30% in base al bacino d'utenza (25% sulla base dei sostenitori e 5% sulla base della popolazione residente nel Comune in cui gioca la squadra)
- 30% sulla base dei risultati ottenuti dalla squadra (5% sulla base dei risultati della stagione, 15% sulla base dei risultati del quinquennio precedente, 10% sulla base dei risultati storici dal 1946/1947).
Per quanto riguarda il numero dei sostenitori delle 20 squadre di Serie A, la simulazione ha preso in considerazione la tabella pubblicata da "La Gazzetta dello Sport" nel marzo 2012 in cui veniva ripresa l'indagine demoscopica commissionata dalla Lega Calcio nel novembre 2011. In assenza di altri dati, il numero di sostenitori di Sampdoria e Torino è stato ipotizzato pari a quello del Genoa. Ecco qui la tabella:
- Le prime 6 squadre si assicurano il 50% delle REN
- La prima squadra (Juventus) prende oltre 4 volte l'importo dell'ultima (Pescara)
Negli altri Paesi (Spagna a parte) il sistema è più bilanciato. Basti pensare che in Premier League il 50% delle REN (e il 100% dei diritti esteri) è distribuito in parti uguali e la prima squadra (Manchester United) prende £ 60.6 milioni , mentre l'ultima squadra (i Wolves) prendono £ 39.1.
Ecco la tabella con i dati dei diritti Tv della Premier League per la stagione 2011/2012 (fonte: http://swissramble.blogspot.it/2012/06/in-premier-league-sun-always-shines-on.html):
Insomma, il sistema dei diritti Tv della Serie A grazie alla nuova legge ha portato ad un maggior equilibrio - seppur non proprio ottimale - nella ripartizione delle risorse economiche tra i vari club. La cifra complessiva (REN) è in aumento, segno che il prodotto calcio italiano, nonostante il fuggi fuggi dei principali campioni e una cifra tecnica in deciso calo, mantiene un certo appeal. Il problema ora, riguarda gli incassi da botteghino (stadi di proprietà questi sconosciuti) e le entrate commerciali (sponsor e merchandising). Due voci in cui l'Italia è ancora lontana anni luce dai club degli altri campionati (Premier League e Bundesliga in primis).
Per ulteriori considerazioni rimando allo spazio dedicato ai commenti.
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