Tra Classiche, Giro d'Italia e...Vinokourov

Con il perentorio assolo di Alexander Vinokourov alla Liegi-Bastogne-Liegi di domenica scorsa si è chiusa la prima parte dell'annata ciclistica. E' giusto quindi tracciare un bilancio delle Classiche, con uno sguardo rivolto all'inizio delle grandi corse a tappe (Giro d'Italia dall' 8 maggio).
Per i colori azzurri il bilancio è stato fin qui scadente, con nessuna affermazione e i due terzi posti conquistati da Petacchi alla Sanremo e da Gasparotto all'Amstel. In molti hanno parlato di fallimento degli italiani, personalmente penso sia sbagliato usare questo termine, se non altro perchè avevamo pochissime chance in partenza. Sarebbe stato un fallimento se l'Italbici avesse schierato al via corridori dati come favoriti e in grado di lottare ada rm pari con i migliori. Purtroppo non è stato così. I nostri due migliori corridori per le corse di un giorno, Cunego e Pozzato, possono competere con i migliori, ma sono arrivati all'appuntamento con le "loro" corse (Fiandre e Roubaix per Pozzato, Amstel e Liegi per Cunego) in condizioni approssimative e per quanto riguarda Cunego con un pensiero rivolto all'inchiesta della magistratura sulla Lampre. Insomma, non c'erano le condizioni per vedere gli azzurri primeggiare e per le prossime stagioni occorrerà attendersi la maturazione di qualche giovane prospetto. Paradossalmente l'italiano migliore in questa prima parte di stagione è stato Riccardo Riccò, al rientro dopo la squalifica di 18 mesi. Il Cobra di Formigine ha dato dimostrazione di grande classe e di voglia di riscatto, disputando un grande Giro del Trentino, chiuso al secondo posto finale, staccato (si fa per dire...) di 14 centesimi dal vincitore Vinokourov. Un gran peccato non vederlo al via della corsa rosa. Proprio Vinokourov non doveva completare il Trentino per volare a Liegi. Invece il venerdì ha tenuto duro nella tappa di Pampeago e la domenica ha trionfato a Liegi. Sul podio ha ricevuto molti fischi e buu da parte dei tifosi belgi. Il kazako, anche lui rientrato lo scorso settembre dopo la squalifica per 2 anni (trasfusione di sangue trattato), ha dichiarato di essere tornato pulito e di voler dimostrare la sua classe. La gente non gli perdona il tradimento del Tour 2007 e le sue vittorie future saranno sempre avvolte da un alone di sospetto. Tuttavia, fino a prova contaria Vinokourov ha scontato la sua squalifica, è tornato e può gareggiare e vincere. Se il sospetto fosse esteso a tutti coloro i quali sono stati squalificati e sono poi tornati, il gruppo sarebbe formato da pochissimi corridori. Uno di questi è senza dubbio Cadel Evans, trionfatore sul Muro di Huy dopo un bellissimo testa a testa con Alberto Contador. Evans ha sfatato il tabù della maglia iridata, portatrice sana di sfiga per i suoi ultimi indossatori. Anche alla Liegi l'australiano ha fatto una bella corsa, ma il gioco di squadra dell'Astana è stato decisivo.
Nel bilancio finale delle Classiche merita una menzione a parte Fabian Cancellara. La locomotiva di Berna ha dominato come raramente capitato nella storia sia il Fiandre che la Roubaix. Delle dimostrazioni di classe e potenza uniche. Il povero Tom Boonen ha fatto la figura dell'esoridente dinanzi alla superiorità del fuoriclasse svizzero. Due imprese che resteranno a lungo nella memoria degli appasionati. L'Amstel, infine, ha visto trionfare il belga Gilbert, corridore dalla classe cristallina, quasi imbattibile nelle giornate di vena.
Così fra meno di due settimane prenderà il via da Amsterdam il Giro d'Italia 2010. Un edizione con un ottimo percorso (non ci voleva molto a dire il vero dopo il tracciato 2009..) e che un po' alla volta ha visto iscriversi alcuni atleti di livello internazionale. I due alfieri della Liquigas - Pellizzotti e Basso - sono gli italiani con le maggiori credenziali, anche se hanno dimostrato una condizione abbastanza precaria. Il favorito naturale della corsa sembra essere Cadel Evans, anche se il campione del mondo ha spesso tradito nle attese nei grandi Giri. L'uomo che è destinato a mischiare le carte in tavola è proprio lui, Alexander Vinokourov, capitano dell'Astana. Due considerazioni:

1- molto probabilmente anche al Giro la figura di Vinokourov sarà oggetto di critiche e sospetti. Allora anche Ivan Basso nella passata edizione avrebbe dovuto subire lo stesso trattamento. Giustamente non è stato così. Dopo che si salda il conto con la giustizia l'atleta ha il diritto di correre. Se per caso dovesse ricascarci scatta la squalifica a vita. Non servono ulteriori processi .

2- sempre ricollegandomi al primo punto, se Basso e Vinokourov hanno potuto gareggiare nuovamente dopo la squalifica e saranno regolarmente presenti al Giro 2010, viene da chiedersi per quale motivo Rcs non abbia trattato allo stesso modo Riccò. Tra l'altro l'italiano che corre nel modo più spettacolare. La sua assenza al Giro sarà motivo di grandi dibattiti nelle tre settimane della corsa rosa.
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