"Roma, nel 1960, fu spazzata dalle Olimpiadi come da una ventata di freschezza". In una città che cerca di scrollarsi di dosso le pesanti eredità del fascismo, già immersa nella Dolce Vita e nel boom economico, approdano dai quattro angoli della Terra le delegazioni sportive di quelle che passeranno alla storia come le prime Olimpiadi dal dopoguerra a tornare ai fasti del passato, ma nel contempo le ultime dell'era romantica, ispirate ancora a una concezione aristocratica e non professionista dei Giochi. In questo periodo cominciano infatti ad emergere nuove forze destinate a mutare profondamente lo sport in generale: gli sponsor, le tecnologie, il doping. E le prime Olimpiadi in Mondovisione sono anche il palcoscenico di un equilibrio politico mondiale in rapida evoluzione, con Usa e Urss al centro di una sfida a suon di medaglie e di propaganda, un altro volto di quella Guerra Fredda che nel giro di due anni porterà alla crisi dei missili.
Roma 1960 intreccia le cronache mozzafiato e le personalità eccezionali di quei diciotto giorni a scenari politici e questioni sociali che avrebbero segnato i decenni successivi, ricostruendo il ritratto collettivo di un'Italia perduta, popolata per un'intensa stagione da personaggi entrati nel mito. La medaglia gettata da Cassius Clay; la riscossa degli atleti delle ex colonie di cui Abebe Bikila, il "corridore scalzo" etiope, diventa il simbolo; le leggendarie Tigerbelles, afroamericane che sfidarono, vincendo, i pregiudizi maschilisti e razziali del pianeta intero. Senza dimenticare le gesta meno confessabili degli ambigui personaggi che nell'ombra inseguivano il potere o il denaro, ben consapevoli che quel "semplice" evento sportivo stava scrivendo una pagina fondamentale nella storia del secolo breve.
Libro meraviglioso, coinvolgente, ricco di riferimenti storici, sociali, politici e di cronaca sportiva. Roma 1960 ha rappresentato uno spartiacque della storia sportiva, ma anche di quella sociale e politica. David Maraniss, giornalista del Washington Post, premio Pulitzer 1993, racconta le Olimpiadi romane del 1960 con la competenza di un cronista sportivo, la dovizia di uno storico e la capacità analitica di un osservatore politico. I Giochi che, come recita il sottotitolo, cambiarono il mondo. Quest'ultima non è affatto un'interpretazione retorica o forzata. Maraniss, come emerge già nel passaggio riportato sopra, descrive magistralmente tutti i cambiamenti epocali a livello sociale, economico, politico e sportivo racchiusi in quei straordinari diciotto giorni nella Città Eterna. La Guerra Fredda, la discriminazione razziale, l'apartheid sudafricana, Cassius Clay, Abebe Bikila, le Tigerbelles, le due Germanie, Taiwan/Formosa, i primi casi di doping, i primi sponsor, l'inizio dell'era Tv. Sono solo alcuni degli argomenti toccati dall'Autore.
Come scritto nella recensione dell'International Herald Tribune: "Chi ama lo sport, la sociologia e la politica deve avere questo libro".
David Maraniss
ROMA 1960 - LE OLIMPIADI CHE CAMBIARONO IL MONDO
Rizzoli 2010 - 430 pagine - € 23
Come scritto nella recensione dell'International Herald Tribune: "Chi ama lo sport, la sociologia e la politica deve avere questo libro".
David Maraniss
ROMA 1960 - LE OLIMPIADI CHE CAMBIARONO IL MONDO
Rizzoli 2010 - 430 pagine - € 23
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