Serie A - Diritti Televisivi collettivi: normativa, criteri e simulazione della ripartizione (di Rado il Figo)

Pubblico ora uno speciale dedicato alla ripartizione dei Diritti Tv della Serie A (tecnicamente e più correttamente "diritti audiovisivi"). Un approfondimento curato nei minimi particolari dall'amico Rado, già autore per questo blog della guida al Fair Play Finanziario (vedi).
Nei mesi scorsi, sempre su queste colonne, avevo accennato ai possibili scenari legati alla nuova ripartizione collettiva dei Diritti Televisivi. In un primo post scrissi che grazie a questa nuova ripartizione, il gap tra le solite note e le squadre medio-piccole si sarebbe ridotto nel giro di qualche anno, in particolare se queste ultime avessero gestito in modo attento le nuove risorse (vedi). Il campionato in corso, come detto più volte, è sembrato molto più incerto nei risultati domenicali, ma non è ancora dato sapere se ciò deriva da una sorta di effetto anticipato di questa riforma o dalla diminuita competitività delle (presunte) grandi squadre. Guardando i risultati delle squadre italiane nelle competizioni europee, la seconda ipotesi appare più realistica.
Ad ogni modo, in questo speciale Rado analizza le norme sulla suddivisione dei diritti audiovisivi della Serie A, spiegandole passo per passo. Per far capire in concreto in che modo e con quali proporzioni avverrà la suddivisione, Rado porta un esempio numerico, applicando tali norme alla scorsa stagione (va considerato che una fetta importante della torta è legata ai risultati sportivi ottenuti).
Uno strumento utile per capire meglio come viene suddivisa la grande torta dei Diritti Tv. Nelle conclusioni spazio anche a qualche critica ad alcuni passaggi - effettivamente rivedibili - della normativa. Un grazie sentito a Rado e buona lettura.

Il DDL 9/2008 attribuisce alla Lega di Serie A, quale organizzatore del torneo e contitolare dei diritti audiovisivi dello stesso, l’onere di dettare le regole per la ripartizione di questi ultimi fra i vari club a cominciare dalla corrente stagione 2010/11. Per la maggioranza della critica si assisterà così ad una migliore e più equa suddivisione dell’ambita e golosa torta dei diritti tv fra tutte le squadre, senza che le solite grandi di fatto se la mangiassero tutta lasciando alle piccole solo le briciole o poco meno.
Ma come funziona nel concreto questa suddivisione e veramente essa è tale da impedire che le tre storiche grandi (Inter, Juventus e Milan) s’ingozzino, altre poche si sazino e tutte le altre patiscano la fame? La spartizione è minuziosamente, per quanto in più parti scritta assai male, regolata dall’art. 19 dello Statuto di Lega approvato l’1 luglio 2010. Per meglio comprenderla ricorrerò ad un esempio numerico applicando le norme di suddivisione alla trascorsa stagione 2009/10 (in pratica, ipotizzando che siano entrate in vigore con una stagione di anticipo): dato che gran parte delle fette sono quantificate in base ai risultati sportivi conseguiti, con questo artifizio potrò avere a disposizione solo stagioni terminate e dare un quadro più realistico alla simulazione, per quanto in certi aspetti dovrò necessariamente utilizzare dei dati approssimativi che comunque non inficiano in modo eccessivo la spiegazione.
Per ragioni invece espositive, non seguirò pedissequamente l’ordine delle norme per spiegare ogni singolo aspetto della spartizione. 

Innanzitutto è da chiarire che i diritti tv non saranno spartiti solo fra i club di serie A, come meglio illustrerò più avanti; inoltre certe fette saranno sempre quantificate in misura fissa, ovvero a prescindere dall’entità effettiva dei diritti tv totali, e altre in misura proporzionale, seppur in diversa misura, a seconda di ben stabiliti parametri. Queste ultime, il cui totale è definito risorse economiche nette (perché “nette” sarà chiaro in seguito), da qui in poi per brevità ren, e che porrò pari a 100 per semplicità, sono tre: la prima del 40% e la seconda e la terza ognuna del 30%.

PRIMA E SECONDA "FETTA" - La prima fetta è la più semplice da illustrare: il 40% è diviso in modo paritario fra i 20 club di Serie A 2009/10, ad ognuno dei quali spetta il 2% delle ren.
Già dalla ripartizione della seconda fetta del 30%, definita bacino d’utenza le cose si fanno più complesse, e saranno meglio illustrate coll’ausilio di alcune tabelle. In realtà la seconda fetta è divisa in due distinte quote: una del 25% definita Quota Sostenitori e una del 5% definita Quota Popolazione.
La Quota Sostenitori ripartisce il 25% delle ren in proporzione al numero dei tifosi calcolato come media ponderata delle rilevazioni effettuate, di triennio in triennio, da 3 primarie società di ricerche di mercato. Esiste però un limite superiore, in quanto a nessun club potrà essere attribuito più del 25% della quota, ovvero ogni club potrà disporre per la quota sostenitori tutt’al più il 6,250% delle ren, anche se i suoi tifosi fossero più di un quarto di quelli di tutti i club di serie A. Qualora un club superasse questo limite, l’eccedenza sarà ripartita fra gli altri 19 club sempre in proporzione ai propri sostenitori sul totale decurtato da quelli del club con percentuale “esuberante”. La norma non lo specifica, ma è lecito pensare che il 25% della quota, o il 6,25% delle ren, non debba essere superato nemmeno in questa seconda ripartizione; nel caso si dovrebbe procedere ad una terza ripartizione dell’eccedente fra i soli club rimasti nei limiti imposti dalla norma.
Cercando in rete un “censimento tifosi” non ho trovato nulla di meglio di questo elenco, che ho utilizzato per predisporre la seguente tabella “sostenitori”:


SQUADRE
SOSTENITORI
% REN
CORREZIONE
% REN EFFETTIVA
Juventus
10.040.000
6,632
-0,382
6,250
Inter
5.928.000
3,916
0,081
3,997
Milan
5.818.000
3,843
0,080
3,923
Napoli
2.887.000
1,907
0,040
1,947
Roma
2.493.000
1,647
0,034
1,681
Fiorentina
2.080.000
1,374
0,029
1,402
Lazio
1.791.000
1,183
0,025
1,208
Palermo
1.470.000
0,971
0,020
0,991
Parma
1.153.000
0,762
0,016
0,777
Genoa
1.030.000
0,680
0,014
0,694
Bari
871.000
0,575
0,012
0,587
Catania
649.000
0,429
0,009
0,438
Sampdoria
585.000
0,386
0,008
0,394
Cagliari
312.000
0,206
0,004
0,210
Udinese
298.000
0,197
0,004
0,201
Bologna
176.000
0,116
0,002
0,119
Atalanta
119.000
0,079
0,002
0,080
Livorno
105.000
0,069
0,001
0,071
Siena
38.500
0,025
0,001
0,026
Chievo
4.800
0,003
0,000
0,003
TOTALI
37.848.300
25,000
0,000
25,000

























La colonna “sostenitori” indica il numero di tifosi nel territorio italiano di una determinata squadra; la colonna “% ren” indica la ripartizione “pura” del 25% delle ren in proporzione al numero di sostenitori. Poiché la Juventus supera dello 0,382% il limite massimo fissato per la quota spettante ad un singolo club, è stato necessario ripartire l’eccedenza fra le altre 19 squadre, in proporzione ai 27.808.300 sostenitori “non juventini”: pertanto alla quota “pura” indicata nella colonna “% ren” si devono apporre le correzioni della colonna “corr.” (in negativo per la sola Juventus, in positivo per tutte le altre) per avere la quota sostenitori effettiva (colonna “% ren eff.”). Fortunatamente è stata necessaria solo una correzione, in quanto la quota effettiva di Inter e Milan (2ª e 3° in classifica) sono di poco inferiori al 4%. Come era facile intuire, le tre grandi storiche (Inter, Juve e Milan) si accaparrano ben il 14,170% delle ren in tale modo, ovvero il 57% della quota sostenitori; da notare, ai due capi della classifica, come la Juventus prenda quasi 2.100 volte la quota del Chievo (che ricordo essere nulla più di un quartiere di Verona).

La Quota Popolazione suddivide il 5% delle ren in proporzione al numero di abitanti del comune di riferimento del club sul totale degli abitanti dei comuni con almeno un club in Serie A, secondo i dati della più recente rilevazione ISTAT. Calendario De Agostini edizione 2006 alla mano (la mia più aggiornata) si può stilare la seguente tabella:


SQUADRE
POPOLAZIONE
% REN

Roma

2.553.873
0,920
Lazio
2.553.873
0,920
Inter
1.299.439
0,468
Milan
1.299.439
0,468
Napoli
995.771
0,359
Juventus
902.255
0,325
Palermo
675.277
0,243
Genoa
605.084
0,218
Sampdoria
605.084
0,218
Bologna
374.425
0,135
Fiorentina
368.059
0,133
Bari
328.458
0,118
Catania
305.773
0,110
Chievo
259.068
0,093
Parma
174.471
0,063
Cagliari
161.465
0,058
Livorno
155.986
0,056
Atalanta
116.510
0,042
Udinese
96.402
0,035
Siena
54.498
0,020
TOTALI
13.885.210
5,000

I 20 club assommano 13.885.210 abitanti, in quanto le popolazioni di Genova, Milano e Roma sono contate 2 volte, essendo le città presenti con due club in Serie A. In pratica si è scelto di non fare alcuna ripartizione per i club che giocano i derby nella massima serie della popolazione del comune di “sede legale”, lasciando quindi che essa sia attribuita interamente ai due club interessati. 

TERZA FETTA - La terza fetta del 30%, definita Risultati Sportivi, è a sua volta suddivisa in tre quote. La prima, definita Quota risultati stagione in corso, distribuisce il 5% delle ren, in base alla classifica finale del 2009/10. In pratica si divide la quota in 210 parti da 0,024% ognuna, che saranno attribuite a scalare di una quota partendo dalle 20 (per 0,476% delle ren) assegnate a chi vincerà lo scudetto, proseguendo per le 19 per chi arriverà secondo, 18 per chi arriverà terzo, e via diminuendo fino alla singola quota assegnata all’ultima in classifica. Come detto, avendo adottato per comodità la stagione 2009/10 nel nostro esempio, la distribuzione di questa quota avviene come rappresentato dalla sottostante tabella:

Squadre
% REN

Inter

0,476
Roma
0,452
Milan
0,429
Sampdoria
0,405
Palermo
0,381
Napoli
0,357
Juventus
0,333
Parma
0,310
Genoa
0,286
Bari
0,262
Fiorentina
0,238
Lazio
0,214
Catania
0,190
Cagliari
0,167
Udinese
0,143
Chievo
0,119
Bologna
0,095
Atalanta
0,071
Siena
0,048
Livorno
0,024
TOTALI
5,000

Da notare che questa quota è suddivisa tenendo conto esclusivamente della posizione di classifica, nulla valendo i punti effettivamente conquistati. Non solo: ma appare discutibile il prendere in considerazione solo quanto ottenuto in campionato, tralasciando completamente sia la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana sia anche i risultati ottenuti in campo internazionale. Per dire, il triplete ha fatto incassare all’Inter esattamente la stessa cifra che avrebbe incassato vincendo unicamente lo scudetto, anche senza il “corredo” di Coppa Italia e Champions League.

La seconda, detta Quota risultati ultimi cinque annidistribuisce il 15% delle ren in base ai risultati ottenuti nelle 5 stagioni precedenti, ovvero nel nostro esempio in base ai piazzamenti ottenuti nei vari campionati italiani dal 2004/05 al 2008/09. Per ogni stagione in esame sono attribuiti 20 punti a chi ha conseguito il miglior piazzamento nella serie più alta, e così a scalare di un punto alla volta fino all’unico punto assegnato a chi ottenuto il peggior piazzamento nella serie più bassa. Per i piazzamenti in Serie B, quando si sono giocati i play off, è considerata 3ª classificata chi ha vinto la finale, 4ª chi l’ha persa, 5ª la semifinalista col miglior piazzamento nella “stagione regolare” e 6ª l’altra. Analogamente, è considerata 18ª classificata chi ha vinto il play out e 19ª chi l’ha perso. È previsto anche una regolamentazione per i piazzamenti dei gironi di Lega Pro, che però non cito non avendo alcun caso pratico nell’esempio che uso.
Con queste regole, ad esempio, per il 2006/07 l’Inter scudettata ha avuto 20 punti, mentre il Bari ha avuto un unico punto per il 15° posto ottenuto nella Serie B dell’epoca, peggior piazzamento delle 20 squadre della Serie A del 2009/10. Sommando questi punteggi (una squadra quindi potrà avere da un massimo di 100 ad un minimo di 5 punti) s’ottiene una classifica in base alla quale sono distribuite 210 parti totali da 0,071% delle ren ciascuna, da assegnare, come nella quota precedente, partendo dalle 20 (per l’1,429% delle ren) a chi ha ottenuto il punteggio più alto e scalando di una quota per volta fino alla singola per chi ha ottenuto il punteggio più basso.

SQUADRE
04/05
05/06
06/07
07/08
08/09
Tot.
% REN

Inter

18
20
20
20
20
98
1,429
Milan
19
18
17
16
18
88
1,357
Roma
14
19
19
19
15
86
1,286
Palermo
15
16
16
10
13
70
1,179
Fiorentina
8
13
15
17
17
70
1,179
Juventus
20
7
5
18
19
69
1,036
Udinese
17
12
12
14
14
69
1,036
Sampdoria
16
11
13
15
8
63
0,929
Lazio
12
8
18
9
11
58
0,857
Cagliari
11
10
7
7
12
47
0,750
Atalanta
5
6
14
12
10
47
0,750
Livorno
13
15
11
4
1
44
0,643
Siena
10
9
8
8
7
42
0,571
Chievo
9
17
6
3
5
40
0,500
Parma
7
14
10
5
2
38
0,429
Genoa
2
1
3
11
16
33
0,357
Napoli
1
2
4
13
9
29
0,250
Catania
3
5
9
6
6
29
0,250
Bologna
6
4
2
2
4
18
0,143
Bari
4
3
1
1
3
12
0,071
TOTALI






15,000

Lo Statuto non specifica come comportarsi in caso di parità di punti totali: ritengo probabile, per arrivare a distribuire esattamente e solo il 15% delle ren, si proceda ad assegnare ad ogni club coinvolto la media delle quote spettanti alle posizioni di classifica interessate. Pertanto nella tabella ho assegnato a Palermo e Fiorentina 16,5 quote l’una, a Juventus e Udinese 14,5, a Cagliari e Atalanta 10,5 e a Napoli e Catania 3,5.
Anche per questa quota è discutibile che si prendano in considerazione esclusivamente i risultati ottenuti nei soli campionati, tralasciando totalmente quanto accaduto negli altri tornei nazionali e specialmente internazionali.

La scelta appare ancora più incomprensibile considerando che la terza quota della terza fetta, detta Quota risultati storici, che distribuisce il residuo 10% delle ren, è distribuita anche in base ai risultati sportivi ottenuti dai vari club nelle competizioni diverse dal campionato, nazionali ed internazionali, nelle stagioni dal 1946/47 fino alla più recente fra quelle non ancora considerate, ovvero nel nostro esempio la 2003/04. Ai club sono assegnati dei punti con questi criteri:
  1. Campionato nazionale disputato, in ragione di:
    1. 10 punti per ogni campionato di serie A;
    2. 7 punti per ogni campionato di serie B;
    3. 4 punti per ogni campionato di serie C o C1 o Lega Pro 1ª Divisione;
    4. 2 punti per ogni campionato di serie C2 o Lega Pro 2ª Divisione;
  2. Trofeo nazionale vinto, in ragione di:
    1. 4 punti per ogni scudetto (riconosciuto dalla FIGC);
    2. 2 punti per ogni Coppa Italia o Tim Cup;
    3. 1 punto per ogni Supercoppa di Lega;
  3. Trofei internazionali vinti, in ragione di:
    1. 5 punti per ogni Coppa dei Campioni o Champions League;
    2. 3 punti per ogni Coppa delle Coppe;
    3. 2 punti per ogni Coppa delle Fiere o Coppa UEFA o Europa League;
    4. 1 punto per ogni Super Coppa UEFA o Coppa Intercontinentale o Mondiale FIFA per Club.
Si possono fare alcune osservazioni: se all’interno di ogni fattore i punteggi sono assegnati seconda logica (solo per Super Coppa UEFA, Mondiale FIFA e Coppa Intercontinentale si è più tenuto conto del numero di gare disputate che dell’importanza, essendo tutti tornei che prevedono la sola finale o al massimo la semifinale), tale logica vacilla raffrontandoli fra essi. Ad esempio, la vittoria della Champions League 2006/07 frutta al Milan la metà dei punti assegnati al Catania per la mera partecipazione alla Serie A 1983/84, conclusa all’ultimo posto con un miserrimo bottino di 12 punti (1 vittoria in 30 gare). Da notare nel fattore internazionale l’assenza dell’Intertoto, forse dovuta per non dover distinguere fra edizioni ufficiali e non ufficiali, ovvero giocate o meno sotto l’egida dell’UEFA, oltre che per la curiosa assegnazione della vittoria nei vari tornei, e la presenza – di cui beneficia la sola Roma – della Coppa delle Fiere, torneo non ufficiale in quanto non solo non organizzato dall’UEFA ma anche perché non vi si partecipava per titoli sportivi.
Sommando questi punteggi s’ottiene una classifica in base alla quale sono distribuite 210 parti totali da 0,048% delle ren ciascuna, da assegnare partendo dalle 20 (per lo 0,952% delle ren) per chi ha ottenuto il punteggio più altro e scalando di una quota per volta fino alla singola per chi ha ottenuto il punteggio più basso, il tutto come nella tabella qui sotto riportata (il codice alfanumerico identificativo delle colonne indica il criterio come più sopra descritto).

SQUADRE
1a
1b
1c
1d
2a
2b
2c
3a
3b
3c
3d
Tot.
% REN

Juventus

580



80
14
4
10
3
6
4
701
0,952
Milan
560
14


56
10
4
30
6

7
687
0,905
Inter
580



32
4
1
10

6
2
635
0,857
Roma
570
7


8
14
1


2

602
0,810
Fiorentina
550
14

2
8
10
1

3


588
0,762
Napoli
500
56


8
6
1


2

573
0,714
Lazio
470
77


8
8
2

3

1
569
0,667
Sampdoria
480
70


4
8
1

3


566
0,619
Bologna
470
56
12

4
4





546
0,571
Atalanta
410
112
4


2





528
0,524
Genoa
270
210
4








484
0,476
Udinese
310
84
60








454
0,429
Cagliari
250
168
32

4






454
0,381
Bari
190
203
40








433
0,333
Palermo
130
238
36
2







406
0,286
Parma
140
154
72


6
1

3
4
1
381
0,238
Catania
90
189
64
8







351
0,190
Livorno
30
98
128
14







270
0,143
Siena
10
35
136
16







197
0,095
Chievo
30
49
20
6







105
0,048
TOTALI












15,000


CONCLUSIONI - È il tempo di tirare le somme, e vedere come sono distribuite le ren. La tabella seguente da una visione d’insieme finale:

SQUADRE
Q
Q. Sost.
Q. Pop.
Q. Ris. St. Cor.
Q. R.u5a
Q. R.  Storici
TOTALE
Juventus
2,000
6,250
0,325
0,333
1,036
0,952
10,896
Inter
2,000
3,997
0,468
0,476
1,429
0,857
9,227
Milan
2,000
3,923
0,468
0,429
1,357
0,905
9,081
Roma
2,000
1,681
0,920
0,452
1,286
0,810
7,148
Lazio
2,000
1,208
0,920
0,214
0,857
0,667
5,865
Fiorentina
2,000
1,402
0,133
0,238
1,179
0,762
5,714
Napoli
2,000
1,947
0,359
0,357
0,250
0,714
5,627
Palermo
2,000
0,991
0,243
0,381
1,179
0,286
5,080
Sampdoria
2,000
0,394
0,218
0,405
0,929
0,619
4,565
Genoa
2,000
0,694
0,218
0,286
0,357
0,476
4,031
Udinese
2,000
0,201
0,035
0,143
1,036
0,429
3,843
Parma
2,000
0,777
0,063
0,310
0,429
0,238
3,816
Cagliari
2,000
0,210
0,058
0,167
0,750
0,381
3,566
Atalanta
2,000
0,080
0,042
0,071
0,750
0,524
3,467
Bari
2,000
0,587
0,118
0,262
0,071
0,333
3,372
Catania
2,000
0,438
0,110
0,190
0,250
0,190
3,179
Bologna
2,000
0,119
0,135
0,095
0,143
0,571
3,063
Livorno
2,000
0,071
0,056
0,024
0,643
0,143
2,936
Chievo
2,000
0,003
0,093
0,119
0,500
0,048
2,763
Siena
2,000
0,026
0,020
0,048
0,571
0,095
2,760
TOTALI
40,000
25,000
5,000
5,000
15,000
10,000
100,000

Per Q s’intende la prima fetta, per Q. Sost la Quota Sostenitori, per Q. Popla Quota popolazione, per Q. Ris. St. Cor. la Quota risultati stagione in corso, per Qrsu5a la Quota risultati storici ultimi 5 anni, per Q. R. Storici la Quota risultati storici, per Totale la percentuale delle ren assegnata ad ogni club. 
Vediamo che le prime tre sono sempre le 3 grandi storiche del calcio italiano (Juventus, Inter e Milan) e s’intascano il 29,204% del totale, con poche differenze fra loro (la Juventus prende solo l’1,815% in più del Milan): per arrivare ad una cifra simile (29,434%) dobbiamo raggruppare le successive cinque squadre, ovvero dalla Roma, quarta, col 7,148% al Palermo, ottavo, col 5,080%, oppure le ultime otto (28,922%), ovvero dal Parma, dodicesimo col 3,816%, al Siena, ventesimo col 2,760%.
Gira e rigira, insomma, ad intascare di più sono sempre le solite, anche se è doveroso sottolineare come le differenze sono state di molto attenuate: la Juventus, prima, intasca poco meno di 4 volte (3,948) la quota del Siena, ultimo.
Come detto più sopra, in realtà la tabella finale riguarda la distribuzione delle sole ren, nette perché dal monte diritti tv totale deve dapprima essere scorporata una quota destinata alle tre retrocesse (Atalanta, Livorno e Siena). Si tratta di importi fissi, a prescindere dall’entità dei diritti tv totali, fissati in base al numero di campionati disputati in serie A nelle due stagioni precedenti (2007/08 e 2008/09): chi ne ha disputati due, intasca 5 milioni di euro, chi solo uno intasca 2,5 milioni. Nel 2010/11, stagione successiva a quella d’esempio, le quote da scorporare dal monte diritti tv totale aumentano: infatti agli importi destinati alle tre retrocesse, si devono aggiungere quelli destinati alle tre retrocesse nel 2009/10 qualora disputassero ancora la serie B (ovvero non fossero state né promosse né retrocesse), in ragione di metà degli importi loro assegnati la stagione precedente. Pertanto l’Atalanta e Siena intascano 5 milioni a testa nel 2009/10 e 2,5 milioni nel 2010/11, mentre il Livorno intasca 2,5 milioni nel 2009/10 e 1,25 milioni nel 2010/11. Per tale motivo non è preciso parlare di soli club di serie A nella spartizione: nell’esempio, nel 2010/11, ovvero la stagione successiva a quella presa per esempio, sarebbero coinvolti 23 club, i 20 di A e i 3 di B retrocessi nel 2009/10 (in quanto tutt’e tre questi ultimi sono rimasti fra i cadetti).
Tuttavia una retrocessa non percepirebbe nulla in due casi: se la retrocessione è dovuta per sentenza della Giustizia Sportiva e se è retrocessa da neopromossa e con un’assenza dalla Serie A che durava almeno dal 2006/07. Quest’ultimo caso non è però chiaro essendo questa parte la peggio scritta di tutto l’intero articolo dello Statuto di Lega.

Ma non è finita qui: dopo aver detratto dal monte diritti tv le quote delle retrocesse, calcolando così le ren ed averle distribuite come da ultima tabella, alle tre neopromosse (Bari, Livorno e Parma) sono sottratti 2,5 milioni a testa da suddividere, in parti eguali, ai club che hanno preso parte all’Europa League. Per cui Genoa, Lazio e Roma si vedono incrementare la loro fetta di altri 2,5 milioni a testa: resta esclusa la Juventus, anch’essa partecipante all’Europa League 2009/10, ma quale ripescata dai gironi di Champions (fosse invece stata eliminata nei preliminari, avrebbe anch’essa avuto diritto ad una quota di, a quel punto, 1,875 milioni).

Pertanto, alle percentuali indicate nell’ultima tabella, per avere l’esatta e definitiva ripartizione dei diritti Tv per il 2009/10
¡  si devono aggiungere:
q  5 milioni a testa per Atalanta e Siena;
q  2,5 milioni a testa per Genoa, Lazio e Roma;
¡  si devono togliere 2,5 milioni a testa per Bari e Parma.
Il Livorno, invece, al netto non subisce modifiche, perché i 2,5 milioni che gli spettano come retrocessa con un solo anno di Serie A fra 2007/08 e 2008/09 sono compensati coi 2,5 milioni sottrattigli quali neo promossa e girati alle partecipanti di Europa League.

In conclusione, questa è la ripartizione definitiva dei diritti tv. Certo, alcuni punti sono assai opinabili, vedi anche l’ultima, abbastanza incomprensibile, sottrazione di 2,5 milioni alle neopromosse a favore di chi disputa l’Europa League, o il peso di una vittoria internazionale giudicato minore di quello della sola partecipazione alla Serie A, magari terminata in modo disastroso, o come nulla conti quanto vinto nelle ultime sei stagioni in campo internazionale, ma è anche vero che il sistema di spartizione adottato è tale per cui tutt’e 20 i club di serie A possono ora dire di potersi sfamare, anche se a qualcuno rimarrà sempre la possibilità di degustare il caffé e l’ammazzacaffé, mentre altri dovranno fermarsi al menù fisso turistico, a volte con incluse le bevande.

Rado il Figo

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