In questo post scopriamo qual è, secondo Blog-In, la formazione composta dalle rivelazioni della Serie A 2012/2013. Non si tratta di un post basato su medie voto di giornali, televisioni, ecc. o sulle medie "fantacalcistiche".
Cosa si intende per "rivelazioni"? Sono quei giocatori che hanno registrato il miglior differenziale tra "prestazioni attese" e "prestazioni effettive". Ovviamente i due parametri sono molto soggettivi, visto che ciascuno può avere una determinata aspettativa su questo o quel giocatore e, allo stesso modo, può giudicare diversamente il suo rendimento.
Si tratta quindi di una formazione soggettiva, realizzata anche per confrontare idee e valutazioni. Per stilarla, comunque, si è cercato di soddisfare due requisiti:
1- "Schierabilità", cioè una formazione che abbia un certo criterio e un ipotetico equilibrio tattico (di fatto, non una delle classiche Top 11 con 6-7 attaccanti in campo).
2- Età media bassa. Per sua stessa natura una formazione composta da rivelazioni ha un'età media piuttosto bassa. Nella formazione ipotizzata l'età media è di 22,8 anni. Media alzata da un paio di giocatori inseriti in squadra causa crisi vocazionale dei rispettivi ruoli.
Cosa si intende per "rivelazioni"? Sono quei giocatori che hanno registrato il miglior differenziale tra "prestazioni attese" e "prestazioni effettive". Ovviamente i due parametri sono molto soggettivi, visto che ciascuno può avere una determinata aspettativa su questo o quel giocatore e, allo stesso modo, può giudicare diversamente il suo rendimento.
Si tratta quindi di una formazione soggettiva, realizzata anche per confrontare idee e valutazioni. Per stilarla, comunque, si è cercato di soddisfare due requisiti:
1- "Schierabilità", cioè una formazione che abbia un certo criterio e un ipotetico equilibrio tattico (di fatto, non una delle classiche Top 11 con 6-7 attaccanti in campo).
2- Età media bassa. Per sua stessa natura una formazione composta da rivelazioni ha un'età media piuttosto bassa. Nella formazione ipotizzata l'età media è di 22,8 anni. Media alzata da un paio di giocatori inseriti in squadra causa crisi vocazionale dei rispettivi ruoli.
Questa la formazione delle rivelazioni della Serie A 2012/2013 secondo Blog-In:
Allenatore/i MARAN/PETKOVIC
Ed ecco nel dettaglio le motivazioni che hanno portato a queste scelte:
HANDANOVIC - In senso stretto non si tratta certo di una sorpresa. Samir Handanovic, già prima di arrivare all'Inter aveva dato ampie dimostrazioni di classe all'Udinese. Se possibile, però, all'Inter ha innalzato ulteriormente il proprio livello, sfoderando alcune parate sensazionali. E' stato di gran lunga il miglior giocatore nerazzurro in quest'altra, pessima stagione.
Avrei voluto inserire un altro nome, ma purtroppo il ruolo di portiere - anche a livello internazionale - vive una crisi abbastanza profonda, con pochi interpreti degni di menzione. In Serie A, poi, molte formazioni hanno addirittura alternato più giocatori nel ruolo (Bologna, Chievo, Fiorentina, Pescara, Palermo, Roma).
DE SCIGLIO - Finalmente, dopo diversi anni, il settore giovanile del Milan è riuscito a portare in prima squadra un giocatore di qualità. De Sciglio può presidiare le fasce rossonere per i prossimi 10 anni. Ha dimostrato personalità, doti fisiche, tecniche e un'ottima duttilità (gioca indifferentemente come terzino destro o sinistro in una difesa a 4). Oltre a questo, e non è un particolare da sottovalutare, ad una prima, superficiale valutazione, sembra essere un ragazzo posato e umile. Insomma, un giocatore da Milan.
MARQUINHOS - Catapultato in Serie A a soli 18 anni e inserito in una difesa di Zeman: coefficiente di difficoltà elevatissimo. Nonostante questo, Marcos Aoás Corrêa detto Marquinhos, si è subito imposto come titolare, dimostrando delle doti straordinarie. Velocità di base impressionante, senso della posizione, personalità, buona tecnica. Difficile trovare in giro un difensore centrale Under 23 così completo. Non è un caso se i più grandi club europei hanno già messo gli occhi sul brasiliano. Ovviamente deve ancora migliorare, magari mettere su qualche chilo per reggere meglio l'impatto con attaccanti alla Drogba, ma già ora si può dire con sicurezza che siamo di fronte ad un futuro titolare della nazionale brasiliana.
JUAN JESUS - Il giovane difensore brasiliano è una spanna sotto Marquinhos, ma è cresciuto molto da quando è arrivato alla Pinetina. Nella prima parte di stagione ha fornito buone prestazioni (partita di Parma a parte), mettendo in mostra una grande fisicità, unita a una buona capacità nelle letture difensive. Per l'Inter è certamente uno dei giocatori da cui ripartire.
MORLEO - Il buon Archimede è il secondo "fuori quota" inserito nella Top 11. Il ruolo di terzino sinistro, infatti, vede la mancanza pressoché totale di interpreti di alto livello (tra i giovani in Europa cito i soli Jordi Alba e Alaba). Morleo, con i suoi limiti, si è reso protagonista di un'ottima stagione, giocando a dire il vero più da esterno sinistro nel 3-4-2-1, che da terzino sinistro nel 4-2-3-1 (varato recentemente da Pioli). Ottimo dinamismo, grande abnegazione e capacità di arrivare sul fondo e mettere dei buoni cross lo hanno reso un punto fermo per gli emiliani.
CANDREVA - Finalmente, grazie a Petkovic, il centrocampista romano ha trovato la sua definitiva collocazione a livello tecnico-tattico. Nel continuo girovagare lungo la penisola, Candreva ha cambiato molti ruoli, faticando a ritagliarsi un ruolo da protagonista. Alla Lazio si è dimostrato un eccellente esterno destro di centrocampo. E' migliorato molto nella resistenza e nella continuità di gioco. Le doti tecniche, oltre ad un ottimo tiro dalla distanza, invece, non gli sono mai mancate. Anche nel calo generalizzato della squadra, Candreva ha mantenuto un buon rendimento, riconquistando meritatamente un posto in nazionale,
ALLAN - Il giovane centrocampista brasiliano era il meno accreditato tra i brasiliani arrivati a Udine la scorsa estate. In realtà, Willians si è rivelato un flop clamoroso mentre Maicosuel non è stato certamente all'altezza della fama di "Mago". Allan si è imposto quasi da subito. All'inizio sembrava più una mezz'ala, ma grazie anche al lavoro di mister Guidolin che lo ha piazzato al centro della mediana a 3, si è dimostrato un centrocampista piuttosto completo, bravo anche in fase di interdizione. Può ancora crescere in termini di precisione, di leadership e di pericolosità al tiro. Ad ogni modo, dopo diversi acquisti sbagliati (Doubai, Sissoko, Willians), la società ha trovato un degno sostituto di Inler. Tra un anno o due sarà uomo mercato per l'ennesima plusvalenza della famiglia Pozzo.
POGBA - Patrick Vieira ha recentemente dichiarato che Paul Pogba può diventare più forte di lui. Il centrocampista francese strappato dalla Juventus al Mancheser United, ricorda certamente l'ex capitano dell'Arsenal, ma per tecnica, fantasia e facilità nell'andare al tiro (unite a una prestanza fisica strepitosa) si avvicina di più a quello che - a oggi - è il miglior centrocampista in circolazione: Yaya Tourè. Ovviamente può migliorare ancora molto, ma nel suo primo anno alla Juventus è già arrivato al livello dei 3 centrocampisti, motore della squadra Campione d'Italia. I bianconeri hanno trovato un centrocampista che potrà dominare la scena per i prossimi 10 anni. L'unico pericolo può arrivare dalle sirene dei top club europei. Soprattutto se si considera che il suo procuratore si chiama Mino Raiola...
KONE - Lo scorso agosto, in pieno mercato, il presidente del Brescia Corioni se ne usciva con questa dichiarazione: "Kone si è comportato da asino". Il centrocampista offensivo greco aveva ricevuto alcune offerte dalla Serie A e non voleva rimanere in cadetteria nella squadra di mister Calori. Alla fine il Bologna l'ha rivoluto dopo una discreta stagione 2011/2012. Quest'anno Kone è definitivamente esploso dimostrando grandi capacità tecniche e un dinamismo superiore alla media. Le sue giocate e i suoi gol, spesso spettacolari (quello al Napoli si candida per essere il più spettacolare della stagione: vedi), hanno contribuito in maniera determinante alla salvezza dei felsinei.
EL SHAARAWY - Il Faraone con i suoi gol a raffica ha tenuto a galla il Milan nella prima parte dell'anno. Nel girone di ritorno è calato notevolmente (2 soli gol contro i 14 del girone d'andata), ma la sua stagione resta assolutamente fantastica. Soprattutto se si considera che a inizio stagione in pochi pensavano che potesse essere titolare (si puntava di più su Pato e Robinho...). La sua crescita fisica, unita alla tecnica individuale e a un incredibile velocità di base lo rendono un attaccante moderno e completo. Milan e nazionale possono dormire sonni tranquilli.
LJAJIC - Un anno fa di questi tempi, dopo i colpi ricevuti da Delio Rossi, la sua esperienza italiana sembrava arrivata al capolinea. Oggi Adem Ljajic ha trovato il suo habitat naturale nella splendida squadra di palleggiatori voluta da Montella. Deve ancora trovare una collocazione tattica precisa (seconda punta, attaccante esterno sinistro), ma capacità tecniche, dribbling e fantasia sono all'altezza della miglior tradizione del calcio slavo.
Ps, tra gli attaccanti menzione speciale per Innocent Emeghara, trascinatore del Siena di Iachini (vedi scheda di Matteo Bodei).
Ps, tra gli attaccanti menzione speciale per Innocent Emeghara, trascinatore del Siena di Iachini (vedi scheda di Matteo Bodei).
all. MARAN e PETKOVIC - Indeciso tra i due, alla fine ho premiato entrambi. Rolando Maran è stato bravo a proseguire il lavoro di Montella, aggiungendo alcuni suoi ingredienti. Il Catania ha disputato una stagione super e solo un calo fisiologico nelle ultime giornate - rosa non troppo profonda - ha impedito alla squadra etnea di lottare fino alla fine per un posto in Europa League (traguardo ancora possibile in linea teorica).
Vlado Petkovic è stato accolto nello scetticismo generale e il pre-campionato sembrava dare ragione ai critici. In realtà l'allenatore bosniaco ha ottenuto dei risultato straordinari: girone d'andata (quasi) alla pari con la Juventus, quarti di finale di Europa League e finale di Coppa Italia). Il girone di ritorno in campionato è stato fin qui negativo ma con una rosa buona ma non straordinaria era impossibile competere fino alla fine su tre fronti. Oltre a questo va rimarcato il suo comportamento signorile e sempre equilibrato. Un signor allenatore e un allenatore signore.
Vlado Petkovic è stato accolto nello scetticismo generale e il pre-campionato sembrava dare ragione ai critici. In realtà l'allenatore bosniaco ha ottenuto dei risultato straordinari: girone d'andata (quasi) alla pari con la Juventus, quarti di finale di Europa League e finale di Coppa Italia). Il girone di ritorno in campionato è stato fin qui negativo ma con una rosa buona ma non straordinaria era impossibile competere fino alla fine su tre fronti. Oltre a questo va rimarcato il suo comportamento signorile e sempre equilibrato. Un signor allenatore e un allenatore signore.
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