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venerdì 1 marzo 2013

Napoli-Juventus - Riflessioni su partita e stagione

Questa sera si gioca Napoli-Juventus, partita decisiva per i destini della Serie A. Una vittoria partenopea lascerebbe aperto il discorso Scudetto, un successo bianconero (che a quel punto avrebbero 9 punti di vantaggio, 10 con gli scontri diretti) decreterebbe la fine di ogni discorso con 11 giornate d'anticipo. Anche un pareggio sarebbe salutato con grande favore da Buffon & Co. (di fatto la Juventus guadagnerebbe un punto, sempre in virtù degli scontri diretti).

A differenza di alcuni media nostrani che si sono avvicinati al match del San Paolo dando ampio spazio a designazioni arbitrali poco gradite (vedi Corriere dello Sport) o a polemiche stucchevoli (vedi Tuttosport), Blog-In cerca di spostare l'attenzione sugli aspetti tecnici della sfida, con un approfondimento sulla stagione delle due contendenti.

NAPOLI - La squadra di Mazzarri, fuori dalla Champions League, ha puntato forte sul campionato con l'ambizione di strappare il titolo alla Juventus. In Coppa Italia gli azzurri sono stati eliminati agli ottavi di finale dal Bologna (partita disputata nel peggior momento stagionale). In Europa League, dopo aver disputato un girone non brillantissimo (passaggio del turno favorito dai clamorosi passi falsi del PSV Eindhoven contro l'AIK Solna), i partenopei sono stati eliminati con un netto 5-0 complessivo dal Viktoria Plzen, squadra ben organizzata ma non trascendentale. Un cammino decisamente deludente.
La Serie A 2012/2013 del Napoli è stata fin qui positiva. 52 punti in 26 partite con una perfetta media di 2 punti a partita rappresenta un trend in linea con le aspettative di inizio stagione. La proiezione finale  porterebbe a 76 punti. Un ottimo punteggio che, però, difficilmente porterebbe al titolo. Due stagioni fa, quando la squadra campana si piazzò al terzo posto, dietro a Milan e Inter, concluse a quota 70 con una media punti di 1.84. Rispetto alla scorsa stagione, Cannavaro e compagni hanno 9 punti in più, ma va sottolineato che nella prima parte della stagione 2011/2012 il Napoli perse molti punti nelle gare pre e post Champions League.
Dal punto di vista tecnico, la rosa partenopea è più profonda a livello qualitativo rispetto allo scorso anno, specialmente in difesa. Il mercato di gennaio ha portato tre buoni innesti (Rolando, Armero, Calaiò). Tuttavia, l'addio di Lavezzi è pesato molto. Nè Pandev Insigne, per diverse ragioni, sono stati in grado di sostituire degnamente il Pocho. Così, se da un alto difesa e centrocampo sono migliorati (Gamberini e Behrami meglio di Aronica e Gargano), l'attacco ha perso in forza e imprevedibilità. Quasi tutto il peso offensivo è finito sulle spalle - belle larghe a dire il vero - di Cavani e Hamsyk. Non è un caso se, con i due tenori appannati, la squadra abbia faticato a trovare la via del gol.
Mazzarri ovviamente ha puntato sul suo collaudato 3-5-2 con qualche piccolissima variazione sul tema (legata alla posizione di Hamsyk). In modo superficiale molti hanno paragonato il modulo azzurro con quello della Juventus. Le analogie si fermano ai numeri. Interpretazione e gioco sono completamente diversi. Il Napoli, come da copione consolidato, punta su un gioco fatto di organizzazione difensiva, pressing e verticalizzazioni immediate per gli attaccanti. Il baricentro della squadra è generalmente basso o comunque denota un atteggiamento molto più prudente rispetto a quello della Juventus. L'altra arma è rappresentata dagli inserimenti di Hamsyk e Maggio. Sfruttati abbastanza bene anche corner e calci piazzati. Nel complesso, quindi, il Napoli è una squadra estremamente solida, che pratica un calcio basato su intensità e ripartenze. De Sanctis e Inler stanno disputando una stagione decisamente al di sotto dei loro standard, mentre Behrami ha giocato fin qui un'ottimo campionato (seppur con qualche fallo di troppo).
La difesa è la seconda migliore del torneo (21 gol subiti, 17 la Juventus), mentre l'attacco è terzo (46 gol realizzati come la Fiorentina alle spalle di Roma 54 e Juventus 53). La classifica napoletana si fonda principalmente sui risultati ottenuti al San Paolo (30 punti in 13 partite), mentre in trasferta la squadra fatica maggiormente a trovare gol e successi (22 punti in 13 partite, soli 16 gol realizzati contro i 30 segnati in casa).

JUVENTUS - I bianconeri hanno disputato fin qui una stagione estremamente positiva. In Coppa Italia sono arrivati a un passo dalla finale, perdendo la semifinale contro la Lazio per dettagli, oltre che per la scelta - discutibile - di schierare Storari al posto di Buffon. Il ritorno in Champions League non poteva essere migliore. L'obiettivo era quello di approdare agli ottavi di finale. Di fatto i bianconeri sono già ai quarti dopo aver vinto il girone con relativo scalpo dei campioni in carica del Chelsea. Da qui in avanti tutto quello che la Juventus saprà fare sarà guadagnato. In tutti i sensi (vedi semestrale approvata ieri).
In Serie A gli uomini di Conte hanno saputo gestire bene le forze. Con l'impegno in Champions era impossibile ripetere la strabiliante stagione 2011/2012, con Scudetto e 0 sconfitte. Sono arrivate già 4 sconfitte, ma solo quella in casa contro la Sampdoria può essere considerata inopinata e clamorosa per pronostico e modalità. Nel complesso, comunque, la Juventus ha ottenuto 58 punti in 26 gare, con un'ottima media di 2.23 punti a gara (proiezione finale di 84 punti). Rispetto allo scorso anno i bianconeri hanno 6 punti in più in classifica. Miglior difesa del torneo (soli 17 gol incassati) e secondo miglior attacco (53 gol fatti, uno in meno della Roma) rappresentano due ottimi indizi per il bis tricolore.
Come detto l'impegno in Champions ha influito sul rendimento meno costante in campionato. Ad onor del vero va ricordato come anche nella passata stagione la squadra di Conte incontrò molte difficoltà nei turni infrasettimanali (molti pareggi e due sole vittorie contro Fiorentina e Lazio). Ciò dipende principalmente dal tipo di gioco estremamente dispendioso dal punto di vista fisico e mentale che il tecnico leccese pretende dai suoi uomini.
La rosa è certamente più forte rispetto all'annata 2011/2012. Complice l'assenza di Pepe, il tecnico bianconero non ha potuto alternare 4-3-3 e 3-5-2, puntando sempre su quest'ultimo sistema di gioco. Asamoah è stata la vera rivelazione in un ruolo mai ricoperto in precedenza. Caceres e Pogba, prime riserve per i due tridenti (Barzagli-Bonucci-Chiellini e Vidal-Pirlo-Marchisio), sono stati determinanti in diverse partite. Strepitosa la stagione di Lichtsteiner. L'attacco è paradossalmente il reparto meno affidabile, con Vucinic sempre a metà tra genialità e indolenza e Matri, Quagliarella, Giovinco a giocarsi costantemente un posto al fianco del montenegrino. Alla fine tutti hanno segnato un discreto numero di gol, ma nessuno ha trovato continuità di gioco e rendimento. Giovinco è stato spesso fischiato dai tifosi dello Juventus Stadium. Effettivamente, giocate e prestazioni dell'ex parmense sono state al di sotto delle aspettative, al di là del numero di gol realizzati. Probabile un sostanziale cambiamento nell'assetto offensivo della prossima stagione (già acquistato Llorente, giocatore sulla carta ideale per gli schemi di Conte).
Dal punto di vista tecnico, la Juventus ha mantenuto l'impostazione della scorsa stagione. Nelle migliori partite disputate quest'anno i bianconeri hanno sviluppato quei principi di gioco di stampo europeo che avevano già ottenuto l'approvazione di molti importanti osservatori nell'ultimo campionato: possesso palla, mentalità offensiva, pressing alto, inserimenti dei centrocampisti, ottima organizzazione della fase difensiva e pericolosità sulle palle inattive. Il 3-5-2 di Conte è quindi sensibilmente diverso da quello di Mazzarri. Spesso il modulo dei campioni d'Italia si trasforma in un 3-3-4 con i due esterni di centrocampo che si alzano a livello degli attaccanti. Pirlo sta giocando un gradino sotto rispetto alla memorabile stagione 2011/2012, ma resta un giocatore imprescindibile per il sistema bianconero. 

LA PARTITA - Match dal difficile pronostico (vedi le quote dei bookmakers). Anche la gara d'andata fu piuttosto equilibrata e si risolse solo nel finale con i gol di Caceres e Pogba (guarda caso i due sostituti di cui si diceva sopra). Il Napoli ha un solo risultato a disposizione, ma non sta attraversando un periodo brillante (0 gol realizzati nelle ultime 4 gare tra Serie A ed Europa League). Oltre a questo i partenopei non hanno potuto preparare al meglio la sfida del San Paolo visto il match di lunedì sera al Friuli. Tuttavia, al San Paolo negli ultimi 3 anni gli azzurri hanno sbagliato pochissime partite e giocatori come Hamsyk e Pandev hanno una tradizione molto favorevole contro i bianconeri.
La Juventus arriva abbastanza tranquilla dall'alto del suo +6 in classifica. Formazione quasi al completo con l'unico dubbio - peraltro importante per la solidità difensiva bianconera - di Chiellini, non al meglio dopo l'infortunio. Per i bianconeri, però, il match del San Paolo rappresenta un'ottima opportunità per poter chiudere la pratica campionato e concentrarsi quasi esclusivamente sulla Champions (anche se, va rimarcato, i bianconeri non partono di certo in prima fila per il sogno Wembley).
Schieramenti speculari e e probabile marcatura o disturbo di Hamsyk su Pirlo. Molto importanti le sfide sulle corsie esterne tra Maggio e Asamoah (apparso molto affaticato dopo la Coppa d'Africa) e Zuniga (in ballottaggio con Armero) contro Lichtsteiner. Così come accaduto negli ultimi scontri diretti, le sostituzioni potrebbero risultare determinanti, specialmente se la partita dovesse essere ad alta intensità sin dall'inizio. Da quest'ultimo punto di vista Conte ha molte più soluzioni rispetto a Mazzarri.

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