E’ sempre molto difficile commentare fatti che poco hanno a che fare con gesti tecnici, tattiche e risultati. Tuttavia, la serataccia di Genova è strettamente connessa all’evento sportivo, all’incontro calcistico in particolare. Da qui si può partire per una prima considerazione generale. Perché solamente due giorni prima, in occasione della finale per il bronzo ai Mondiali di pallavolo a Roma tra Italia e Serbia non è accaduto niente di tutto ciò, ma, anzi, si è assistito ad una festa dello sport? Per quale motivo, invece, l’evento calcistico porta con sé violenza, minacce ed è luogo fertile per delinquenti di vario genere? I motivi sono diversi, difficile indicarne solo uno. Il più plausibile è che nessuno sport al pari del calcio permette una visibilità e una cassa di risonanza così grandi.
Passando ad analizzare i motivi di quel che è accaduto ieri sera, al di là delle dichiarazioni politiche del giorno dopo, la prima cosa da sottolineare è che l’arrivo della tifoseria serba è stato ampiamente sottovalutato dai responsabili della sicurezza. Prima di tutto perché, tra tutte le tifoserie europee, quella serba è tra le più pericolose e calde, con diverse frange estremiste. Poi, perché la sconfitta interna contro l’Estonia era stata a dir poco mal digerita dagli ultras locali che avevano già provocato degli incidenti al gay pride di Belgrado lo scorso weekend. Doveva esserci una comunicazione più efficace tra polizia serba e italiana. L’errore più grave, in realtà, lo si è commesso prima della partita. Dopo che i tifosi serbi nel pomeriggio avevano devastato il centro cittadino, i controlli all’ingresso dello stadio avrebbero dovuto essere – a maggior ragione – ancora più rigidi. Sugli spalti, invece, sono entrati fumogeni, coltelli, tronchesini, oggetti contundenti. La famiglia che la domenica decide di andare a vedersi la partita di Serie A deve lasciare all’ingresso il tappo della bottiglietta d’acqua. Gli ultras serbi che avevano devastato la città poche ore prima, non solo sono entrati allo stadio, ma lo hanno fatto portando con loro tutto quell’armamentario. Un controsenso assoluto. Insomma, non ci sono certezze in tal senso, ma con una prevenzione e dei controlli più rigidi Italia-Serbia si sarebbe potuta giocare, evitando di abdicare in quel modo.
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Ps, davvero rivedibile (eufemismo) anche la gestione della serata da parte della Rai. Mazzocchi non voleva creare allarmismi e ha ottenuto l'effetto opposto. Gentili che ripeteva ogni due minuti che tutto ciò era un affronto indiretto ai militari italiani caduti in Afghanistan (va bene una, due volte, ma alla fine si sfocia nella demagogia). Dossena e Collovati che ribadivano il fatto che la Fifa (!) dovrà prendere dei provvedimenti esemplari. Qualcuno spieghi loro che gli Europei sono organizzati dall'Uefa. Goria e Capaldi che cercavano informazioni in tutti i modi creando ulteriore confusione. Infine la perla dell'interpretazione del gesto del tre dei giocatori serbi sotto la loro curva: "Stanno dicendo che se continuate così ci daranno lo 0-3 a tavolino". Posso capire che non tutti conoscano quel gesto, ma si poteva essere più prudenti, evitando la comicità involontaria. Se si considera poi che invece di restare sulla notizia e seguire gli sviluppi della serata, la famosa Rete ha richiesto la linea per trasmettere un film visto 46 volte (mentre altre reti mandavano in onda edizioni straordinarie dei tg), si capisce come anche la Rai non abbia fatto una grande figura.
Ciao Simo, è un po' che non ti scrivevo.
RispondiEliminaSempre difficile farti degli appunti, perché hai analizzato i fatti occorsi con la solita sagacia.
Aggiungerei, alle cose che già ho scritto su facebook, che pare la polizia serba avesse segnalato alle autorità italiane circa 180 facinorosi e quindi credo che l'aggravante sia duplice. Le forze dell'ordine italiane incapaci di gestire l'evento consentendo agli hooligans di farsi strada all'interno dello stadio con ogni oggetto atto ad offendere e anche la polizia SERBA che,complici governo e federazione del paese balcanico, ha lasciato espatriare questi 180 soggetti pericolosi.
E pur vero che si presume fossero gli stessi soggetti che espatriando in Germania, Gran Bretagna o Francia, non avrebbero avuto vita facile nell'attuare il loro malefico piano come invece successo in Italia.
Non ti ho citato a caso questi 3 stati che, unitamente all'Italia, tra i grandi paesi europei nel febbraio 2008 riconobbero l'autonomia del KOSOVO, simbolo dell'orgoglio serbo, a differenza della Spagna (e possiamo immaginarne i motivi...) ed alla Grecia (tra gli altri pochi stati che dissero no). Grecia di cui ieri campeggiavano diverse bandiere in segno di gemellaggio col paese ellenico (c'è un forte gemellaggio tra i tifosi della Stella Rossa e quelli dell'Olympiacos e tra quelli del Paok e quelli del Partizan...), mentre le bandiere albanesi mostrate erano pronte ad essere incendiate...
dopo le violenze del pomeriggio consumate dai tifosi serbi in via xxsettembre,è mai possibile che le autorita preposte non abbiano capita la situazione ?Ci sarebbe stato il tempo di chiamare aiuti dalle citta limitrofe e la possibilità di identificare i piu facinorosi( in via xxsettembre c'era la polizia che avrebbe dovuto fare riprese) e predisporre conseguenti controlli piu mirati.
RispondiEliminaPressapochismo,indifferenza,superficialità o totale incompetenza?
Le forze dell'ordine hanno ritenuto di non intervenire prima della partita per evitare una guerriglia urbana, hanno ritenuto di non perquisire gli hooligans serbi all'ingresso dello stadio per evitare gli scontri.. insomma.. hanno permesso tutto ciò per evitare conseguenze maggiori.
RispondiEliminaNon penso sia stata la migliore decisione. Non si può tollerare delle violenze "minori" per evitarne delle maggiori.. Bisogna garantire la sicurezza. Le forze dell'ordine sono pagate per far rispettare l'ordine all'interno dello Stato e devono farlo.
Inoltre, questi teppisti son stati praticamente tutti rimpatriati senza alcuna sanzione.
Continuo a non capire come mai allo stadio debbano esistere delle regole diverse rispetto agli altri luoghi pubblici, secondo quello che vediamo tutti i giorni, emerge che allo stadio è concesso un qualcosa di più.. perché? Dove sta scritto?
Allo stadio dovrebbero essere anche maggiori le sanzioni anche perché spesso compiute da gruppi organizzati.
Probabilmente qualcuno ha pagato queste persone per creare dei disordini.. molti erano e sono disoccupati, come hanno fatto a trovare i soldi per la trasferta e per acquistare tutto quello che avevano? L'analisi di quello che è accaduto è difficile e complessa.
Tentando di parlare delle conseguenze sportive di tutto ciò, io personalmente farei ripetere la partita.
Ho già criticato sul blog di Simone, la norma sulla responsabilità oggettiva delle società (in questo caso delle federazioni) per i disordini allo stadio dei loro pseudotifosi.
Punirei esclusivamente i colpevoli di quello che è successo. So comunque che in base alla vigente normativa, questo mio auspicio è destinato a rimanere tale.
Errata corrige: ho riletto meglio il Codice Disciplinare UEFA. Le sanzioni dovrebbero essere le seguenti: sconfitta a tavolino e ammenda (quanto meno) alla Serbia, ma qualcosa andrà anche a carico dell'Italia (non credo oltre qualche gara a porte chiuse).
RispondiEliminaPARTIZAN-PAOK FOREVER TOGETHER..........ISTE BOJE ISTA VERA,IAIA XROMATA IAIA ORNCKEIA!!!!!!!!!!!!!!!!
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