
Sempre in tema di fantasia e originalità, in questi giorni è esploso il mega-sondaggio "Messi è più forte di Maradona?". Il fuoriclasse del Barcellona con le ultime prestazioni (8 gol in 7 giorni, 34 gol stagionali più altri numeri da urlo) ha dato il via a questo stucchevole dibattito, con i vari teorici pronti ad argomentare discutendo sui trofei vinti alla stessa età, il numero di gol, le giocate più importanti ecc. Personalmente, quando sento questo tipo di paragoni mi defilo e prendo a prestito il criterio usato da due straordinari giornalisti, Rino Tommasi e Gianni Clerici. Nei loro articoli, nelle loro (meravigliose) telecronache e nei loro libri (monumentale il lavoro di Clerici "Storia del Tennis Mondiale": una vera e propria bibbia per gli appassionati di tennis; devo invece ancora leggere il libro di Rino Tommasi "Da Kinshasa a Las Vegas, via Wimbledon", Limina editore, ne parlano molto bene) i due saggi ripetono in continuazione una cosa: "In molti mi chiedono chi è stato il più grande tennista della storia. Mi fermano e mi domandano se Federer è più grande di Sampras o chi è stato più forte tra Borg e Lever. La risposta è una sola: è impossibilie dirlo. Sono tennisti che appartengono a epoche diverse, assolutamente imparagonabili tra loro. Ognuno è stato il più forte del proprio periodo, ma visti i continui, enormi cambiamenti sotto tutti i punti di vista (fisico, tecnico, metodologico, di materiali ecc.) non si può assolutamente stabilire chi è stato il più grande di tutti".
Ecco, io la penso allo stesso modo. Già è difficile confrontare giocatori di una stessa epoca, anzi, è impossibile se si parla di ruoli diversi. Figurarsi calciatori di epoche diverse. E ciò vale per tutti gli sport. Personalmente odio la definizione di "miglior giocatore al mondo" perchè non vuol dire niente in uno sport di squadra. Come si possono confrontare Buffon con Gerrard oppure Piquè con Ronaldo? Sono classificazioni totalmente prive di fondamento tecnico, utili solamente a creare dibattiti tra sostenitori di questo o quel giocatore. Così, venendo all'argomento di questi giorni, certamente Leo può ricordare Diego per movenze e classe, ma Messi è Messi, Maradona è Maradona. Sono due giocatori immensi che hanno fatto e faranno la storia di questo sport. Alla pari di altri campioni assoluti come Pelè, Beckenbauer, Cruyff, Van Basten, Zico, Platini, Baresi, Ronaldo da lima, Zidane, Cristiano Ronaldo, e me ne sono dimenticato molti altri. Sono tutti campioni meravigliosi, al di là del gol in più, della Coppa in meno o del rigore sbagliato. Punto. Non sono nemmeno tra quelli che giudicano sempre e comunque più forti i campioni del passato per un sentimento di "consacrazione a posteriori".
La mia è una visione poco romantica, lo so, ma sinceramente di Caso Balotelli e di Messi come Maradona faccio volentieri a meno.
Sottoscrivo!
RispondiEliminaBalotelli deve imparare a comportarsi. L'unica cosa che mi piace della vicenda è che finalmente risorge, in questo calcio legato al vile denaro, lo spirito di un bambino che vuole giocare a calcio nel Milan. Se andrà al Milan, a parità di stipendio, ne gioverà la sua maturazione e non avrà più scuse.
Per la Nazionale maggiore, ne parliamo tra qualche anno, ora (come già espresso in precedenti post) non la merita.
Ha grandi potenzialità, ora deve solo tentare di non gettarle via, come invece ha fatto Cassano, ma non solo.
Su Messi, si può certo dire che è un giocatore fantastico. Il più forte di tutti i tempi è impossibile da dire quale sia stato per quanto ha scritto Simone.
Per quanto possa contare, io apprezzo molto il Maradona giocatore, molto poco il Maradona uomo.