Ed eccomi alle considerazioni maggiormente tecnico-giuridiche, legate agli ultimi sviluppi e alle sempre preziose osservazioni di Cristiano e Rado nei commenti al precedente post.
1- GIUSTIZIA SPORTIVA E GIUSTIZIA PENALE: come giustamente fatto notare da Rado, giustizia ordinaria (penale in questo caso) e giustizia sportiva si muovono su due piani separati e con mezzi e tempi completamente diversi. La giustizia sportiva ha una necessità intrinseca di celerità nel giudizio. I tempi dei procedimenti sportivi devono per forza di cose coniugarsi con quelli incalzanti del calendario sportivo. Ragion per cui la giustizia sportiva è di per sè imperfetta o quantomeno non dà alle parti la possibilità di una difesa ampia e strutturata. Oltre a questo, un aspetto determinante da tenere in considerazione è la diversità relativa alle norme e alle violazioni perseguite dalle due giustizie. La giustizia sportiva ha un proprio codice (CGS, riformato nel marzo 2007) e delle proprie norme, quella penale è tutt'altra cosa, assolutamente imparagonabile. Così la continuata violazione dell'art. 1 cgs (lealtà sportiva) per la giustizia sportiva può comportare penalizzazioni in classifica o addirittura retrocessioni (Juventus, anche se nel caso specifico fu inventata la fattispecie di "illecito struturale", figura giuridico-sportivo su cui si potrebbe dibattere), per la giustizia penale è qualcosa di assolutamente irrilevante, non perseguibile. Il tutto tenendo presente che le due giustizie, come successo e come succede, possono collaborare tra loro, scambiandosi informazioni e carte. Del resto Calciopoli è nata da un'inchiesta e da intercettazioni della Procura di Napoli. Sul fatto che nel 2006 la stessa Procura di Napoli non abbia trasmesso all'ufficio indagini FIGC le intercettazioni dei dirigenti interisti con il mondo arbitrale - penalmente irrilevanti ma sportivamente assai importanti - resta un mistero assoluto e ha molto probabilmente determinato, opinione personale, uno stravolgimento della storia calcistica italiana. Senza aspettare l'avvio dell'inchiesta e la possibile apertura di un procedimento a carico dell'Inter , infatti, appare già evidente dalle intercettazioni emerse in questi giorni la violazione dell'art. 1 da parte dei dirigenti nerazzurri.
2- POSIZIONE MILAN E NE BIS IN IDEM: giustamente Cristiano ha segnalato che per quanto riguarda il Milan le nuove intercettazioni (Meani-Collina) non porteranno a nessuna riapertura di inchiesta con relativo nuovo processo sportivo per il Milan in quanto anche nel diritto sportivo vige la regola del ne bis in idem, vale a dire l'impossibilità/divieto di giudicare due volte lo stesso soggetto per lo stesso fatto. Il Milan è già stato giudicato e ha già subito una penalizzazione in classifica nel 2006 (tra l'altro fu comica la sentenza di primo grado perchè i rossoneri furono penalizzati in classifica in modo tale da impedire loro la disputa delle coppe europee nella stagione successiva, ma i giudici non si accorsero che la squadra che nella nuova classifica precedeva il Milan era l'Empoli che non aveva ottenuto la licenza Uefa e non poteva disputare la Coppa Uefa; nei successivi gradi di giudizio il Milan ottenne una riduzione della pena e potè partecipare alla Champions League, vincendola ad Atene).
3- CONDANNA PENALE DI GIRAUDO E SCHEDE SVIZZERE DI MOGGI: in questi giorni si sta facendo molta confusione - d'altra parte molti media non aiutano certamente a chiarire le cose - parlando di schede svizzere per le quali la Juventus è stata condannata e sottolineando come Giraudo sia già stato condannato in primo grado a livello penale. Bene, va subito detto che per quanto riguarda le schede telefoniche svizzere di Moggi & Co, nel processo sportivo esse non ebbero una rilevanza particolare ai fini della condanna dell'ex dg bianconero e della Juventus. Era un aspetto toccato marginalmente e da chiarire a livello penale, come è stato effettivamente fatto. Per quanto riguarda Giraudo, la condanna in primo grado c'è stata, ma in molti si dimenticano di sottolineare come l'ex ad bianconero abbia deciso di separare la propria posizione giudiziaria da quella di Moggi, scegliendo il rito abbreviato e quindi, di fatto, evitare il dibattimento, perdendo la possibilità di portare nuove prove. Cosa che invece molto abilmente stanno facendo gli avvocati e i periti di Moggi. Giraudo voleva uscire il prima possibile dal processo, avendo intrapreso una nuova attività imprenditoriale a Londra.
4- PRESCRIZIONE E REVISIONE: entrando nel tecnico occorre stabilire se i fatti che stanno emergendo da queste nuove intercettazioni possano avere "rilevanza sportiva", se siano coperti da "prescrizione" o se la giustizia sportiva possa operare una "revisione" del processo sportivo di 4 anni fa. Sotto il primo profilo, in attesa che gli avvocati e periti di Moggi il prossimo mercoledì facciano conoscere nuovi particolari (la loro è una corsa contro il tempo in quanto devono ascoltare 170 mila conversazioni telefoniche in pochi giorni), mi sembra già molto evidente - e non lo sostengo solo io, ma massimi esperti di diritto sportivo - la violazione dell'art. 1 da parte dell'Inter. Se queste intercettazioni fossero emerse quattro anni fa l'Inter sarebbe stata sicuramente condannata e lo Scudetto del 2006 non sarebbe stato assegnato o assegnato ad altra squadra (vedi punto 5). Solo questo penso che basti a delineare la gravità di quanto sta emergendo e di come Calciopoli 1 sia stato un processo sportivo parziale, in cui si è andati molto lontani dall'accertare le precise responsabilità di tutti gli attori (per delle conclusioni a riguardo vedi punto 6). Per quanto riguarda la prescrizione sportiva che in molti hanno tirato in ballo, va detto che rappresenta un punto di difficile risoluzione perchè nel frattempo c'è stata una riforma del codice di giustizia sportiva. Ad ogni modo va chiarito un aspetto fondamentale. Una cosa è la scoperta di queste nuove intercettazioni e quindi di questi nuovi fatti che sono a forte rischio prescrizione e che - probabilmente - a livello sportivo porteranno ad un nulla di fatto per i soggetti coinvolti (per il vecchio codice la prescrizione scatta dopo 4 anni, il nuovo estende il termine a 8 anni ma non è retroattivo e quindi non può essere applicato ai fatti che stanno emergendo in questi giorni). Altra cosa è l'aspetto riguardante la revoca/assegnazione/restituzione delo Scudetto 2006. Quest'ultimo aspetto, infatti, non è soggetto ad alcuna prescrizione e può essere valutato anche a distanza di molti anni.
Tuttavia, secondo il parere di alcuni esperti di diritto sportivo, la chiave di tutta la questione risiederebbe nell'interpretazione dell'art. 39 cgs che potrebbe portare all'apertura di un nuovo processo sportivo a carico di Moratti & Co (su richiesta dei soggetti coinvolti nel 2006). L'art 39, infatti, dice che "le decisioni adottate dagli organi di giustizia sportiva, inappellabili o divenute irrevocabili, possono essere impugnate per revocazione innanzi alla Corte di Giustiza federale se sono sopravvenuti fatti nuovi la cui conoscenza avrebbe comportato una diversa pronuncia".
5- SCUDETTO 2006 DA REVOCARE, IL GIUDIZIO DI PARDOLESI (UNO DEI TRE "SAGGI"): lo Scudetto 2006, vinto sul campo dalla Juventus di Fabio Capello, fu riassegnato dall'Inter dalla famosa commissione dei tre saggi (Pardolesi, Aigner, Coccia) voluta dal commissario Figc di allora Guido Rossi. In molti sostennero che fu sbagliato assegnare quel titolo con l'Inter che nella clasifica reale giunse terza. Alla fine si optò per l'assegnazione anche per assecondare il suggerimento dell'Uefa (giustamente Rado fa notare come non corrispondesse al vero la storiella dell'esclusione delle italiane dalla Coppa in caso di non assegnazione). Ora, con l'emergere di queste nuove intercettazioni che gettano molte ombre sul comportamento interista, in molti, Juventus in testa, sostengono che quello Scudetto debba essere revocato all'Inter e "non assegnato", come avvenuto per quello del 2005. Lo steso Pardolesi, nelle interviste di questi giorni, ha dichiarato pubblicamente che "se ci fossero elementi nuovi evidentemente il procedimento andrebbe reistruito. Se emergessero fatti nuovi, questi potrebbero essere esaminati: bisognerebbe aprire un nuovo procedimento e dunque sotto questo profilo non ci sono ancora i termini per la prescrizione".
6- CALCIOPOLI 2 COME ADDIZIONE E NON COME SOTTRAZIONE: perfettamente d'accordo con quanto scritto da Rado nel commento al primo post su Calciopoli 2. Quello che sta emergendo dal lavoro degli avv. di Moggi non va a cancellare le condanne sportive o a riabilitare il passato. La stessa Juventus lo ha voluto ribadire. Serve a fare giustizia, non a riscrivere il passato. Se, come sembra, anche l'Inter intratteneva dei rapporti continuativi e di tipo extra-istituzionale con designatori e arbitri, allora è giusto che anche la società nerazzurra paghi, come hanno pagato le squadre condannate 4 anni fa, sempre ovviamente in proporzione alle colpe e alle violazioni che emergeranno. Nessuna revisione, ma una ricostruzione corretta dei fatti per fare chiarezza e giustizia.
Mitico!! Stupendo trattato. Sei sempre più bravo. Ottimo Simone, ottimo davvero! Michele M.
RispondiEliminaPerciò, ripeto, i giudici di Calciopoli hanno avuto ampia discrezionalità nel valutare e punire le (continuate) violazioni dell'art. 1 da parte della Juventus e delle altre società. Non c'era nè un minimo nè un massimo di pena previsto, giustissimo. Paradossalmente quindi tali violazioni avrebbero potuto comportare anche solo una ammenda o una minima penalizzazione in classifica. Qui magari emerge la mia juventinità, ma quando si dice che la Juventus avrebbe dovuto giocare in Serie C o cose simili mi viene da ridere. Se si pensa all'esempio dell'illecito sportivo (caso scuola) accertato in Genoa-Venezia e quindi la violazione dell'art. 6 con responsabilità diretta e lo si confronta alla punizione inflitta alla Juve (art. 1 "molteplice") si capisce come sia stata una sentenza per certi versi giusta, per altri piuttosto severa e influenzata indubbiamente dal "diffuso sentimento popolare".
RispondiEliminaIn primo luogo ti faccio i complimenti Simone. Si vede la base giuridica dell'articolo e tutti i riferimenti molto pertinenti e per di più spiegati in modo molto chiaro.
RispondiEliminaQuanto sarebbe bello vedere degli articoli di questo tipo nei nostri quotidiani calcistici nazionali.
Ti ringrazio per la citazione nel capitolo del Milan.
Mi permetto di fare due precisazioni:
in "appello" il Milan non ha ricevuto alcuno sconto di pena relativamente alla penalizzazione nella classifica del 2006. Si è ritenuto che il permettere al Milan di poter partecipare alla C.L. attraverso i preliminari fosse la giusta penalizzazione. I giudici di primo grado avevano condannato la società rossonera a 30 punti di penalizzazione proprio nell'ottica di non permettere nemmeno la parteciapazione alla C.L. ma senza fare i conti con l'Empoli come hai giustamente spiegato (la motivazione della sentenza sul punto era contraddittoria con il risultato che si sarebbe verificato).
Per quanto riguarda la Juve, paga la scelta dell'avv. Zaccone che, sicuramente un po' precipitosamente, un po' per evitare guai maggiori (dato il clima in cui è avvenuto il processo.. le società erano già state condannate mediaticamente e questo non può che aver influenzato i giudici sportivi), ha chiesto il patteggiamento chiedendo la retrocessione in serie B (si paventava addirittura la C, anche se la richiesta, come ben scritto da Simone, era assurda sulla base delle prove che erano in mano agli inquirenti e sono uscite finora) con penalizzazione.
Ritengo anch'io che il comportamento degli inquirenti di Napoli non sia causato da malafede, ma da pressapochismo nel non segnalare tutte le intercettazioni in ogni caso, come sottolineato da Simone, penalmente irrilevanti (ma fondamentali per la giustizia sportiva).
Avendo perso la buona occasione per restare zitto anni fa, Moratti ora prova ad uscirne attaccando.. sono d'accordo che la sua posizione da quello che è emerso finora non è grave come quella della Juve, ma è comunque passibile di una bella penalizzazione in classifica e nella revoca dello scudetto ingiustamente assegnato.
Non ritengo comunque allo stato dei fatti l'Inter rischi la serie B.
In ogni caso, ai tempi in cui sono avvenuti i fatti, non rappresentava un illecito contattare i designatori degli arbitri (ora le cose sono cambiate), ma era comunque un comportamento contrario a buona fede (in sostanza, l'art. 1)
Splendido . ti ringrazio per la cura con la quale hai creato questo blog
RispondiEliminaVolevo domandarti pero' una cosa
Proprio in virtu' del rischio ( direi quasi certo ) della prescrizione, e' vero che l'unica maniera per fare pesare davanti gli organi istituzionali queste nuove intercettazioni, sia quello di chiedere una riapertura del processo, se non un nuovo procedimento?
In questo caso, la cautela della societa' Juventus, puo' essere dettata come qualcuno allude, al pericolo che vi siano altre intercettazioni, o l'inserimento in un nuovo processo sportivo delle sim svizzere?
In questo caso il rischio potrebbe essere quello di venire nuovamente condannata? non per le vecchie intercettazioni, ma per il reiterato utilizzo delle sim svizzere da parte di Moggi?
In effetti un dubbio mi rimane: ma anche se riaprissero il processo del 2006, comunque sempre in prescrizione si cadrebbe. Capisco che avrebbe un senso "morale" ma a questo punto cosa fanno: un pro forma solo per constatare che non si può più fare nulla? Forse ad avvantaggiarsi sarebbe solo i dirigenti condannati per 5 anni, ammesso e non concesso che si arrivi a ridurne le pene.
RispondiEliminaAltro aspetto poco chiaro è questo (ma non per la tua spiegazione, proprio in senso assoluto):
la richiesta di non imporsi per evitare una riduzione della squalifica di Ibrahimovic prima di Milan-Juve
era una riduzione praticamente impossibile da ottenere: infatti delle tre giornate comminate ad Ibrahimovic, una per recidiva di ammonizioni e due per la prova tv. E per quest'ultima, in particolare per fatti di particolare violenza sfuggiti all'arbitro, la sanzione minima sono due giornate.
Apprezzo i vostri commenti ben argomentati ed esustivi, tranne (mi permetto) per quel che riguarda il "Caso Coppola". Mi spiego: se le dichiarazioni del guardalinee fossero state acquisite agli atti del processo sportivo (e non lo furono per volontà di un ambiguo Auricchio) che cosa sarebbe cambiato? Per quello che vale la mia opinione, quell'episodio fu di una gravità assoluta, ovviamente a carico dell'Inter. Grazie
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