Prova Tv e simulazioni - Episodio Boateng: quando la discrezionalità regna sovrana. Precedenti e regolamento

La caduta di Boateng in Milan-Siena 2-0 (gazzetta.it)
La mancata squalifica di Kevin Prince Boateng per la simulazione messa in atto sabato sera in occasione di Milan-Siena 2-0, ha riaperto il dibattito sull'utilizzo della Prova tv per punire i simulatori e le loro condotte antisportive.

CASISTICA  - La casistica relativa all'utilizzo del mezzo televisivo da parte del giudice sportivo per punire le simulazioni raccoglie alcuni episodi che fecero molto discutere. Il primo episodio di squalifica post prova tv per simulazione riguardò Ivica Iliev del Messina che in un match contro l'Ascoli simulò un contatto con Domizzi, ottenendo un calcio di rigore. Due giornate di squalifica più una per aver esultato per il rigore fraudolentemente ottenuto. Sembrava l'inizio di una crociata anti-simulatori. Invece, come spesso avviene in Italia, la regola è stata applicata a singhiozzo o in base alle lune. Ricordate il caso delle squalifiche per bestemmie? Tavole rotonde con Petrucci in prima linea, esperti di labiali, mondo ecclesiastico plaudente, primi giocatori e allenatori squalificati. In realtà la regola esisteva da sempre. Ora non se ne parla più. Ritornando al mondo delle simulazioni, dopo Iliev fu il turno di Adriano in un Inter-Roma del 2007. Poi ci fu il periodo in cui El Panteron Marcelo Zalayeta diede molto lavoro al giudice sportivo. Dapprima, in un famoso Napoli-Juventus diretto da Bergonzi fu squalificato per due turni dopo il tuffo a saltare Buffon. Squalifica poi revocata per un successivo, illuminante filmato, in cui si dimostrò che l'attaccante uruguaiano fu toccato alle spalle da Legrottaglie. Lo stesso Zalayeta, però, non riuscì a farla franca in un secondo episodio del dicembre 2007. In un Napoli-Torino ottenne un rigore andando a cercare il contatto col portiere Sereni. Due turni di stop e nessun filmato salvifico. Il caso più recente, con annessa crocifissione mediatica, ha riguardato lo juventino Krasic che lo scorso campionato in quel di Bologna simulò platealmente un contatto con Portanova, lucrando un rigore provvidenzialmente sbagliato da Iaquinta per lo 0-0 finale. Simulazione evidente, due turni out.

BOATENG - Come detto, la simulazione di Boateng è apparsa netta già in presa diretta. Il giocatore ghanese (già oggetto di polemiche per il suo improvviso ritiro dalla nazionale, a poche settimane dal via della Coppa d'Africa 2012) allunga il pallone e disinteressandosi dello stesso, trascina la gamba sinistra andando a colpire Brkic. Classica simulazione in un episodio attaccante - portiere. Il giudice sportivo non ha ritenuto l'episodio degno di essere punito con la prova tv. Ecco perché, regolamento e precedenti alla mano, trattasi di classico doppiopesismo all'italiana.

COSA DICE IL REGOLAMENTO - Per sgombrare il campo da equivoci del tipo "non ci può essere prova tv perchè l'arbitro ha visto o l'arbitro non ha dichiarato di non aver visto" (fattispecie riservate alla prova tv per condotta violenta), ecco cosa dice il CGS all'articolo 35 co. 1.3, contemplando le ipotesi di simulazioni che possono dar luogo alla prova tv:

1. la evidente simulazione da cui scaturisce l'assegnazione del calcio di rigore a favore della squadra del calciatore che ha simulato;
2. la evidente simulazione che determina l'espulsione diretta del calciatore avversario.

Ovviamente il caso di Boateng rientra nella prima ipotesi. Ora, per chiarire l'aspetto del "due pesi, due misure" e quindi della totale, assurda discrezionalità nell'utilizzo della prova tv per casi del genere, occorre individuare il caso più simile a quello del giocatore milanista. Tra tutti, quello che più si avvicina riguarda Zalayeta in Napoli-Torino del dicembre 2007. Questo perchè, anche in quella situazione, ci fu un contatto tra portiere e attaccante. Come detto, l'uruguaiano fu squalificato per due giornate. La motivazione del giudice sportivo fu la seguente:
"Il calciatore napoletano toccava con il piede destro il pallone, deviandone la traiettoria ed effettuando un tuffo in avanti. L'erronea assegnazione del calcio di rigore è scaturita dalla condotta dello stesso Zalayeta, che, disinteressandosi della direzione del pallone, effettuava una plateale caduta, compatibile soltanto con l'intenzione di trarre in inganno il direttore di gara"
Non servirebbe aggiungere altro. Tuttavia, per non lasciare margini - ammesso che ve ne siano dopo le parole del giudice sportivo - ecco i due video a confronto. Il filmato di Zalayeta è stato postato come si può ben notare da un tifoso partenopeo. Come da slogan dei tempi di Tele+: giudicate voi.
Ancora una volta l'utilizzo della prova tv (in questo caso per una simulazione) lascia troppo margine alla discrezionalità e, di conseguenza, alle polemiche. La speranza è che, una volta per tutte, si faccia chiarezza sul punto, limitando al massimo lo spazio di interpretazione del giudice sportivo.


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