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mercoledì 2 luglio 2014

Milano-Siena su Rai Tre - Dati Auditel inferiori alle attese: alcune riflessioni

Con qualche giorno di ritardo - magari si potesse campare scrivendo articoli per il blog... - ritorno su Gara-7 delle Finali Scudetto della Serie A di basket tra Milano e Siena, trasmessa in diretta da Rai Tre. La notizia che Viale Mazzini avrebbe mandato in diretta su una rete generalista la finalissima ha stupito positivamente. Tenendo conto anche dell'epoca Sky Sport, erano ben 10 anni che ciò non avveniva. Per una volta, quindi, occorre fare i complimenti alla Rai, sia per l'elasticità con cui ha cambiato il proprio palinsesto, accogliendo la proposta della Lega basket (e, immagino, di Petrucci...), sia per la buona qualità della produzione (telecronaca accettabile, immagini in HD). Terminata la partita, c'era molta curiosità per conoscere i dati auditel. Eccoli raccolti nel comunicato della Lega Basket:

"Gara7 di finale in onda su Rai 3 dalle ore 21.20 alle 23.06 ha fatto registrare il record assoluto di ascolto della stagione della Serie A Beko con 890 mila spettatori di media, uno share del 4.29% e 3 milioni e 272.000 contatti. In particolare, l’ultima parte di gara in onda dalle 22.20 alle 23.06 ha fatto registrare uno share del 4.99% con un ascolto medio di un milione di spettatori. Share in ulteriore aumento durante la premiazione della squadra campione d’Italia, la EA7 Emporio Armani Milano, in onda dalle 23.06 alle 23.25 dove ha toccato quota 5%. Questi dati non comprendono il canale 501 in HD della Rai dove è stata trasmessa in contemporanea la gara (...).".

Quindi? E' stato un successo straordinario, come si evince dal comunicato, oppure il dato si può definire parzialmente deludente o comunque inferiore alle attese? Personalmente propendo più per la seconda idea, anche se occorre effettuare alcune considerazioni sparse.

1. Il dato dello share (4.29%) è un inferiore alla media di Rai Tre che si attesta normalmente tra il 6 e il 7% (su base mensile).
2. Non aver superato la soglia psicologica (nonché, probabilmente, obiettivo auspicato) del milione di telespettatori rappresenta una piccola delusione.
3. La contro-programmazione non era delle più agguerrite. In assenza di partite dei Mondiali di calcio - aspetto che ha permesso la diretta della finale peraltro - il programma più visto è stato "Una voce per Padre Pio" su Rai Uno (oltre 3mln per il 13.11% di share).
4. Come fatto notare giustamente da un amico del blog su twitter, com'è possibile che nel 2014 i dati del canale HD non siano conteggiati nel sistema Auditel? Il numero di persone che possiede una Tv HD è ormai elevatissimo, soprattutto tra gli appassionati di sport.
5. La decisione sulla trasmissione in diretta della partita è arrivata nelle 24 ore precedenti, quindi non ci sono state molte possibilità di promuovere l'evento (anche se è giusto ricordare che nell'era dei social media, il passaparola si diffonde piuttosto rapidamente).
6. Negli ultimi anni la Serie A di Basket è scesa notevolmente di livello. Alcune piazze storiche non ci sono più o sono in difficoltà. La forza economica dei club itaiani è molto inferiore rispetto ad altre realtà europee (Spagna in primis). Per questo, i pochi talenti che sfuggono alla NBA a 30 squadre, preferiscono accasarsi da altre parti, rendendo meno spettacolare e quindi meno seguito il nostro campionato.
7. (collegata al punto precedente) se una persona non ha seguito il campionato, non conosce le squadre e i giocatori, difficilmente si interessa a una partita trasmessa una tantum. Certamente ci può essere il telespettatore occasionale, ma quest'ultimo non sarà mai un potenziale "nuovo tifoso" se dopo la finale passeranno altri mesi o anni prima che una partita di basket venga riproposta da una rete generalista. Sarà semplicemente un telespettatore che quella sera ha preferito la partita di basket alla trasmissione sull'omicidio di Yara Gambirasio.

In conclusione, si può dire che i dati sono stati inferiori alle attese, seppur con tutta la serie di attenuanti elencate. Per capire se il basket può diventare uno sport da Tv generalista (auspicando una crescita complessiva del campionato), sarebbe interessante riproporre altre partite senza i connotati dell'esperimento. E possibilmente senza aspettare 10 anni.

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