CALCIOPOLI 2: LE NUOVE INTERCETTAZIONI E LA DELICATEZZA DELL'ARGOMENTO

Nelle ultime ore hanno fatto molto clamore le nuove intercettazioni relative a Calciopoli, lo scandalo che nel 2006 ha investito il calcio italiano, relegando la Juventus in Serie B e condannando altre 4 squadre (Milan, Lazio, Fiorentina e Reggina) a forti penalizzazioni in classifica.
Il quadro è per ora assolutamente frammentario e in evoluzione. Difatti si sta celebrando il processo penale a Napoli e la prossima settimana sono attese nuove intercettazioni, che potrebbero sollevare polemiche ancora più forti delle attuali.

Personalmente mi limito a 3 considerazioni che ritengo fondamentali per analizzare nel modo più appropriato possibile un argomento delicatissimo e intricatissimo come quello in essere:

1- il calcio in Italia, in base alla squadra per cui si fa il tifo, ha il potere di dividere le persone in modo incredibile. Non esiste altra materia (una volta era la politica, negli ultima anni purtroppo l'interesse per la cosa pubblica è andato calando nei giovani) che porti a tali divisioni e tensioni. Figuriamoci quello che poteva accadere 4 anni fa con la pubblicazione sui giornali delle intercettazioni di Moggi & Co. A questo primo aspetto si somma una scarsissima (eufemismo) conoscenza media del diritto in generale e del diritto sportivo in particolare. Ecco, la somma di queste due cose (tensioni e divisioni tra tifosi di squadre diverse + ignoranza del profilo giuridico/sportivo) forma un mix micidiale da cui è difficile uscire esprimendo una posizione serena e immune da critiche. A tutto ciò va aggiunto il ruolo dei media che, anzichè chiarire e raffreddare i bollenti spiriti, contribuiscono a creare confusione e tensione. La mia opinione è che i media abbiano contribuito in modo determinante a far diventare Calciopoli 2006 uno scandalo molto più grande di quello che effettivamente fosse. Del resto recentemente un dirigente FIGC ha definito la sentenza di Calciopoli sulla Juventus come "interprete di un diffuso sentimento popolare". La Gazzetta dello Sport in particolare, con la sua campagna forcaiola del 2006, ha determinato un sentimento popolare di dura condanna che di fatto ha ridotto il procedimento sportivo ad una sorta di ratifica delle condanne emesse a mezzo stampa (il fatto poi che la Gazzetta anticipasse la mattina in prima pagina quelle che sarebbero poi state le sentenze del pomeriggio lascia ancora molto perplessi...). Come non bastasse ieri sera ho assistito a metà tra lo sgomento e l'innorridito ad una trasmissione (Replay, Rai3) che ha trattato l'argomento Calciopoli 2 con una superficialità e un'imprecisione legata anche a tifo e simpatie degli ospiti in studio per Tizio o Caio, davvero imbarazzanti. Perciò tifo+diritto+media = impossibilità di inquadrare in modo corretto la vicenda.

2- Ho avuto la pazienza e la fortuna di seguire e leggere attentamente carte e intercettazioni di Calciopoli 1. In più la laurea in legge con tesi in diritto sportivo mi aiuta ad affrontare meglio il problema. Certo, la passione per la Juventus può comportare un deficit di equidistanza e un giudizio poco imparziale. Tuttavia, penso di poter affrontare l'argomento con buona cognizione.
Penso che sia quantomeno singolare che a distanza di 4 anni spuntino fuori queste intercettazioni in cui si concretizza quello che in molti andavano sostenendo: anche l'Inter attraverso Facchetti e Moratti era in costante contatto col mondo arbitrale. Le conversazioni tra Bergamo e Moratti denotano un rapporto diretto, amichevole. Oltre a questo emergono nuove telefonate tra Meani (Milan) e Collina (allora arbitro).
La cosa che trovo inconcepibile è come abbiano potuto gli investigatori tralasciare queste intercettazioni. Se non hanno rilevanza penale ce l'hanno eccome dal punto di vista del diritto sportivo e sarebbero dovute finire sul tavolo della Procura Federale assieme a tutte le altre. Dal punto di vista del diritto sportivo, infatti, esse comportano una acclarata e plurima violazione dell'art 1, comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva ("Coloro che sono tenuti all'osservanza delle norme federali devono comportarsi secondo i principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva"). Del resto nel procedimento sportivo (processo è una parola fuori luogo visti tempi e mezzi..) la Juventus e Moggi sono stati condannati per una continua e palese violazione dell'art. 1. Nessun illecito sportivo (art. 6) è stato mai contestato e addebitato alla Juventus.
In definitiva, alla luce delle nuove intercettazioni e di quelle che emergeranno la prossima settimana (lavoro svolto dalla difesa di Luciano Moggi), appare inevitabile la riapertura del procedimento sportivo, per verificare l'esistenza o meno di tali violazioni, ma soprattutto per un dovere di giustizia e coerenza.
Nelle prossime settimane dedicherò uno speciale all'argomento, portando documenti e trattando la materia con la dovuta precisione e attenzione, non con il qualunquismo intriso di tifo (nelle varie direzioni) ascoltato e letto in questi giorni.

3- leggendo le trascrizioni delle nuove intercettazioni, al di là della violazione del'art. 1 e di tutte le considerazioni di stampo giuridico, la cosa che più mi colpisce è questo intreccio di rapporti generalizzato con oggetto la classe arbitrale. Dammi Tizio, a Caio gli fai un discorsetto, Semrpronio ha piacere se passi a salutarlo ecc. I vari dirigenti calcistici anzichè occuparsi dei problemi del proprio club o della Lega, si dedicavano ad una tale attività di lobbiyng. Un sistema malato, in cui hanno pagato alcuni e altri continuano a dettare legge come nulla fosse. Moratti parla di "cosa brutta e vergognosa", ma la storiella del club immacolato comincia a scricchiolare.
Ripeto, la riapertura del fascicolo è doverosa. Senza le pressioni di allora la giustizia sportiva deve far luce su questi nuovi aspetti, clamorosamente dimenticati 4 anni fa.

Ecco alcuni brani delle nuove intercettazioni tratte da repubblica.it:

Bergamo e Moratti /1
Bergamo: "Mi sono sentito con Facchetti, Presidente per confermare questo clima di cordialità che naturalmente è una cosa che sappiamo io e lei, però il gruppo ha molto apprezzato il lavoro che noi abbiamo fatto nei confronti di Gabriele e Palanca e quindi ho pensato di farli rientrare in Coppa Italia, uno viene a fare l'Inter e uno fa il Milan..."
Moratti: "Va bene..."
Bergamo: "Volevamo dargli un'immagine buona...".
Moratti: "Sì Sì...".
Bergamo: "Mi ha detto Facchetti sì sì sono d'accordo...".
Moratti: "Va bene, mercoledì lo andrò a trovare prima della partita...".
Bergamo: "Questo gli farà piacere...".
Moratti: "Vado a salutarlo...".
Bergamo: "Visto che lì non c'è sorteggio ma c'è designazione a voi ho mandato Gabriele, l'ho fatto accompagnare bene da 2 assistenti molto bravi..
Moratti: "No no Gabriele è sempre stato un buon arbitro, molto regolare, non ho mai avuto contestazioni..."
Bergamo: "Un saluto vedrà lo riempirà di gioia..
Moratti: "La ringrazio, mercoledì sono giù se c'è ne bisogno, lo vado a trovare prima della partita...".

Bergamo e Moratti /2
Bergamo: "Presidente Moratti sono Bergamo".
Moratti: "Volevo chiamarla io per dirle che poi ho visto anche stò ragazzo (l'arbitro Bertini che diresse Inter-Samp, ndr). L'ho detto a loro alla fine guardate proprio bravi perché era gia due volte... bravi a beccarli come cazzo fate voi a beccarli... mi hanno strizzato l'occhio".

Bergamo e Moratti /3
Moratti: "Va bene, mercoledì lo andrò a trovare prima della partita..."
Bergamo: "Questo gli farà piacere...".
Moratti: "Vado a salutarlo...".
Bergamo: "Visto che lì non c'é sorteggio ma c'é designazione a voi ho mandato Gabriele, l'ho fatto accompagnare bene da due assistenti molto bravi".
Moratti: "No, no Gabriele è sempre stato un buon arbitro, molto regolare, non ho mai avuto contestazioni..."
Bergamo: "Un saluto vedrà lo riempirà di gioia..."
Moratti: "La ringrazio, mercoledì sono giù se ce n'è bisogno, lo vado a trovare prima della partita...".

Bergamo e Facchetti
Facchetti: Pronto Paolo, sono Facchetti.
Bergamo: Buongiorno Giacinto.
Facchetti: Sto andando allo stadio l'ho detto con i miei di avere con Bertini un certo tatto, una certa disponibilità. L'ho detto con i giocatori, con Mancini e gli altri.
Bergamo: Vedrai che sarà una bella partita.
Facchetti: Va bene.
Bergamo: Viene predisposto (Bertini ndr) a fare una bella partita.
Facchetti: Si si, va bene.
Bergamo: È una sfida che vedrai la vinciamo insieme.
Facchetti: Volevo solo dirti che l'ho fatto (riferendosi al fatto che ha parlato alla squadra per non tenere un atteggiamento sbagliato nei confronti di Bertini ndr).
Bergamo: Vedrai che le cose andranno per il verso giusto poi la squadra sta ricominciando ad avere fiducia, a fare i risultati, fa morale....

Meani e Bergamo /1
"Paolo due cose, io so che sei molto arrabbiato, non ammazzarlo per cortesia, noi ci teniamo... fallo per noi...". Al telefono con l'ex designatore Paolo Bergamo, c'è l'ex dirigente del Milan, addetto agli arbitri Leonardo Meani. E' un'altra delle decine di telefonate, inedite, che i legali di Luciano Moggi hanno trascritto dai file audio del processo Calciopoli e di cui chiederanno l'acquisizione al Tribunale di Napoli.
Il colloquio, di aprile 2005, riguarda le partite Fiorentina-Milan ma soprattutto la partita successiva, il match-scudetto Milan-Juve dell'otto maggio vinto dai bianconeri (che si aggiudicheranno poi lo scudetto, uno dei due titoli revocati) per 1-0 con gol di Trezeguet. La gara fu diretta da Pierluigi Collina.
Meani: "Te chi mi mandi a Firenze?".
Bergamo: "Come griglia? Te dici come griglia di arbitri? L'abbiamo fatta a 3 ma mi fai dire una cosa che con Gigi (Pairetto l'altro designatore) non abbiamo ancora concordato... Ho in mente di metterne tre perché non voglio preclusioni e gli arbitri sono Messina, Farina e Rodomonti per me, poi sentiamo Gigi perché poi immaginerai quelli che sono i tre che voglio mettere la domenica successiva...(la "griglia per Milan-Juventus, ndr)".
Meani: "Ho capito, tu vuoi mettere Paparesta...".
Bergamo: "Si".
Meani: "Collina...".
Bergamo: "Si".
Meani: "Trefoloni".
Bergamo: "Sissignore, e mi ci gioco la testa...".
Meani: "Però a Trefoloni gli fai un bel discorsetto...".
Bergamo: "Stai tranquillo, stai tranquillo...".
Meani: "Perché se no gli tagliamo la testa noi...".
Bergamo: "Stai tranquillo...".
Meani: "Se no chiamalo e parlagli...".


Meani e Bergamo /2
Meani: Però non mandarci né Ivaldi né Pisacreta, eh? Inventane un altro...
Bergamo: Eh no, dovrò inventarne due, Mitro ce l'ho, Mitro sta facendo bene, uno dovremo inventarlo e non sarà facile...
Meani: Non sarà facile, ma a te che cazzo te ne frega, Griselli lo mandi no? E' il numero due, hai tutte le giustificazioni del mondo... A te cosa cazzo te ne frega...
Bergamo: Eh bravo, ma ora... ecco fammi fare un passo alla volta...
Meani: A Firenze chi hai pensato di mandarmi?
Bergamo: A Firenze ancora non ho guardato, mi ci metto dopo cena... Voi con Stagnoli come vi siete trovati?
Meani: Bene, con Stagnoli bene, ma se vuoi mettere uno che con noi è andato bene anche Ambrosino, è venuto da noi due o tre domeniche fa, può anche andar bene, non so se ce l'hai in griglia, come la pensi...
Bergamo: No, no, è uno che sta andando bene, fa l'avvocato...
Meani: A me Stagnoli e Ambrosino vanno bene...
Bergamo: Ayroldi no, eh?
Meani: Ayroldi sì, è un po' che non viene.
Bergamo: Sei sicuro che è per lo meno un mese che non viene?
Meano: Sì.
Bergamo: Allora fanno più affidamento Stagnoli e Ayroldi.

Meani e Collina
Collina: Vedo che hai una certa potenza eh, volevo farti i complimenti
Meani: Hai visto
Collina: Ma vai a cagare te e tutti quanti , guà che roba, ma va a cagare và và
Meani: E' bastato tirargli le orecchie come quelle dell'asino
Meani: Ti prometto, te lo auguro per il bene che ti voglio, che quando diventerai designatore...
Collina: Non penserai mica di poter fare una cosa del genere
Meani: No, ci sentiamo magari per parlare "ciao come stai", così, non parlerò mai né di arbitri... al limite mi permetterò di dirti se qualcuno si comporta in modo maleducato...
Collina: Ho aperto il computer, ho visto la coppia ed ho detto "Non ci posso credere"... da morire dal ridere (sempre ridendo, come dall'inizio della telefonata)
Meani: Telefonagli a Brontolo, gli dici "Dio bono, non hai schifo", digli..
Collina: Provo a chiamare ah ah ah
Meani: Perché io mi ricorderò sempre che quando avevamo posto il veto a Pisacreta l'unico che mi ha chiamato per dirmi che sbagliavamo è stato lui, Brontolo...
Collina: Va buono dai, ho provato a chiamarlo, ma da una parte è staccato, il cellulare è staccato, all'altra probabilmente la segretaria non c'è...
Meani: Il massimo sai cos'è? Che lui va a San Siro assieme all'altro, il peggiore con cui trattare è lui, no perché a lui non va bene niente, fuori qui, su, giù, chi sono questi, chi è quest'altro... sono tutti i casini che fa, poi è cattivo come l'aglio... gli allenatori fan casino e lui li manda via... è micidiale capito?
Collina: No, ti dicevo, ho chiamato il capo...
Meani: Sì, il grande capo
Collina: Ma il cellulare era staccato, segreteria, invece quello dell'ufficio diretto ti passava il centralino, io tramite il centralino preferivo evitare per cui...

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About Simone Salvador

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3 commenti:

  1. Spero solo non si passi un'altra estate a parlare di Calciopoli.
    Ho sempre sostenuto che Moggi non era altro che la punta dell'iceberg di un sistema malato.
    Dalle prove che si erano trovate le condanne sportive sono state molto pesanti.
    Penalizzazioni a rate a delle squadre mi pare assurdo, poi per il Milan direi che siamo di fronte ad un "ne bis in idem", quindi ormai è tardi per tirare fuori qualsiasi cosa.
    Riguardo all'Inter potrei aprire una parentesi di parecchie righe, ma mi limito a sottolineare tre cose.
    L'intercettazione davvero significativa tra quelle da te evidenziate, per me è quella che riguarda Facchetti e direi che si commenta da sola ed evidenzia che anche l'altra milanese doveva essere condannata (sempre se si ritiene fosse da condannare il Milan sul quale era emerso poco o niente ed è emerso molto di + ora).
    Lo "scudetto degli onesti" ed il modo ipocrita di parlare del signor Moratti e di tutto il clan Inter si commentava già da solo allora e figurarsi alla luce di quanto emerso oggi... Magari qualcuno faceva meglio a rimanere in silenzio in quegli anni, ma è questione di stile.
    Quello scudetto vinto a tavolino ritengo non debba essere assegnato a nessuno per una serie di motivi e sarebbe davvero assurdo che l'Inter parlasse di revoca di uno scudetto vinto (come del resto sono sicuro farà) quando avevano una squadra nettamente inferiore rispetto alla Juve e al Milan di allora e sono arrivati terzi.

    L'unica cosa che mi dispiacerebbe è vedere un'altra estate in cui capeggi lo scandalo calciopoli..

    Concludo con una provocazione: ma l'avranno tirato fuori ora alle porte del mondiale per una questione scaramantica?

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  2. E come se non bastasse si aggiunge quest'altra intercettazione dove Facchetti si rapporta con il designatore dei guardalinee Mazzei

    Mazzei: «Sono in macchina che vado a Coverciano».
    Facchetti: «Sceglili bene per domenica sera eh...».
    Mazzei: «Il numero 1 e il numero 2, da quello che penso, Ivaldi e Pisacreta».
    Facchetti: «Ivaldi e Pisacreta?».
    Mazzei: «Eh sono il numero 1 e il numero 2».
    Facchetti poi aggiunge: «Sì certo, e il numero 1 degli arbitri...».
    Mazzei: «Eh sì, speriamo che ci caschi con questo sorteggio del cavolo, che ci caschi il numero 1».
    Facchetti: «No lì non devono fare i sorteggi, ci devono».
    Mazzei: «Come si fa Giacinto, purtroppo ci vuole fortuna».
    Facchetti: «Ma dai...».
    Mazzei: «Ti dico la verità, qui un sorteggio lo fa un giornalista, devono studiare una griglia e le possibilità sono più alte».

    I guardalinee scelti per l’incontro tra Inter e Juventus, il 28 novembre del 2004, furono Ivaldi e Pisacreta. L’arbitro sorteggiato fu Rodomonti.

    A questo punto c'è da chiedersi, come è possibile che i carabinieri dell'indagine Off-Side hanno preferito trascrivere l'intercettazione in cui il figlio di Moggi invita a cena una conduttrice rispetto che questa grave intercettazione?

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  3. Comunque, a grandi linee, questo è quanto credo di aver capito:

    - giustizia ordinaria e sportiva vanno per strade diverse. Non è detto che illeciti per la seconda siano reati per la prima e viceversa. Nel 1980 per il totonero non arrivarono condanne penali (non era ancora reato la frode sportiva) ma ciò nonostante Milan e Lazio retrocessero ed altre vennero penalizzate

    - la Juventus è stata condannata non per illecito ma per continua(ta) violazione della lealtà sportiva (qui Salvatore mi è di conforto, ma devo dire che leggendo la sentenza sportiva non ho trovato conferma, anche se ad un certo punto mi sono perso)

    - Maddalena, quando archiviò a Torino, ha dato un'interpretazione dei limiti della frode sportiva, non solo "di competenza" (solo per manifestazioni sportive organizzate in Italia o da enti italiani, e di carattere non amichevole), ma di sostanza, ovvero vi sarebbe frode sportiva solo se si dimostra che senza accordi illeciti la squadra "vittima" non avrebbe perso comunque sul campo (qui spero sempre di aver capito male, perché fosse così non ci sarebbe mai una frode sportiva dimostrabile)

    Qui invece i punti fermi
    - il titolo di campione d'Italia una volta assegnato può essere solo revocato
    - l'UEFA diede solo un'indicazione di massima (fra l'altro assai condivisibile), ovvero che è meglio che il titolo fosse assegnato a qualcuno. È invenzione giornalistica (ed ho anche una mezza idea da dove sia "nata") che senza tale assegnazione l'Italia avrebbe avuto solo tre squadre in Champions (esistevano e sono esistiti anche dopo casi di assenza di squadra campione in Champions ma lotto spettante alla federazione interessata rimasto intatto)
    - il Milan non ebbe sconti successivi di penalizzazione in quanto fatto comunque partecipare alla Champions League (era nelle motivazioni ufficiali)

    Infine, una battuta: niente niente che a furia di sbobinare intercettazioni vengo a scoprire che lo scudetto 2004/05 doveva essere assegnato alla Sampdoria :-)

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