Lo so. Un articolo simile l'ho già scritto la scorsa estate. All'epoca mi scagliai contro i media italiani che, anziché dare spazio ad eventi e attualità sportiva, si dedicavano anima e corpo al rutilante mondo del calciomercato. Mi rendo perfettamente conto che questo argomento può rientrare nella categoria "battaglie perse in partenza", ma uno dei cavalli di battaglia di questo blog è la multisportività, la volontà di dare spazio a discipline quasi sempre ignorate dai mezzi di comunicazione.
A distanza di qualche mese la situazione si ripete, se possibile in modo più grave. Domenica 17 novembre è stata una giornata sportiva senza il grande calcio. La Formula Uno, poi, non aveva molto da dire visto il dominio assoluto di Vettel. Sarebbe quindi stata la giornata ideale per concentrare le attenzioni sugli altri sport, normalmente sacrificati sull'altare del Dio Pallone. Mi riferisco in particolare agli sport di squadra - basket e volley - e agli sport invernali che, coincidenza, nella maggior parte dei casi prendevano il via proprio nell'ultimo weekend. Se poi si considera che tra meno di tre mesi prenderanno il via le Olimpiadi di Sochi, i riflettori sugli sport della neve e del ghiaccio dovrebbero essere già accesi da tempo. Questo in un mondo ideale, o meglio, in un Paese con normale cultura sportiva. In Italia, invece, non funziona così. A condannare senza attenuanti i media italici ci ha pensato la vittoria dell'azzurro Dominik Fischnaller nella prima gara di slittino della Coppa del Mondo 2013/2014. Il 20enne di Rio Pusteria ha compiuto un'impresa straordinaria, trionfando sulla pista di Lillehammer davanti a mostri sacri quali Loch e Moeller, oltre che al prossimo portabandiera italiano Armin Zoeggeler, ottimo quarto. Ricapitolando: in una domenica senza particolari eventi sportivi, un giovane atleta italiano si impone in uno sport che ci ha sempre dato molte soddisfazioni e che a febbraio vivrà il suo momento culminante con i Giochi Olimpici. In un Paese con normale cultura sportiva, si diceva, i media avrebbero dato grande risalto alla vittoria di Fischnaller.
In Italia, invece, per leggere qualcosa sull'impresa di giornata, bisognava consultare i siti specializzati o visitare le zone in prossimità dei footer dei siti sportivi o presunti tali. A livello di media occorre aprire una breve parentesi. Per quanto concerne i siti sportivi, il mio personalissimo cartellino - sempre basato sul criterio della multisportività - vede in testa, sostanzialmente ex aequo, Eurosport e Repubblica.it/sport, con Gazzetta.it nettamente staccato. A livello cartaceo, invece, La Gazzetta dello Sport, vince a mani basse il confronto con Tuttosport e Corriere dello Sport. Per avere un'informazione sportiva abbastanza completa, infatti, occorre inevitabilmente leggere il quotidiano diretto da Andrea Monti. Corriere dello Sport e Tuttosport sono perfetti per i tifosi di calcio a cui interessa quasi esclusivamente leggere notizie - meglio se "rasserenanti" - sulla propria squadra. Questi ultimi due quotidiani dedicano normalmente l'80% del loro spazio al calcio, il 10% ai motori e il restante 10% agli altri sport: etichetta "battaglia persa in partenza". Sul discorso "cultura sportiva", quindi, non possono nemmeno essere presi in considerazione.
Questa mattina, quindi, ero curioso di vedere quanto spazio avrebbe dedicato la Gazzetta alla vittoria di Fischnaller. Prima pagina: nessun riferimento. Pagine interne: trafiletto a pagina 35. Penso non occorra aggiungere altro.
Il confronto con i Paesi a elevata cultura sportiva è impietoso. La responsabilità per questa situazione, comunque, non è esclusivamente dei media. In politica si dice che "il Parlamento è lo specchio del Paese". Traslando il ragionamento, si potrebbe dire che l'informazione sportiva è lo specchio dei tifosi. In questo senso, senza scomodare i fischi all'inno tedesco di venerdì a San Siro, si può sostenere con buona sicurezza, che il tifoso italiano non brilla per cultura sportiva.
In Italia, invece, per leggere qualcosa sull'impresa di giornata, bisognava consultare i siti specializzati o visitare le zone in prossimità dei footer dei siti sportivi o presunti tali. A livello di media occorre aprire una breve parentesi. Per quanto concerne i siti sportivi, il mio personalissimo cartellino - sempre basato sul criterio della multisportività - vede in testa, sostanzialmente ex aequo, Eurosport e Repubblica.it/sport, con Gazzetta.it nettamente staccato. A livello cartaceo, invece, La Gazzetta dello Sport, vince a mani basse il confronto con Tuttosport e Corriere dello Sport. Per avere un'informazione sportiva abbastanza completa, infatti, occorre inevitabilmente leggere il quotidiano diretto da Andrea Monti. Corriere dello Sport e Tuttosport sono perfetti per i tifosi di calcio a cui interessa quasi esclusivamente leggere notizie - meglio se "rasserenanti" - sulla propria squadra. Questi ultimi due quotidiani dedicano normalmente l'80% del loro spazio al calcio, il 10% ai motori e il restante 10% agli altri sport: etichetta "battaglia persa in partenza". Sul discorso "cultura sportiva", quindi, non possono nemmeno essere presi in considerazione.
Questa mattina, quindi, ero curioso di vedere quanto spazio avrebbe dedicato la Gazzetta alla vittoria di Fischnaller. Prima pagina: nessun riferimento. Pagine interne: trafiletto a pagina 35. Penso non occorra aggiungere altro.
Il confronto con i Paesi a elevata cultura sportiva è impietoso. La responsabilità per questa situazione, comunque, non è esclusivamente dei media. In politica si dice che "il Parlamento è lo specchio del Paese". Traslando il ragionamento, si potrebbe dire che l'informazione sportiva è lo specchio dei tifosi. In questo senso, senza scomodare i fischi all'inno tedesco di venerdì a San Siro, si può sostenere con buona sicurezza, che il tifoso italiano non brilla per cultura sportiva.
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