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martedì 15 dicembre 2009

SKY vs MEDIASET-RAI E L'OSTRUZIONISMO DEL GOVERNO

DECRETO LEGGE SULLA PUBBLICITA' IN TV: poco tempo fa ho scritto un post sulla battaglia senza esclusione di colpi tra Sky vs Mediaset e Rai. L'argomento non è prettamente sportivo, ma è anche vero che entrambi i network investono moltissimo sul prodotto calcio (e non solo). Ieri è stata scritta un'altra pagina importante di questo scontro. Gli accusatori del conflitto d'interessi del premier Berlusconi hanno molti argomenti a loro sostegno. Il governo ha pronta una bozza di decreto legge - messa a punto dal vice ministro Romani, sempre presente come ospite da Fede nelle notti elettorali - discussa (forse) già nel Consiglio dei Ministri di giovedì, in cui si dispone che tutte le emittenti a pagamento debbano scendere al tetto del 12% per quanto riguarda la trasmissione di spot su un'ora d'orologio (in pratica la raccolta pubblicitaria delle tv a pagamento non può superare il 12% su un'ora di trasmissione). Il provvedimento riguarda tutte le tv a a pagamento, quindi Sky, Mediaset Premium, ma anche Fox, Discovery, Disney, Rcs ecc. Apparentemente quindi è un decreto legge erga omnes, che riguarda tutti, senza distinzioni. Nel concreto invece va a penalizzare solo ed esclusivamente Murdoch e Sky. Perchè? In primo luogo perchè attualmente il tetto fissato per il network di Murdoch è del 18%. In secondo luogo, Mediaset Premium attualmente non supera il 12% del tetto pubblicitario e non subisce nessuna limitazione. Anzi, così facendo si evita una concorrenza fratricida tra Mediaset Premium e Mediaset che è leader nella raccolta pubblitaria col 60% complessivo. La stessa Rai non subirà ricadute visto che il limite è già del 12%.

SPOT DURANTE EVENTI SPORTIVI: altra norma inserita nel decreto legge riguarda le tv in chiaro (Rai e Mediaset) che potranno, durante gli eventi sportivi, effettuare interruzioni non solo con i mini-spot ma anche con televendite (tecnicamente appare difficile ma una telepromozione "veloce" potrebbe essere inserita durante pause di gioco lunghe). Da verificare, ad ogni modo, la compatibilità con le norme europee.

SKY IN COSTANTE CRESCITA D'ASCOLTI (NON DI ABBONATI): i provvedimenti chiaramente ostruzionistici da parte del governo nei confronti di Sky (la battaglia Murdoch-Berlusconi dura ormai da anni), sono stati diversi in questi ultimi mesi. Basti ricordare l'Iva raddoppiata dal 10 al 20% sugli abbonamenti a Sky o il blocco del nuovo canale Cielo da parte del ministero.
Nonostante questo Sky sta crescendo costantemente in termini di ascolto. Uno studio di Mediaitalia, che prende in considerazione il periodo 2003-2009, sottolinea come Rai e Mediaset abbiano perso il 22,7% di ascoltatori nella fascia 4-14 anni e il 14,1% in quella 15-34 anni. Sky è arrivata ad avere il 10% di telespettatori di ascolto medio, superando così Rete4 (che si attesta sul 7,6%), Rai2 e Rai3 (9%) e avvicinandosi al 10,2% di Italia1. Tuttavia Sky ha registrato negli ultimi mesi uno stop al numero di abbonati, rimasti pressochè invariati. Per incentivare gli abbonamenti è in atto una grande promozione pubblicitaria per abbonamento+Tv HD.

MEDIASET PREMIUM AUMENTA L'OFFERTA (E IL PREZZO): molte polemiche anche per la lettera che Mediaset Premium sta inviando in questi giorni ai suoi abbonati in cui comunica che all'attuale pacchetto vengono aggiunti due canali di cinema (Emotion ed Energy), gratuiti fino al 31 gennaio. Dal 1 febbraio 2010, se l'abbonato non comunicherà tramite raccomandata o telefonata di non voler usufruire di questi due canali, pagherà 2 euro in più al mese. In pratica un meccanismo di silenzio-assenso che ha già fatto mobilitare le associazioni dei consumatori. Anche Sky lo scorso anno aveva adottato una strada simile per quanto riguarda il mensile Sky Life (su ricorso delle associazioni consumatori il Tribunale di Roma ha condannato Sky al rimborso degli abbonati).

Per maggiori informazioni vedi Repubblica - servizi di Claudio Tito e Aldo Fontanarosa

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