Quinta e ultima puntata dello speciale di Blog-In dedicato alla storia dei sorteggi della fase finale della Coppa del Mondo FIFA. Dopo aver ripercorso le prime 3 edizioni dei Mondiali, quelle post Seconda Guerra Mondiale, quelle dal 1966 al 1978 e quelle fino a USA 94, Rado ci presenta partecipanti, formula, fasce e sorteggio dei Mondiali dal 1998 al 2010. Si parte con Francia 1998, prima edizione a 32 squadre. Si prosegue poi con la controversa edizione del 2002 (prima volta di un Mondiale organizzata da due nazioni). Germania 2006 segna la fine di alcuni "privilegi" storici per la nazione detentrice del titolo, mentre nel primo Mondiale africano è da segnalare la "punizione" subita dalla Francia - reduce dallo spareggio con l'Irlanda - al momento di redigere le fasce per il sorteggio.
Si chiude qui questo lungo speciale di avvicinamento al sorteggio di venerdì 6 dicembre.
Ancora un grazie a Rado per il monumentale lavoro svolto.
Si chiude qui questo lungo speciale di avvicinamento al sorteggio di venerdì 6 dicembre.
Ancora un grazie a Rado per il monumentale lavoro svolto.
16. FRANCIA 1998
16.1 PARTECIPANTI
Anche 24 finaliste sono ormai considerate troppo esigue; dopo 4 edizioni, pertanto, la FIFA decide un allargamento della fase finale a 32 squadre, numero che permette di correggere la formula adottata mantenendone l’impianto di base in vigore da Messico 1986.
Gli 8 posti in più sono diversamente distribuiti fra le confederazioni: una metà va a UEFA e CAF (2 a testa), l’altra metà alle restanti 4 (AFC, OFC, CONCACAF e CONMEBOL) in modo diseguale. Alla fine, si hanno 15 finaliste dall’EU, 5 da SA e AF e 3 da NA e AS; il 32° biglietto è conteso in uno spareggio intercontinentale dalla 4ª asiatica e la migliore dell’OC (nonostante si fosse ampiamente ripetuto che l’allargamento le avrebbe consegnato un posto sicuro). Da notare che, eccettuate le prime due edizioni sudamericane dei Mondiali (Uruguay 1930 e Brasile 1950), l’EU così perde la prerogativa di una rappresentanza pari a più della metà, mentre il SA divide ora coll’AF il secondo posto per presenze sicure.
16.2 FORMULA
Come anticipato, la struttura base rimane identica: una fase a gruppi ad anticipare l’eliminazione diretta che parte dagli ottavi. 32 partecipanti permettono di sostituire le 4 terze ripescate colle prime due classificate dei due gironi aggiuntivi (il G e l’H), ristabilendo l’“equità degli accoppiamenti” nel tabellone qui sotto riportato (sempre ridisegnato per meglio far comprendere gl’incroci e omessa la finale per il terzo posto per ragioni di spazio).
È facile verificare che due squadre tornano a potersi rincontrare esclusivamente in finale.
Una novità tocca le gare a eliminazione diretta, coll’introduzione del golden goal (in italiano, “rete risolutiva”) per il quale gli eventuali supplementari hanno termine al momento della prima segnatura; pertanto i rigori si battono solo qualora i 30’ aggiuntivi si concludano senza reti. Innovazione introdotta, ancora una volta, per aumentare il gioco d’attacco, avendo notato che i supplementari erano spesso “non” giocati in attesa dei rigori, ritenendo le squadre difficile recuperare una rete di svantaggio per l’esiguo tempo a disposizione. Ragionamento abbastanza cervellotico: infatti, come s’incentiva una maggiore propensione a scoprirsi… azzerando del tutto detto tempo?
16.3 FASCE
Lo spareggio AFC/OFC vede prevalere l’Iran sull’Australia in un drammatico ritorno a Sydney, dove i persiani recuperano negli ultimi minuti due reti di svantaggio, e consegna alla fase finale 4 asiatiche.
Contrariamente all’edizione precedente, ora si decide di utilizzare anche il ranking FIFA per scegliere le ts: a ogni nazionale è così attribuito un valore (Tot.) dato dalla combinazione fra la medie (ponderata la prima) dei punti assegnati in base ai piazzamenti nelle precedenti 3 fasi finali (M1) e in 3 determinati ranking FIFA (M2).
I punti per M1, che interessa Messico 1986, Italia 1990 e USA 1994, sono così attribuiti:
M2 interessa invece i piazzamenti ottenuti nei ranking FIFA a dicembre 1995, dicembre 1996 e novembre 1997 (l’ultima “discrepanza” è dovuta al fatto che il sorteggio è fissato per il 4 dicembre 1997, prima della pubblicazione del ranking a dicembre 1997). Qui, assai banalmente, sono assegnati 32 punti a chi ha il miglior piazzamento, 31 a chi ha il secondo migliore, 30 al terzo e così via, scalando di un punto fino all’unico attribuito a chi, fra le 32 finaliste, ha il peggior piazzamento; non sono poi previsti correttivi per dar maggior peso al ranking più recente.
Infine, Tot. è la somma del 60% di M1 e del 40% di M2, per cui può teoricamente oscillare da 32 a 0,4; in caso di parità, prevale chi ha la maggior M2.
A una prima e inesperta occhiata si potrebbe dire che così quanto ottenuto nelle ultime 3 Coppe del Mondo (metro unico di giudizio di USA 1994) è “aggiornato” da quanto ottenuto ad ogni livello negli ultimi 3 anni, evidenziato dai ranking FIFA usati: in pratica i risultati conseguiti a Messico 1986, Italia 1990 e USA 1994 si “sommano” a quelli conseguiti globalmente dal 1995 al 1997. Anche così, però rimarrebbe scoperto il lasso di tempo dalla finale di Los Angeles al 31 dicembre 1994; in realtà la situazione è molto più ingarbugliata, ricordando che, p.es., il ranking a dicembre 1995 risale da quel mese fino non al gennaio del 1995, bensì del 1988, in quanto copre 96 mesi e non 12! In tal modo esistono partite variamente conteggiate, più volte (quelle giocate da dicembre 1989 a dicembre 1995 sono comprese in tutt’e 3 i ranking usati) e in modo diverso (quelle valevoli per Italia 1990 e USA 1994 finiscono sia in M1 sia in M2).
Inoltre, il diverso peso attribuito alle 6 classifiche usate ai fini del calcolo di Tot., determina che i piazzamenti nei 3 ranking valgano più di quelli ottenuti a Messico 1986 ma meno di quelli a Italia 1990 e USA 1994: una “preferenza cronologica” invero difficile da comprendere (e spiegare).
Tralasciando i dubbi sopra espressi, la graduatoria finale è la seguente:
È curioso ricordare che le voci della vigilia volessero l’introduzione di una nuova graduatoria per poter eleggere ts una nazionale africana, meglio ancora la Nigeria, fresco oro olimpico ad Atlanta 1996. Il meccanismo adottato, se effettivamente voluto a tale scopo, è decisamente fallimentare: la miglior rappresentante CAF è solo 17ª, e non è nemmeno la Nigeria (19ª) ma il Marocco.
Passando alla composizione delle fasce, si ripercorrono le linee guida di USA 1994: le ts da affiancare alle due di diritto, Francia organizzatrice e Brasile detentore, sono le migliori 6 nazionali diverse della graduatoria: Germania, Italia, Spagna, Argentina, Romania e Paesi Bassi.
Rimangono, a “giocare cogli scarti”, 9 squadre dell’EU (Bulgaria, Inghilterra, Belgio, Danimarca, Norvegia, Iugoslavia, Scozia, Austria, Croazia), 5 dell’AF (Marocco, Camerun, Nigeria, Tunisia e Sudafrica), 4 dell’AS (Arabia Saudita, Corea, Giappone, Iran) e 3 a testa di SA (Colombia, Cile e Paraguay) e di NA (Messico, USA e Giamaica). I problemi, quindi, parrebbero limitarsi a scegliere se a far compagnia alle 4 asiatiche debbano essere le 3 del NA ovvero del SA e la migliore ovvero la peggiore europea. Alla fine, la FIFA sceglie… a metà: sono le rappresentanti CONMEBOL a completare la fascia con quelle AFC (decisione giustificata dalle posizioni nelle graduatoria delle finaliste) che, però, rimane di sole 7 squadre, lasciando così tutt’e 9 le europee assieme.
16.4 SORTEGGIO
Il sorteggio, effettuato a Marsiglia, presenta alcune novità. Innanzitutto, torna a coinvolgere tutt’e le fasce; in secondo luogo, se le ts sono le prime a essere sorteggiate, l’ordine di estrazione delle altre 3 fasce è a sua volte affidato a un sorteggio. Per il resto, i vincoli sono praticamente i tradizionali: ogni gruppo deve avere una squadra per fascia e per confederazione, coll’eccezione dell’UEFA che ha almeno una rappresentante e non più di due per girone.
L’esatto meccanismo è il seguente:
a. in un primo “pre sorteggio” è scelta una delle 2 ts non europea (Argentina e Brasile);
b. un secondo “pre sorteggio” decide l’ordine di estrazione delle 3 fasce diverse da quella delle ts;
c. si parte quindi dalle ts, assegnandole a ogni gruppo nell’ordine alfabetico di questi (dall’A all’H); terminate, si procede analogamente colle restanti 3 fasce, seguendo la scaletta stabilita dal secondo “pre sorteggio”. Sono previste le seguenti eccezioni:
i) ts: il Brasile (detentore) è assegnato a tavolino al Gruppo A, come la Francia (organizzatrice) al Gruppo C;
ii) fascia EU: alla ts scelta nel primo “pre sorteggio” è abbinata a tavolino la prima (ovvero l’ultima) estratta, se detta fascia è sorteggiata prima di (ovvero dopo) quella AS+SA;
iii) fascia AS+SA: se alla ts non scelta nel primo “pre sorteggio” fosse abbinata una fra Colombia, Cile e Paraguay, quest’ultima è inserita automaticamente nel gruppo successivo.
Dando una scorsa, si nota che l’assegnazione a tavolino delle ts al rispettivo gruppo si riduce alle sole due (qualificate) d’ufficio; la scelta operata consegna l’eventuale confronto diretto fra Brasile e Francia alla sola finale, se giungessero entrambe prime (come avviene) o seconde, ovvero ai quarti, se giungesse una prima e l’altra seconda. Proseguendo, il primo pre-sorteggio serve a decidere (… al contrario) quale gruppo avrà una sola rappresentante UEFA, mentre l’ultimo sotto punto evita di avere due sudamericane sorteggiate assieme. Infine, la “non scelta” sulle europee desta più di una perplessità, in quanto nulla impedisce alle due migliori nazionali UEFA nt di finire nel medesimo girone (che potrebbe essere tranquillamente quello del Brasile).
Il responso delle urne è il seguente:
Fra le curiosità, per la seconda volta consecutiva Belgio e Paesi Bassi si affrontano nei gironi sia di qualificazione sia della fase finale.
17. GIAPPONE - COREA DEL SUD 2002

Gli 8 posti in più sono diversamente distribuiti fra le confederazioni: una metà va a UEFA e CAF (2 a testa), l’altra metà alle restanti 4 (AFC, OFC, CONCACAF e CONMEBOL) in modo diseguale. Alla fine, si hanno 15 finaliste dall’EU, 5 da SA e AF e 3 da NA e AS; il 32° biglietto è conteso in uno spareggio intercontinentale dalla 4ª asiatica e la migliore dell’OC (nonostante si fosse ampiamente ripetuto che l’allargamento le avrebbe consegnato un posto sicuro). Da notare che, eccettuate le prime due edizioni sudamericane dei Mondiali (Uruguay 1930 e Brasile 1950), l’EU così perde la prerogativa di una rappresentanza pari a più della metà, mentre il SA divide ora coll’AF il secondo posto per presenze sicure.
Come anticipato, la struttura base rimane identica: una fase a gruppi ad anticipare l’eliminazione diretta che parte dagli ottavi. 32 partecipanti permettono di sostituire le 4 terze ripescate colle prime due classificate dei due gironi aggiuntivi (il G e l’H), ristabilendo l’“equità degli accoppiamenti” nel tabellone qui sotto riportato (sempre ridisegnato per meglio far comprendere gl’incroci e omessa la finale per il terzo posto per ragioni di spazio).
Una novità tocca le gare a eliminazione diretta, coll’introduzione del golden goal (in italiano, “rete risolutiva”) per il quale gli eventuali supplementari hanno termine al momento della prima segnatura; pertanto i rigori si battono solo qualora i 30’ aggiuntivi si concludano senza reti. Innovazione introdotta, ancora una volta, per aumentare il gioco d’attacco, avendo notato che i supplementari erano spesso “non” giocati in attesa dei rigori, ritenendo le squadre difficile recuperare una rete di svantaggio per l’esiguo tempo a disposizione. Ragionamento abbastanza cervellotico: infatti, come s’incentiva una maggiore propensione a scoprirsi… azzerando del tutto detto tempo?
Lo spareggio AFC/OFC vede prevalere l’Iran sull’Australia in un drammatico ritorno a Sydney, dove i persiani recuperano negli ultimi minuti due reti di svantaggio, e consegna alla fase finale 4 asiatiche.
Contrariamente all’edizione precedente, ora si decide di utilizzare anche il ranking FIFA per scegliere le ts: a ogni nazionale è così attribuito un valore (Tot.) dato dalla combinazione fra la medie (ponderata la prima) dei punti assegnati in base ai piazzamenti nelle precedenti 3 fasi finali (M1) e in 3 determinati ranking FIFA (M2).
I punti per M1, che interessa Messico 1986, Italia 1990 e USA 1994, sono così attribuiti:
- 32 al primo, 31 al secondo, 30 al terzo e così via, scalando di un punto fino ai 17 destinati al sedicesimo (il peggior eliminato agli ottavi di finale);
- 9 a testa a chi è giunto dal 17° al 20° posto;
- 8 a testa a chi è giunto dal 21° al 24° posto;
- 0 a chi non ha partecipato alla fase finale;
- infine, i punti di Italia 1990 sono raddoppiati e quelli per USA 1994 triplicati.

Infine, Tot. è la somma del 60% di M1 e del 40% di M2, per cui può teoricamente oscillare da 32 a 0,4; in caso di parità, prevale chi ha la maggior M2.
A una prima e inesperta occhiata si potrebbe dire che così quanto ottenuto nelle ultime 3 Coppe del Mondo (metro unico di giudizio di USA 1994) è “aggiornato” da quanto ottenuto ad ogni livello negli ultimi 3 anni, evidenziato dai ranking FIFA usati: in pratica i risultati conseguiti a Messico 1986, Italia 1990 e USA 1994 si “sommano” a quelli conseguiti globalmente dal 1995 al 1997. Anche così, però rimarrebbe scoperto il lasso di tempo dalla finale di Los Angeles al 31 dicembre 1994; in realtà la situazione è molto più ingarbugliata, ricordando che, p.es., il ranking a dicembre 1995 risale da quel mese fino non al gennaio del 1995, bensì del 1988, in quanto copre 96 mesi e non 12! In tal modo esistono partite variamente conteggiate, più volte (quelle giocate da dicembre 1989 a dicembre 1995 sono comprese in tutt’e 3 i ranking usati) e in modo diverso (quelle valevoli per Italia 1990 e USA 1994 finiscono sia in M1 sia in M2).
Inoltre, il diverso peso attribuito alle 6 classifiche usate ai fini del calcolo di Tot., determina che i piazzamenti nei 3 ranking valgano più di quelli ottenuti a Messico 1986 ma meno di quelli a Italia 1990 e USA 1994: una “preferenza cronologica” invero difficile da comprendere (e spiegare).
Tralasciando i dubbi sopra espressi, la graduatoria finale è la seguente:
Passando alla composizione delle fasce, si ripercorrono le linee guida di USA 1994: le ts da affiancare alle due di diritto, Francia organizzatrice e Brasile detentore, sono le migliori 6 nazionali diverse della graduatoria: Germania, Italia, Spagna, Argentina, Romania e Paesi Bassi.
Rimangono, a “giocare cogli scarti”, 9 squadre dell’EU (Bulgaria, Inghilterra, Belgio, Danimarca, Norvegia, Iugoslavia, Scozia, Austria, Croazia), 5 dell’AF (Marocco, Camerun, Nigeria, Tunisia e Sudafrica), 4 dell’AS (Arabia Saudita, Corea, Giappone, Iran) e 3 a testa di SA (Colombia, Cile e Paraguay) e di NA (Messico, USA e Giamaica). I problemi, quindi, parrebbero limitarsi a scegliere se a far compagnia alle 4 asiatiche debbano essere le 3 del NA ovvero del SA e la migliore ovvero la peggiore europea. Alla fine, la FIFA sceglie… a metà: sono le rappresentanti CONMEBOL a completare la fascia con quelle AFC (decisione giustificata dalle posizioni nelle graduatoria delle finaliste) che, però, rimane di sole 7 squadre, lasciando così tutt’e 9 le europee assieme.
16.4 SORTEGGIO
Il sorteggio, effettuato a Marsiglia, presenta alcune novità. Innanzitutto, torna a coinvolgere tutt’e le fasce; in secondo luogo, se le ts sono le prime a essere sorteggiate, l’ordine di estrazione delle altre 3 fasce è a sua volte affidato a un sorteggio. Per il resto, i vincoli sono praticamente i tradizionali: ogni gruppo deve avere una squadra per fascia e per confederazione, coll’eccezione dell’UEFA che ha almeno una rappresentante e non più di due per girone.
L’esatto meccanismo è il seguente:
a. in un primo “pre sorteggio” è scelta una delle 2 ts non europea (Argentina e Brasile);
b. un secondo “pre sorteggio” decide l’ordine di estrazione delle 3 fasce diverse da quella delle ts;
c. si parte quindi dalle ts, assegnandole a ogni gruppo nell’ordine alfabetico di questi (dall’A all’H); terminate, si procede analogamente colle restanti 3 fasce, seguendo la scaletta stabilita dal secondo “pre sorteggio”. Sono previste le seguenti eccezioni:
i) ts: il Brasile (detentore) è assegnato a tavolino al Gruppo A, come la Francia (organizzatrice) al Gruppo C;
ii) fascia EU: alla ts scelta nel primo “pre sorteggio” è abbinata a tavolino la prima (ovvero l’ultima) estratta, se detta fascia è sorteggiata prima di (ovvero dopo) quella AS+SA;
iii) fascia AS+SA: se alla ts non scelta nel primo “pre sorteggio” fosse abbinata una fra Colombia, Cile e Paraguay, quest’ultima è inserita automaticamente nel gruppo successivo.
Dando una scorsa, si nota che l’assegnazione a tavolino delle ts al rispettivo gruppo si riduce alle sole due (qualificate) d’ufficio; la scelta operata consegna l’eventuale confronto diretto fra Brasile e Francia alla sola finale, se giungessero entrambe prime (come avviene) o seconde, ovvero ai quarti, se giungesse una prima e l’altra seconda. Proseguendo, il primo pre-sorteggio serve a decidere (… al contrario) quale gruppo avrà una sola rappresentante UEFA, mentre l’ultimo sotto punto evita di avere due sudamericane sorteggiate assieme. Infine, la “non scelta” sulle europee desta più di una perplessità, in quanto nulla impedisce alle due migliori nazionali UEFA nt di finire nel medesimo girone (che potrebbe essere tranquillamente quello del Brasile).
Il responso delle urne è il seguente:
Fra le curiosità, per la seconda volta consecutiva Belgio e Paesi Bassi si affrontano nei gironi sia di qualificazione sia della fase finale.
17. GIAPPONE - COREA DEL SUD 2002
17.1 PARTECIPANTI
Nelle intenzioni della FIFA, Francia 1998 rappresenta il Mondiale ideale, e quindi destinato a replicarsi in una lunga serie di edizioni fotocopia. Tuttavia, sarà la presente a gettare le basi della fisionomia definitiva della fase finale del torneo.
Per la prima volta la sede abbandona i confini europei e (nord/sud) americani per approdare in Asia, l’onere organizzativo è affidato a due paesi, Corea (del Sud) e Giappone, e si hanno tre qualificate di diritto (alle due ospitanti, si aggiunge la Francia detentrice). Le tre novità, assieme al fatto che i posti alle singole confederazioni sono attribuiti sulla base delle 32 finaliste, hanno come conseguenza che l’AFC vede ridursi i biglietti a disposizione dalle eliminatorie a uno sicuro e uno conteso alla miglior nazionale OFC. Ne nasce un lungo braccio di ferro, con annessa minaccia di ritiro in massa delle asiatiche (a replicare l’analoga protesta delle africane in Inghilterra 1966) che porta a un rimescolamento delle carte coll’allestimento di due spareggi intercontinentali, uno EU/AS e l’altro OC/SA; di fatto, i due… mezzi biglietti così tolti alle due confederazioni maggiori, consegnano un posto (totale) supplementare all’AS.
17.2 FORMULA
La formula subisce un’unica variazione nel tabellone dell’eliminazione diretta (qui sotto riportato colle usuali avvertenze), completamente ridisegnato e avente come (prima) conseguenza che due squadre possono rincontrarsi ora in semifinale e non più in finale.
17.3 FASCE
I due spareggi intercontinentali danno l’esito più atteso: l’Uruguay prevale sull’Australia, così come l’Irlanda sull’Iran. La scelta delle ts e la composizione delle fasce sconta solo un ritocco nel calcolo di Tot., ora molto più semplicemente dato dalla somma di M1 (che coinvolge le fasi finali di Italia 1990, USA 1994 e Francia 1998) e M2 (che interessa i ranking a dicembre 1999, dicembre 2000 e novembre 2001), e pertanto oscillante da 64 a 1. Più nel dettaglio, ai fini di M1, è pure necessario un lieve aggiustamento per Francia 1998, dove sono assegnati 9 punti a testa a chi è giunto dal 17° al 24° posto e 8 a chi è giunto dal 25° al 32°, che mantiene il concetto di fondo di premiare con un punto in più la “migliore metà” delle eliminate ai gironi, dove queste sono però 8 e non 6 come per Italia 1990 e USA 1994.
17.4 SORTEGGIO
Il sorteggio, effettuato l’1 dicembre 2001 a Busan, in Corea, è il più pilotato di ogni tempo. Infatti, al meccanismo adottato per Francia 1998, e qui replicato (pur con… numeri diversi) si sovrappone la particolarità del doppio organizzatore, per una fase finale le cui gare sono ospitate esattamente a metà fra Corea e Giappone. Non ultime, anzi per prime, quelle dei gruppi: infatti, quelli dall’A al D hanno sede in città coreane, quelli dall’E all’H in città giapponesi. Si avverte quindi la necessità che le nazionali provenienti dalla medesima confederazione siano il più equamente spartite fra i due paesi organizzatori, ovvero fra i primi e gli ultimi 4 gruppi.
Per il resto, i vincoli sono praticamente i tradizionali: ogni gruppo deve avere una squadra per fascia e per confederazione, coll’eccezione dell’UEFA che ha almeno una rappresentante e non più di due per girone.
L’esatto meccanismo è il seguente: si parte quindi dalle ts, assegnandole a ogni gruppo nell’ordine alfabetico di questi (dall’A all’H); terminate, si procede analogamente colle restanti 3 fasce, seguendo l’ordine numerico di queste. Sono previste le seguenti eccezioni:
i) Fascia 1: la Francia (detentrice) è assegnata a tavolino al Gruppo A, come la Corea e il Giappone (organizzatori), rispettivamente, al D e all’H. Inoltre, complessivamente, nei gruppi “coreani” devono essere assegnate 1 sudamericana e non più di 2 europee;
ii) Fascia 2: le prime 8 estratte finiscono regolarmente nei Gruppi dall’A all’H; le restanti 3 sono abbinate ai primi 3 nomi estratti da un’urna speciale (i) contenenti le 4 ts non europee (Argentina, Brasile, Corea e Giappone);
iii) Fascia 3: interessa solo i 5 gruppi non coinvolti nella seconda fase dell’estrazione della Fascia 3 (i 4 con ts europee e quello della ts non europea non estratto dall’urna i), ed effettuato in modo che nei gruppi “coreani” devono finire almeno 2 nazionali CAF e non più di 3, e almeno 1 nazionale CONCACAF e non più di 2;
iv) fascia 4: nei gironi “coreani” deve finire almeno 1 nazionale CONMEBOL e non più di due.
Inoltre:
(1) se Paraguay, Uruguay ed Ecuador finissero nei gruppi dove sono ts Brasile e Argentina, sono automaticamente spostati nel primo gruppo utile successivo;
(2) la Cina deve finire in un gruppo “coreano” diverso dal C;
(3) l’Arabia Saudita deve finire in un gruppo “giapponese” diverso dall’H.
È facile verificare che si sono replicati gli stessi accorgimenti fissati per Francia 1998: il sorteggio dall’urna “i” serve a stabilire (sempre… al contrario) il gruppo con un’unica rappresentante europea, mentre gli ultimi due sottopunti evitano, oltre l’avere due asiatiche nello stesso girone, la presenza in territorio nipponico, almeno nel primo turno, di Cina (e suoi tifosi) per ragioni di evidente opportunità “storico-politica”. Si possono inoltre rinnovare le perplessità legate alla “non scelta” sulle europee, in quanto nuovamente nulla impedisce alle due migliori nazionali UEFA nt di finire nel medesimo girone.
Le assegnazioni a tavolino dei gruppi alle (sole) 3 ts (qualificate) d’ufficio, complice il gioco degl’incroci nell’eliminazione diretta, hanno come conseguenza che la Corea possa incontrare solo una fra Francia e Giappone ed esclusivamente in finale. Viceversa, il confronto diretto queste ultime due è possibile in semifinale, se entrambe giungessero prime, o nei quarti, se almeno una giungesse seconda.
Il responso delle urne è il seguente:
Nelle intenzioni della FIFA, Francia 1998 rappresenta il Mondiale ideale, e quindi destinato a replicarsi in una lunga serie di edizioni fotocopia. Tuttavia, sarà la presente a gettare le basi della fisionomia definitiva della fase finale del torneo.
Per la prima volta la sede abbandona i confini europei e (nord/sud) americani per approdare in Asia, l’onere organizzativo è affidato a due paesi, Corea (del Sud) e Giappone, e si hanno tre qualificate di diritto (alle due ospitanti, si aggiunge la Francia detentrice). Le tre novità, assieme al fatto che i posti alle singole confederazioni sono attribuiti sulla base delle 32 finaliste, hanno come conseguenza che l’AFC vede ridursi i biglietti a disposizione dalle eliminatorie a uno sicuro e uno conteso alla miglior nazionale OFC. Ne nasce un lungo braccio di ferro, con annessa minaccia di ritiro in massa delle asiatiche (a replicare l’analoga protesta delle africane in Inghilterra 1966) che porta a un rimescolamento delle carte coll’allestimento di due spareggi intercontinentali, uno EU/AS e l’altro OC/SA; di fatto, i due… mezzi biglietti così tolti alle due confederazioni maggiori, consegnano un posto (totale) supplementare all’AS.
La formula subisce un’unica variazione nel tabellone dell’eliminazione diretta (qui sotto riportato colle usuali avvertenze), completamente ridisegnato e avente come (prima) conseguenza che due squadre possono rincontrarsi ora in semifinale e non più in finale.
17.3 FASCE
I due spareggi intercontinentali danno l’esito più atteso: l’Uruguay prevale sull’Australia, così come l’Irlanda sull’Iran. La scelta delle ts e la composizione delle fasce sconta solo un ritocco nel calcolo di Tot., ora molto più semplicemente dato dalla somma di M1 (che coinvolge le fasi finali di Italia 1990, USA 1994 e Francia 1998) e M2 (che interessa i ranking a dicembre 1999, dicembre 2000 e novembre 2001), e pertanto oscillante da 64 a 1. Più nel dettaglio, ai fini di M1, è pure necessario un lieve aggiustamento per Francia 1998, dove sono assegnati 9 punti a testa a chi è giunto dal 17° al 24° posto e 8 a chi è giunto dal 25° al 32°, che mantiene il concetto di fondo di premiare con un punto in più la “migliore metà” delle eliminate ai gironi, dove queste sono però 8 e non 6 come per Italia 1990 e USA 1994.
Le 5 ts da affiancare in Fascia 1 alle 3 d’ufficio, Francia (detentrice) e Corea e Giappone (organizzatori), sono quindi Brasile, Argentina, Italia, Germania e Spagna. Restano da suddividere 11 nazionali UEFA (Inghilterra, Croazia, Danimarca, Svezia, Belgio, Portogallo, Irlanda, Russia, Turchia, Slovenia, Polonia), 5 CAF (Nigeria, Sudafrica, Tunisia, Camerun, Senegal), 3 CONMEBOL (Paraguay, Uruguay, Ecuador) eCONCACAF (Messico, USA, Costa Rica) e 2 AFC (Arabia Saudita e Cina).
La “replica perfetta” di Francia 1998 porta ai medesimi abbinamenti che consegnano una fascia extra largetotalmente europea (la 2) , una extrasmall asiatico-sudamericana (la 3)e una “normale” AF/NA (la 4).
Il sorteggio, effettuato l’1 dicembre 2001 a Busan, in Corea, è il più pilotato di ogni tempo. Infatti, al meccanismo adottato per Francia 1998, e qui replicato (pur con… numeri diversi) si sovrappone la particolarità del doppio organizzatore, per una fase finale le cui gare sono ospitate esattamente a metà fra Corea e Giappone. Non ultime, anzi per prime, quelle dei gruppi: infatti, quelli dall’A al D hanno sede in città coreane, quelli dall’E all’H in città giapponesi. Si avverte quindi la necessità che le nazionali provenienti dalla medesima confederazione siano il più equamente spartite fra i due paesi organizzatori, ovvero fra i primi e gli ultimi 4 gruppi.
Per il resto, i vincoli sono praticamente i tradizionali: ogni gruppo deve avere una squadra per fascia e per confederazione, coll’eccezione dell’UEFA che ha almeno una rappresentante e non più di due per girone.
L’esatto meccanismo è il seguente: si parte quindi dalle ts, assegnandole a ogni gruppo nell’ordine alfabetico di questi (dall’A all’H); terminate, si procede analogamente colle restanti 3 fasce, seguendo l’ordine numerico di queste. Sono previste le seguenti eccezioni:

ii) Fascia 2: le prime 8 estratte finiscono regolarmente nei Gruppi dall’A all’H; le restanti 3 sono abbinate ai primi 3 nomi estratti da un’urna speciale (i) contenenti le 4 ts non europee (Argentina, Brasile, Corea e Giappone);
iii) Fascia 3: interessa solo i 5 gruppi non coinvolti nella seconda fase dell’estrazione della Fascia 3 (i 4 con ts europee e quello della ts non europea non estratto dall’urna i), ed effettuato in modo che nei gruppi “coreani” devono finire almeno 2 nazionali CAF e non più di 3, e almeno 1 nazionale CONCACAF e non più di 2;
iv) fascia 4: nei gironi “coreani” deve finire almeno 1 nazionale CONMEBOL e non più di due.
Inoltre:
(1) se Paraguay, Uruguay ed Ecuador finissero nei gruppi dove sono ts Brasile e Argentina, sono automaticamente spostati nel primo gruppo utile successivo;
(2) la Cina deve finire in un gruppo “coreano” diverso dal C;
(3) l’Arabia Saudita deve finire in un gruppo “giapponese” diverso dall’H.
È facile verificare che si sono replicati gli stessi accorgimenti fissati per Francia 1998: il sorteggio dall’urna “i” serve a stabilire (sempre… al contrario) il gruppo con un’unica rappresentante europea, mentre gli ultimi due sottopunti evitano, oltre l’avere due asiatiche nello stesso girone, la presenza in territorio nipponico, almeno nel primo turno, di Cina (e suoi tifosi) per ragioni di evidente opportunità “storico-politica”. Si possono inoltre rinnovare le perplessità legate alla “non scelta” sulle europee, in quanto nuovamente nulla impedisce alle due migliori nazionali UEFA nt di finire nel medesimo girone.
Le assegnazioni a tavolino dei gruppi alle (sole) 3 ts (qualificate) d’ufficio, complice il gioco degl’incroci nell’eliminazione diretta, hanno come conseguenza che la Corea possa incontrare solo una fra Francia e Giappone ed esclusivamente in finale. Viceversa, il confronto diretto queste ultime due è possibile in semifinale, se entrambe giungessero prime, o nei quarti, se almeno una giungesse seconda.
Il responso delle urne è il seguente:
18. GERMANIA 2006
18.1 PARTECIPANTI
Subito caduta la proposta sudamericana di un ulteriore allargamento delle finaliste a 36 squadre, le proteste asiatiche della precedente edizione consigliano alla FIFA di ritornare sui suoi passi: mai più tornei organizzati da più di un paese e, soprattutto, ritorno dell’assegnazione dei posti alle varie confederazioni calibrata sulle qualificate dalle eliminatorie. Che, però, sono 31 e non 30: infatti, ora anche il detentore deve conquistare sul campo il diritto a difendere il titolo e alla fase finale è, quindi, ammesso automaticamente il solo organizzatore. Ne fa le spese, come sempre, l’UEFA, che si vede privare di un biglietto e mezzo, a vantaggio della CONCACAF (beneficiata di uno spareggio intercontinentale) e, di fatto, dell’organizzatrice (posto che, nella circostanza, le “torna indietro”, essendo questa la Germania).
Alla resa dei conti, 13 posti vanno all’EU, 5 all’AF, 4 a SA e AS e 3 al NA; i due mancanti sono messi in palio in altrettanti spareggi intercontinentali che coinvolgono rappresentanti (una a testa) di CONMEBOL, AFC, CONCACAF e OFC (che ancora una volta vede sfumare all’ultimo le promesse di un posto certo). Per quanto nata in modo del tutto estemporaneo, è però l’assegnazione di maggior fortuna, risultando la più replicata, tanto da essere tutt’ora adottata. L’unica variante è l’abbinamento negli spareggi: per Germania 2006 si decide di seguire una sorta di “tabellone tennistico” colle coppie SA/OC e NA/AS.
18.2 FORMULA
Le modifiche toccano solo l’eliminazione diretta, con un nuovo tabellone (qui sotto riportato colle consuete avvertenze) che prevede il ripetersi di gare nuovamente spostato alla finale, e, soprattutto, il ritorno a tempi supplementari “completi”, abbandonando il golden goal, e senza nemmeno passare per l’esperimento del silver goal (in italiano, “tempo risolutivo”).
In realtà, la prima stesura del regolamento prevedeva un tabellone diverso e un’inversione dei discriminanti della classifica dei gironi, per cui l’esito dei confronti diretti avrebbe preceduto differenza reti e numero di reti segnate; novità (inspiegabilmente) rientrate poi nei ranghi a qualche mese dall’inizio della fase finale.
18.3 FASCE
Gli spareggi vedono l’Australia vendicarsi dell’Uruguay, approfittando della curiosa ripetizione dell’incrocio di 4 anni prima, e Trinidad e Tobago prevalere sul Bahrein nella sfida fra “possibili esordienti”.
Il calcolo del Tot. conosce un’ulteriore modifica, più sostanziale di quella attuata nella precedente edizione. Nel dettaglio, nulla cambia sul fronte di M2, al netto delle ovvie “variazioni cronologiche” (sono ora coinvolti i ranking FIFA a dicembre 2003, dicembre 2004 e novembre 2005), mentre l’orizzonte temporale di M1 si ferma alle due ultime fasi finali, interessando solo Francia 1998 e Corea/Giappone 2002 (e non anche USA 1994). Conseguentemente, il correttivo per i piazzamenti lì ottenuti si ferma al raddoppio dei punti assegnati per Corea/Giappone 2002. In tal modo, le 5 classifiche usate per ottenere la graduatoria delle 32 finaliste, hanno il medesimo peso, a eccezione, per l’appunto, dei piazzamenti nella precedente fase finale che, letteralmente, valgono doppio (rinnovandosi le perplessità già espresse nel capitolo di Francia 1998).
18.4 SORTEGGIO
Il sorteggio, effettuato a Lipsia il 9 dicembre 2005, ripresenta l’ordine prefissato di estrazione delle fasce, dalla 1 alla 4: tuttavia, dopo la 3 segue l’urna speciale, in un’inutile complicazione per decidere (nuovamente… al contrario) i due gironi con una sola nazionale europea (quelli cui appartengono le due ts non estratte assieme alla Serbia e Montenegro). Per il resto, i vincoli sono praticamente i tradizionali: ogni gruppo deve avere una squadra per fascia e per confederazione, coll’eccezione dell’UEFA che ha almeno una rappresentante e non più di due per girone.
Si parte quindi dalla Fascia 1, assegnando le squadre che la compongono a ogni gruppo nell’ordine alfabetico di questi (dall’A all’H); terminate, si procede analogamente colle restanti 3 fasce. Sono previste le seguenti eccezioni:
a. Fascia 1: la Germania (organizzatrice) è assegnata a tavolino al Gruppo A, come il Brasile (detentore) al Gruppo F;
b. Fascia 2: le prime due estratte fra le africane e l’Australia sono assegnate ai gruppi (seguendo l’ordine alfabetico di questi) dove sono ts Argentina e Brasile; in tutti i casi, in detti gruppi non possono finire né il Paraguay né l’Ecuador che, se necessario, sono inseriti nel primo gruppo diverso successivo;
c. la Serbia e Montenegro è assegnata al gruppo della ts estratta dall’urna speciale;
d. Fascia 4: la prima estratta fra le asiatiche è assegnata al gruppo dov’è ts il Messico; in tutti i casi, in detto gruppo non possono finire né gli USA né la Costa Rica né Trinidad e Tobago che, se necessario, sono inseriti nel primo gruppo diverso successivo.
Il detentore mantiene, ma per l’ultima volta, la prerogativa di essere la ts cui è assegnato a tavolino il Gruppo, assieme all’organizzatrice. La scelta operata consegna l’eventuale confronto diretto fra Germania e Brasile alla finale, se entrambe giungessero prime o seconde, ovvero alla semifinale, se una giungesse prima e l’altra seconda. Da notare la svista delle eccezioni per la Fascia 4, che non considerano l’eventualità che il Messico sia già stato abbinato alla Serbia e Montenegro.
Il responso delle urne è il seguente:

Alla resa dei conti, 13 posti vanno all’EU, 5 all’AF, 4 a SA e AS e 3 al NA; i due mancanti sono messi in palio in altrettanti spareggi intercontinentali che coinvolgono rappresentanti (una a testa) di CONMEBOL, AFC, CONCACAF e OFC (che ancora una volta vede sfumare all’ultimo le promesse di un posto certo). Per quanto nata in modo del tutto estemporaneo, è però l’assegnazione di maggior fortuna, risultando la più replicata, tanto da essere tutt’ora adottata. L’unica variante è l’abbinamento negli spareggi: per Germania 2006 si decide di seguire una sorta di “tabellone tennistico” colle coppie SA/OC e NA/AS.
Le modifiche toccano solo l’eliminazione diretta, con un nuovo tabellone (qui sotto riportato colle consuete avvertenze) che prevede il ripetersi di gare nuovamente spostato alla finale, e, soprattutto, il ritorno a tempi supplementari “completi”, abbandonando il golden goal, e senza nemmeno passare per l’esperimento del silver goal (in italiano, “tempo risolutivo”).
In realtà, la prima stesura del regolamento prevedeva un tabellone diverso e un’inversione dei discriminanti della classifica dei gironi, per cui l’esito dei confronti diretti avrebbe preceduto differenza reti e numero di reti segnate; novità (inspiegabilmente) rientrate poi nei ranghi a qualche mese dall’inizio della fase finale.
18.3 FASCE
Gli spareggi vedono l’Australia vendicarsi dell’Uruguay, approfittando della curiosa ripetizione dell’incrocio di 4 anni prima, e Trinidad e Tobago prevalere sul Bahrein nella sfida fra “possibili esordienti”.
Il calcolo del Tot. conosce un’ulteriore modifica, più sostanziale di quella attuata nella precedente edizione. Nel dettaglio, nulla cambia sul fronte di M2, al netto delle ovvie “variazioni cronologiche” (sono ora coinvolti i ranking FIFA a dicembre 2003, dicembre 2004 e novembre 2005), mentre l’orizzonte temporale di M1 si ferma alle due ultime fasi finali, interessando solo Francia 1998 e Corea/Giappone 2002 (e non anche USA 1994). Conseguentemente, il correttivo per i piazzamenti lì ottenuti si ferma al raddoppio dei punti assegnati per Corea/Giappone 2002. In tal modo, le 5 classifiche usate per ottenere la graduatoria delle 32 finaliste, hanno il medesimo peso, a eccezione, per l’appunto, dei piazzamenti nella precedente fase finale che, letteralmente, valgono doppio (rinnovandosi le perplessità già espresse nel capitolo di Francia 1998).
Oltre la qualificazione diretta alla fase finale successiva, il detentore perde pure il diritto d’essere automaticamente ts, privilegio che ottiene solo se rientra fra le migliori 7 nazionali della graduatoria diverse dall’organizzatrice. Come in questo caso, dove alla Germania, si affiancano Brasile (campione in carica, per l’appunto, ma in virtù del 1° posto assoluto in termini di Tot.), Inghilterra, Spagna, Messico, Francia e Italia.
Rimangono, a “giocare cogli scarti”, 9 squadre dell’EU (Paesi Bassi, Svezia, Croazia, Repubblica Ceca, Portogallo, Polonia, Serbia e Montenegro, Svizzera, Ucraina), 5 dell’AF (Tunisia, Costa d’Avorio, Ghana, Angola, Togo), 4 dell’AS (Corea, Giappone, Arabia Saudita, Iran), 3 del NA (USA, Costa Rica, Trinidad e Tobago), 2 del SA (Paraguay, Ecuador) e 1 dell’OC (Australia).
Stavolta la FIFA… “decide di decidere” sul fronte europeo, dove si ripete la ormai consueta “esuberanza numerica” con più nazionali del necessario, estromettendone la peggiore, individuata, curiosamente, in chi ha la più bassa posizione non nella graduatoria (l’esordiente Ucraina) ma nel ranking FIFA più recente (la Serbia e Montenegro, “nuovo nome” della Iugoslavia). Per le altre due fasce, si procede a un assembramento “triconfederale”, da una parte colle rappresentanti CAF/OFC/CONMEBOL e dall’altra con quelle AFC/CONCACAF/UEFA (o meglio, la sola peggiore europea): dando un’occhiata ai piazzamenti nella graduatoria si tratta, però, della peggiore fra le varie combinazioni possibili.
Le fasce sono ora numerate e l’immissione fra parentesi della Serbia e Montenegro nella 4 è giustificata dal fatto che, formalmente, è inserita in una “urna speciale” assieme ad Argentina, Brasile e Messico (le ts non europee).
Gli USA si lamentano dello “scippo” perpetrato ai loro danni della Fascia 1, a favore della Francia, grazie proprio alla nuova graduatoria; in realtà, è pur vero che si riscontrano sensibili variazioni (una per tutte, l’Inghilterra è salita dal 7° al 2° posto), tuttavia nessuna di queste tocca le “posizioni che contano”, cioè, seppur “rimescolate”, le ts sarebbero state le medesime con entrambi i metodi.
Il sorteggio, effettuato a Lipsia il 9 dicembre 2005, ripresenta l’ordine prefissato di estrazione delle fasce, dalla 1 alla 4: tuttavia, dopo la 3 segue l’urna speciale, in un’inutile complicazione per decidere (nuovamente… al contrario) i due gironi con una sola nazionale europea (quelli cui appartengono le due ts non estratte assieme alla Serbia e Montenegro). Per il resto, i vincoli sono praticamente i tradizionali: ogni gruppo deve avere una squadra per fascia e per confederazione, coll’eccezione dell’UEFA che ha almeno una rappresentante e non più di due per girone.

a. Fascia 1: la Germania (organizzatrice) è assegnata a tavolino al Gruppo A, come il Brasile (detentore) al Gruppo F;
b. Fascia 2: le prime due estratte fra le africane e l’Australia sono assegnate ai gruppi (seguendo l’ordine alfabetico di questi) dove sono ts Argentina e Brasile; in tutti i casi, in detti gruppi non possono finire né il Paraguay né l’Ecuador che, se necessario, sono inseriti nel primo gruppo diverso successivo;
c. la Serbia e Montenegro è assegnata al gruppo della ts estratta dall’urna speciale;
d. Fascia 4: la prima estratta fra le asiatiche è assegnata al gruppo dov’è ts il Messico; in tutti i casi, in detto gruppo non possono finire né gli USA né la Costa Rica né Trinidad e Tobago che, se necessario, sono inseriti nel primo gruppo diverso successivo.
Il detentore mantiene, ma per l’ultima volta, la prerogativa di essere la ts cui è assegnato a tavolino il Gruppo, assieme all’organizzatrice. La scelta operata consegna l’eventuale confronto diretto fra Germania e Brasile alla finale, se entrambe giungessero prime o seconde, ovvero alla semifinale, se una giungesse prima e l’altra seconda. Da notare la svista delle eccezioni per la Fascia 4, che non considerano l’eventualità che il Messico sia già stato abbinato alla Serbia e Montenegro.
Il responso delle urne è il seguente:
Un paio di curiosità: la FIFA dimostra buone doti di preveggenza, giacché nessuna squadra della Fascia 4 supera i gironi, smentendo sul campo le (mie) critiche ex-ante sulla sua composizione. In secondo luogo, l’Australia il 1° gennaio 2006 abbandona l’OFC per diventare membro dell’AFC, e come tale è considerata per le gare disputate nella fase finale (anche nel calcolo del parametro C del ranking FIFA) in cui dà vita a un inedito, e “vietato”, derby asiatico nei gironi, essendo stata sorteggiata nel Gruppo F assieme al Giappone.
19. SUDAFRICA 2010
19.1 PARTECIPANTI
Il primo Mondiale in terra africana non presenta alcuna novità sul piano della distribuzione delle partecipanti via eliminatoria. Il che non significa che le 32 finaliste abbiano la stessa provenienza dell’edizione tedesca. A sparigliare non è tanto il diverso abbinamento dei 2 spareggi intercontinentali, ora deciso per vicinanza geografica con AS/OC e NA/SA, che in teoria potrebbero risolversi sempre a favore delle rappresentanti OFC e CONCACAF, bensì, per l’appunto, l’organizzazione della Repubblica Sudafricana, che porta al primato di presenze CAF a quota 6 unità.
9.2 FORMULA
La formula è tale e quale quella di Germania 2006, tabellone dell’eliminazione diretta compreso, cui si rimanda per i dettagli.
19.3 FASCE
Bahrein, quest’ultimo al secondo stop consecutivo nei play off. Rispetto al 2006, quindi, si ha una nazionale africana in più e una del NA in meno.
Importanti novità riguardano il criterio di scelta delle ts: se per il 1994 si ritenne il ranking FIFA non ancora sufficiente testato per usarlo allo scopo, e per le edizioni dal 1998 al 2006 fu usato variamente abbinato ai piazzamenti nelle precedenti fasi finali, ora per Sudafrica 2010 è ritenuto sufficientemente “adulto” per sostenere da solo il compito.
Da ricordare che all’indomani del Mondiale 2006, il ranking FIFA ha subito un notevole mutamento nel suo calcolo, ora alquanto semplificato: in particolare, l’arco temporale coperto si è ridotto da 8 a 4 anni (o meglio, da 96 a 48 mesi). Con mossa a sorpresa, ci si affida non al ranking più recente, cioè quello a novembre 2009, perdurando la prassi di tenere il sorteggio prima della pubblicazione di quello a dicembre, bensì il precedente aggiornato a ottobre 2009, qui sotto riportato (a fianco di ogni nazionale i punti e, fra parentesi, la posizione occupata).
19.4 SORTEGGIO
Il primo Mondiale in terra africana non presenta alcuna novità sul piano della distribuzione delle partecipanti via eliminatoria. Il che non significa che le 32 finaliste abbiano la stessa provenienza dell’edizione tedesca. A sparigliare non è tanto il diverso abbinamento dei 2 spareggi intercontinentali, ora deciso per vicinanza geografica con AS/OC e NA/SA, che in teoria potrebbero risolversi sempre a favore delle rappresentanti OFC e CONCACAF, bensì, per l’appunto, l’organizzazione della Repubblica Sudafricana, che porta al primato di presenze CAF a quota 6 unità.
9.2 FORMULA
La formula è tale e quale quella di Germania 2006, tabellone dell’eliminazione diretta compreso, cui si rimanda per i dettagli.
19.3 FASCE
Bahrein, quest’ultimo al secondo stop consecutivo nei play off. Rispetto al 2006, quindi, si ha una nazionale africana in più e una del NA in meno.
Importanti novità riguardano il criterio di scelta delle ts: se per il 1994 si ritenne il ranking FIFA non ancora sufficiente testato per usarlo allo scopo, e per le edizioni dal 1998 al 2006 fu usato variamente abbinato ai piazzamenti nelle precedenti fasi finali, ora per Sudafrica 2010 è ritenuto sufficientemente “adulto” per sostenere da solo il compito.
Da ricordare che all’indomani del Mondiale 2006, il ranking FIFA ha subito un notevole mutamento nel suo calcolo, ora alquanto semplificato: in particolare, l’arco temporale coperto si è ridotto da 8 a 4 anni (o meglio, da 96 a 48 mesi). Con mossa a sorpresa, ci si affida non al ranking più recente, cioè quello a novembre 2009, perdurando la prassi di tenere il sorteggio prima della pubblicazione di quello a dicembre, bensì il precedente aggiornato a ottobre 2009, qui sotto riportato (a fianco di ogni nazionale i punti e, fra parentesi, la posizione occupata).
Le ragioni ufficiali poggiano sul fatto che il ranking a dicembre 2009 comprende anche i risultati ottenuti negli spareggi, e chi lì impegnato si sarebbe visto conteggiare più gare competitive (e di maggior valore, in quest’ottica) rispetto alle altre qualificate. In altre parole, chi è arrivato al Mondiale “per la porta di servizio”, avrebbe goduto di un vantaggio rispetto a chi si è qualificato direttamente.
Spiegazione che lascia un po’ dubbiosi: innanzitutto nel ranking a ottobre sono escluse anche le gare dell’ultima giornata dei gironi eliminatori africani mentre è compresa l’andata dello spareggio NA/SA, e non si comprende il motivo di tali discriminazioni. In secondo luogo, a leggerla bene, è un’implicita ammissione che il ranking FIFA non è equo, se effettivamente favorisce chi arriva a uguale traguardo (la fase finale) percorrendo la strada più tortuosa e lunga.
Le ts sono quindi il Sudafrica, di diritto quale organizzatore, e le migliori 7 nazionali diverse: Brasile, Paesi Bassi, Italia (detentrice, titolo ormai insufficiente a garantirsi d’ufficio la prima fascia), Germania, Argentina e Inghilterra. La “retrodatazione” di un mese ha avvantaggiato Inghilterra e Argentina, divenute ts al posto di Portogallo e, soprattutto, Francia, e forse è questa la vera ragione della scelta, una “punizione” contro i galletti per il loro chiacchieratissimo accesso ai Mondiali tramite lo spareggio coll’Irlanda superato grazie a una rete irregolare nel ritorno.
Restano sul campo 8 squadre dell’EU (Francia, Portogallo, Svizzera, Grecia, Serbia, Danimarca, Slovacchia, Slovenia), 5 dell’AF (Camerun, Costa d’Avorio, Algeria, Nigeria, Ghana), 4 dell’AS (Australia, Giappone, Corea del Sud e Corea del Nord) 3 del SA (Cile, Paraguay, Uruguay) e del NA (USA, Messico, Honduras), e 1 dell’OC (Nuova Zelanda). Una volta tanto, le nazionali UEFA sono nel numero giusto (Fascia 4), e fra le varie combinazioni possibili per le rimanenti due fasce, si sceglie quella che garantisce la maggior eterogeneità tecnica, con sudamericane e africane da una parte (Fascia 3) e le rappresentanti delle 3 confederazioni minori dall’altra (Fascia 2).
Il sorteggio, effettuato il 2 dicembre 2009 a Città del Capo, conosce i consueti vincoli per cui ogni gruppo dev’essere formato da una squadra per fascia e per confederazione, eccetto l’UEFA che deve avere una rappresentante per girone e non più di due. Tuttavia, la stessa composizione delle fasce facilita il compito, tanto che il meccanismo è spogliato dalle numerose articolazioni delle tre precedenti edizioni: si parte quindi dalla Fascia 1, assegnando le squadre che la compongono a ogni gruppo nell’ordine alfabetico di questi (dall’A all’H); terminate, si procede analogamente colle restanti 3 fasce. Le uniche eccezioni previste sono:
- Fascia 1: il Sudafrica è assegnato direttamente al Gruppo A:
- Fascia 3: divieto di far cadere le africane nel Gruppo A (vedi sopra) e di abbinare le sudamericane ai Gruppi dove sono ts Brasile e Argentina.
La prima eccezione non ha più una portata concreta ai fini del gioco degl’incroci nell’eliminazione diretta: avere, infatti, una sola ts abbinata a tavolino al proprio gruppo è come non averne nessuna.
Il responso delle urne è il seguente:
Rado il Figo
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