Il disastroso inizio di stagione dell'Inter rientra nella casistica delle "cose altamente prevedibili". Come scritto nel post di presentazione della Serie A (vedi), erano molte le perplessità sulla squadra nerazzurra e sulle scelte di mercato operate dalla dirigenza. Un evidente ritorno all'Inter sconclusionata Pre-Calciopoli.
Come sempre accade in queste situazioni è partita la caccia al colpevole. Gasperini è stato esonerato e Moratti ripartirà da un altro allenatore, il quarto negli ultimi 15 mesi. Personalmente ritengo che le responsabilità principali per questa situazione siano dello stesso Moratti e della dirigenza nerazzurra, mentre Gasperini ha delle colpe ex post nella gestione tecnico-tattica successiva. Certo, l'addio di Leonardo nel mese di giugno è stato un problema, ma c'era tutto il tempo per ingaggiare un buon allenatore per poi operare assieme a lui sul mercato.
LA SCELTA DI GASPERINI - L'Inter è stata l'ultima società di Serie A ad annunciare il proprio allenatore. Dopo i rifiuti di diversi tecnici di livello internazionale la scelta - assai sofferta - cadde su Gasperini. Le cronache di quei giorni raccontano di un Moratti non convintissimo della scelta, ma un incontro in sede con l'ex tecnico del Genoa (con annesse spiegazioni tecnico-tattiche) portò alla fumata bianca. Leggendo le dichiarazioni di Moratti alla vigilia del campionato sulla necessità di giocare a 4 in difesa, non si comprende di cosa avessero parlato in quell'incontro e soprattutto appare chiaro che i dirigenti nerazzurri non conoscessero curriculum e credo tattico di Gasperini, specialista (e integralista pressoché totale) del 3-4-3. In effetti, dopo il caso Forlan - Europa League la cosa non stupisce più di tanto. La recente storia del club nerazzurro insegna poi che quando Moratti non è convinto fino in fondo di un allenatore le cose prendono una brutta piega nel corso della stagione.
IL MERCATO ILLOGICO - Uno dei principi fondamentali per la costruzione di una squadra è la condivisione del mercato tra allenatore, direttore sportivo e presidente. Si devono acquistare i giocatori più funzionali all'idea di calcio del tecnico. Bene, il mercato 2011 dell'Inter è stato quanto di più lontano da questa idea. Di base, come detto, la non convinzione di Moratti - oltre che ragioni di bilancio - ha portato ad un mercato quasi "svogliato" e decisamente approssimativo. Pochi acquisti e in ruoli già coperti e comunque nessun giocatore adatto al modulo di riferimento, oltre che all'impostazione di gioco Gasperini. Sullo sfondo i tormentoni Snejider ed Eto'o. Gli ultimi giorni, poi, gli arrivi di un Forlan agli sgoccioli di una lunga carriera e di Zarate, uno dei giocatori di più difficile collocazione tattica della Serie A (oltre che vagamente sopravvalutato dopo la positiva prima stagione biancoceleste). Nessun acquisto nei ruoli dove la squadra necessitava un sostanzioso lifting: difensore giovane e dinamico, mediano di livello internazionale e terzino/esterno sinistro. Senza considerare gli attaccanti esterni fondamentali per il gioco di Gasperini (di certo Forlan e Zarate non potevano ricoprire quei ruoli). In definitiva, la società nerazzurra non ha messo nelle condizioni ideali di lavoro l'ex allenatore di Crotone e Genoa. Un po' come successo a Rafa Benitez la scorsa stagione. A dire il vero soltanto quest'ultimo aspetto accomuna Gasperini e Benitez visto che l'ex allenatore del Liverpool portò a casa la Supercoppa italian, il Mondiale per club e di fatto si fece esonerare dopo aver domandato a gran voce almeno 3-4 giocatori. Dal punto di vista della carriera e dei risultati, però, i due non si possono nemmeno lontanamente paragonare.

L'onda lunga di Calciopoli è decisamente terminata. Dopo l'addio di Mourinho - capace di tappare da solo le falle a livello societario - l'Inter sembra essere tornata quella pre-2006. Quello di Gasperini, viste le premesse, era un flop annunciato. Il suo successore dovrà tamponare la crisi in attesa del mercato di gennaio. Auguri.
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