Il breve post sul cosiddetto "Calcio spezzatino"scritto la scorsa settimana (vedi) ha aperto un dibattito tra nostalgici del "tutte le partite la domenica pomeriggio" e fautori - o perlomeno non contrari in modo assoluto - al modello di "calcio televisivo" imperante in Italia e in Europa. Ho già espresso la mia opinione sull'ineluttabilità di tale sistema. Restando al calcio italiano, le Tv ricoprono d'oro i club diventando di fatto i primi finanziatori degli stessi. L'ottimo lavoro dell'advisor Infront ha prodotto un sensibile aumento della cifra complessiva incassata dalla Serie A (il nuovo contratto 2012/2015 porterà 1 miliardo di euro l'anno), mentre la legge sulla cessione collettiva dei diritti audiovisivi, entrata in vigore dalla stagione 2010/2011, ha permesso una più equa distribuzione della torta tra i club della massima serie (vedi analisi della normativa e simulazione della ripartizione effettuate da Rado). Come scritto, penso che il tanto bistrattato "calcio spezzatino" possa essere invece un'opportunità e non un limite per il nostro calcio. I tanti soldi provenienti dalle Tv, se investiti in modo oculato e lungimirante, permetterebbero al movimento nostrano di rilanciarsi, partendo magari da stadi e settori giovanili. Certo, anch'io non condivido l'esasperazione del frazionamento dei turni di campionato e comprendo il possibile disagio dell'abbonato, ma turni pre-coppe europee a parte, l'equilibrio raggiunto con i 2 anticipi del sabato, il match della domenica alle 12.30 (fondamentale per essere visibili e competitivi sul mercato asiatico) e il posticipo serale della domenica penso sia più che accettabile. Fin qui il mio punto di vista. A supporto di ciò ecco alcuni dati assai recenti.
Lunedì mi sono imbattuto in un approfondimento di Repubblica che riportava alcuni dati molto interessanti sull'audience dei match trasmessi da Sky e Mediaset Premium nelle prime 12 giornate di Serie A 2011/2012 e sulle presenze degli spettatori allo stadio nello stesso periodo.
Ecco quelli più significativi confrontati con quelli delle passate stagioni:
13a GIORNATA SERIE 2011/2012 (12a effettiva)
ASCOLTI SKY e MEDIASET PREMIUM - SPETTATORI STADIO *
UDINESE-ROMA
Sky (satellite) - 1.014.981 telespettatori
Premium Calcio (dtt) - 813.000 telespettatori
Stadio - 13.000 spettatori
NOVARA-PARMA
Sky (satellite) - 97.292 telespettatoriPremium Calcio (dtt) - 311.000 telespettatori
Stadio - 12.000 spettatori
ATALANTA-NAPOLI
Sky (satellite) - 260.099 telespettatori
Premium Calcio (dtt) - 584.000 telespettatori
Stadio - 17.827 spettatori
LAZIO-JUVENTUS
Sky (satellite) - 1.634.340 telespettatori
Premium Calcio (dtt) - 660.000 telespettatori
Stadio - 58.000 spettatori
MILAN-CHIEVO
Sky (satellite) - 1.004.710 telespettatori
Premium Calcio (dtt) - 830.000 telespettatori
Stadio - 38.957 spettatori
TOTALE 13a GIORNATA
55% SATELLITE
43% DIGITALE TERRESTRE
2% PUBBLICO STADIO
TELESPETTATORI
+62% dal 2009/2010 al 2010/2011 (primo anno con anticipi ore 12.30)
+9% dal 2010/2011 al 2011/2012
SPETTATORI STADIO
SPETTATORI STADIO PRIME 12 GIORNATE 2011/2012: 22.293 (media partita)
SPETTATORI STADIO PRIME 12 GIORNATE 2010/2011: 22.948 (media partita)
SPETTATORI STADIO PRIME 12 GIORNATE 2009/2010: 22.819 (media partita)
CONSIDERAZIONI FINALI
Dopo aver riportato questi dati, si possono operare alcune conclusioni:
1. Il numero dei telespettatori della Serie A è in costante crescita, segno che il prodotto piace e anche partite non di cartello riescono ad attirare un buon numero di persone (Novara-Parma giocata il sabato alle 18.00 ha totalizzato più di 400.00 telespettatori sommando Sky e Mediaset). Sia Sky che Mediaset hanno fatto registrare ottime performance in questo primo terzo di stagione. Basti pensare che Napoli-Juventus, disputata martedì 29 novembre, è stata seguita su Sky da oltre 2.000.000 di persone (7.54% di share).
2. Non ho riportato i dati specifici, ma un'altra considerazione da fare è che i telespettatori sono in costante aumento in tutte le fasce orarie. Per fare un esempio, su Mediaset Premium i telespettatori medi dell'anticipo del sabato alle 20.45 sono passati da 750.000 a 1.081.000 e anche al netto dell'eventuale diversa importanza degli anticipi trasmessi, il risultato sembra piuttosto significativo.
3. A fronte di un apprezzamento del calcio-spezzatino da parte del telespettatore ci si poteva aspettare una disaffezione da parte dei tifosi da stadio. In realtà i dati dicono che il pubblico da stadio si mantiene su livelli costanti (il leggero calo può dipendere da un paio di fattori, tra cui, principalmente, il saldo oggettivamente negativo dovuto al ricambio tra le retrocesse Sampdoria, Bari e Brescia con Novara, Atalanta e Siena; per fare un esempio Bari-Juventus che si giocò la prima giornata del 2010/2011 registrò 46.000 spettatori, Siena-Juventus, seconda giornata del 2011/2012, 15.652). Il problema oggettivo riguarda il basso numero medio di spettatori allo stadio rispetto, ad esempio, a Germania e Inghilterra. Considerando quindi che, nonostante l'aumento dell'offerta televisiva, il numero di spettatori allo stadio è costante, si comprende come il problema non sia da ricercare nella concorrenza delle Tv, ma nell'obsolescenza e scarsa sicurezza dei nostri impianti. Un ulteriore esempio consentirà di capire meglio la cosa.
Come già sostenuto nel precedente post, in questo momento le Tv hanno un fortissimo potere contrattuale o sarebbe meglio dire "hanno il coltello dalla parte del manico". Spetta però ai club riuscire a riequilibrare la situazione nei prossimi anni, bilanciando le entrate da botteghino, diritti televisivi e merchandising. Il caso Juventus Stadium è emblematico (al di là della forma di finanziamento per la sua costruzione). Il club bianconero, con la ripartizione collettiva dei diritti audiovisivi, incassa una somma leggermente inferiore rispetto al passato, ma la costruzione del nuovo impianto porterà - a pieno regime, disputando cioè la Champions - da 32 a 45-50 milioni di euro l'anno. Le partite di cartello della Juventus sono, per ovvie ragioni di bacino d'utenza, le più viste in Tv (Juventus - Milan su Sky ha fatto registrare il record di 2.700.000 spettatori). Al contempo, però, lo Juventus Stadium ha segnato il tutto esaurito in tutti gli incontri fin qui disputati. Un esempio virtuoso che fa capire come l'attuale calcio spezzatino (leggi soldi provenienti dalle Tv) possa consentire ai club italiani gestiti in modo oculato, un notevole salto di qualità nei prossimi anni, paradossalmente favorendo anche il tifoso da stadio (leggi nuovi impianti). La contrapposizione telespettatori - pubblico da stadio, quindi, è assolutamente pretestuosa e fuorviante: calcio televisivo e calcio da stadio, in un sistema organizzato, possono tranquillamente coesistere.
* dati tratti da Repubblica del 05/12/2011
Come già sostenuto nel precedente post, in questo momento le Tv hanno un fortissimo potere contrattuale o sarebbe meglio dire "hanno il coltello dalla parte del manico". Spetta però ai club riuscire a riequilibrare la situazione nei prossimi anni, bilanciando le entrate da botteghino, diritti televisivi e merchandising. Il caso Juventus Stadium è emblematico (al di là della forma di finanziamento per la sua costruzione). Il club bianconero, con la ripartizione collettiva dei diritti audiovisivi, incassa una somma leggermente inferiore rispetto al passato, ma la costruzione del nuovo impianto porterà - a pieno regime, disputando cioè la Champions - da 32 a 45-50 milioni di euro l'anno. Le partite di cartello della Juventus sono, per ovvie ragioni di bacino d'utenza, le più viste in Tv (Juventus - Milan su Sky ha fatto registrare il record di 2.700.000 spettatori). Al contempo, però, lo Juventus Stadium ha segnato il tutto esaurito in tutti gli incontri fin qui disputati. Un esempio virtuoso che fa capire come l'attuale calcio spezzatino (leggi soldi provenienti dalle Tv) possa consentire ai club italiani gestiti in modo oculato, un notevole salto di qualità nei prossimi anni, paradossalmente favorendo anche il tifoso da stadio (leggi nuovi impianti). La contrapposizione telespettatori - pubblico da stadio, quindi, è assolutamente pretestuosa e fuorviante: calcio televisivo e calcio da stadio, in un sistema organizzato, possono tranquillamente coesistere.
* dati tratti da Repubblica del 05/12/2011
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