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La copertina del libro |
Il secondo club, nato nel 1905 ad opera di cinque immigrati genovesi, quello dei Boca Juniors (i "figli minori", i "cadetti" della Boca...), dopo due anni giocati con le maglie di accatto e di diversi colori, decise di adottare come propri quelli della bandiera battuta dalla prima nave che fosse entrata, un giorno stabilito scorrendo il dito sul calendario, nel porto. La nave fu svedese: l'azzurro e il giallo furono così i colori definitivi del club".
E ancora: "La nascita dell'Arsenal avvenne all'interno del Royal Arsenal di Londra, ciclopica fabbrica di materiale bellico che serviva le esigenze di tutto l'impero, situata nel quartiere sud-orientale di Woolwich, dismessa soltanto nel 1991. Nel 1886, le maestranze dello stabilimento, dettero vita ad un club di calcio che, poco dopo, con licenza dei superiori, assunse il nome di Royal Arsenal Fc e cominciò a distinguersi per i suoi successi sportivi in ambito locale. Nel 1891 per sottolineare la sua realtà di quartiere, mutò il proprio nome in quello di Woolwich Arsenal Fc. In quella occasione ricevette in dono da due tecnici appena assunti dalla fabbrica, provenienti da Nottingham, un pallone e un set di maglie del Nottingham Forest, dove i due avevano giocato. Queste maglie erano allora di un rosso particolare, simile al nostro granata, ma ancora più scuro, chiamato redcurrant ("ribes"). (...)
All'inizio del 1933, il colore della maglia dell'Arsenal venne mutato d'imperio da Herbert Chapman, l'allenatore-manager artefice dei successi del club, il quale estese ai giocatori la sua mise abituale, divenuta leggendaria, con la quale seguiva le partite dai bordi del campo e alla quale era imputata la fortuna calcistica della squadra: uno sweater rosso fuoco, senza maniche, indossato sopra una shirt bianca. La casacca dell'Arsenal diventò quella attuale. Il redcurrant si trasformò in rosso tout court e fecero la loro apparizione le celebri maniche bianche. Questa peculiarità fu un esempio per molte divise sportive. Lo Hibernian di Edimburgo e i Doncaster Rovers, ad esempio, mutarono per imitazione in bianche le maniche delle loro casacche verdi. Lo AZ di Alkmaar (Olanda) riprese integralmente la maglia dell'Arsenal, così come lo Sporting Braga (Portogallo)".
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H. Chapman - Arsenal 1934/35 |
All'inizio del 1933, il colore della maglia dell'Arsenal venne mutato d'imperio da Herbert Chapman, l'allenatore-manager artefice dei successi del club, il quale estese ai giocatori la sua mise abituale, divenuta leggendaria, con la quale seguiva le partite dai bordi del campo e alla quale era imputata la fortuna calcistica della squadra: uno sweater rosso fuoco, senza maniche, indossato sopra una shirt bianca. La casacca dell'Arsenal diventò quella attuale. Il redcurrant si trasformò in rosso tout court e fecero la loro apparizione le celebri maniche bianche. Questa peculiarità fu un esempio per molte divise sportive. Lo Hibernian di Edimburgo e i Doncaster Rovers, ad esempio, mutarono per imitazione in bianche le maniche delle loro casacche verdi. Lo AZ di Alkmaar (Olanda) riprese integralmente la maglia dell'Arsenal, così come lo Sporting Braga (Portogallo)".
Questi due brevi brani sono solo due esempi delle decine di aneddoti, storie e curiosità raccolte nelle 226 pagine firmate da Sergio Salvi e Alessandro Savorelli. Il libro si divide fondamentalmente in due parti. Prima vengono spiegati gli usi cavallereschi della guerra da cui - molto spesso - è dipesa la scelta dei colori delle divise delle squadre di calcio. Calcio che può essere tranquillamente considerato la trasposizione moderna della battaglia medievale. Sempre nella prima parte vengono studiati i colori, con le relativa legge, i loro legami con l'araldica e il loro (limitato in termini numerici) uso nel mondo del football. Uno sguardo, poi, anche a mascotte e nicknames delle squadre.
La seconda parte è quella più intrigante per gli appassionati di calcio. Come visto nei due brani riportati, Salvi e Savorelli ripercorrono l'origine di decine di decine di club di tutto il mondo, spiegando scelta ed evoluzione dei colori usati. Perchè l'Everton adottò l'azzurro e perché i suoi tifosi si chiamano toffees o toffemen? Perchè il Palermo scelse il rosanero? E l'azulgrana del Barcellona? Da dove derivano nomi e colori delle principali squadre dell'ex URSS? Insomma, l'appassionato di calcio con questo ottimo libro ha a possibilità di soddisfare moltissime curiosità o di apprendere delle cose che ben difficilmente potrebbe sapere seguendo solamente le telecronache o saltabeccando in siti internet dalla dubbia attendibilità.
Insomma, per gli appassionati un libro gustosissimo. Una sorta di mini-enciclopedia da conservare gelosamente nella propria libreria e consultare ogniqualvolta si guardi una partita e ci si chieda il perché quella squadra giochi con quei colori o abbia quel soprannome.
La seconda parte è quella più intrigante per gli appassionati di calcio. Come visto nei due brani riportati, Salvi e Savorelli ripercorrono l'origine di decine di decine di club di tutto il mondo, spiegando scelta ed evoluzione dei colori usati. Perchè l'Everton adottò l'azzurro e perché i suoi tifosi si chiamano toffees o toffemen? Perchè il Palermo scelse il rosanero? E l'azulgrana del Barcellona? Da dove derivano nomi e colori delle principali squadre dell'ex URSS? Insomma, l'appassionato di calcio con questo ottimo libro ha a possibilità di soddisfare moltissime curiosità o di apprendere delle cose che ben difficilmente potrebbe sapere seguendo solamente le telecronache o saltabeccando in siti internet dalla dubbia attendibilità.
Insomma, per gli appassionati un libro gustosissimo. Una sorta di mini-enciclopedia da conservare gelosamente nella propria libreria e consultare ogniqualvolta si guardi una partita e ci si chieda il perché quella squadra giochi con quei colori o abbia quel soprannome.
Ed ecco un video di una recensione del libro fatta dall'ex direttore del Tg1 Gianni Riotta nella rubrica Benjamin, in onda al termine dello stesso telegiornale:
Sergio Salvi - Alessandro Savorelli
TUTTI I COLORI DEL CALCIO
Le Lettere (2008) - 226 pagine - € 19
L'avevo visto anni fa in libreria, ma avevo deciso di non acquistarlo in quanto, sguardacchiandolo, avevo notato alcuni colossali svarioni nelle divise delle nazionali (tipo il Lussemburgo presentato con una muta tutta bianca!!) che mi aveva dato l'idea di una prodotto molto approssimativo.
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