
In occasione del convegno organizzato da Pordenone Eventi sul tema “Dal campo di basket, alla panchina, all’industria, alla cultura”, ho avuto modo di incontrare diversi protagonisti della pallacanestro attuale e passata. Gianni Corsolini, ex allenatore ed ex presidente della Lega basket, Tonino Zorzi, decano degli allenatori italiani e senior assistant di Boniciolli nelle ultime stagioni ad Avellino e Bologna sponda Virtus e Carlo Recalcati che da qualche giorno ha risolto il proprio rapporto con la nazionale, dopo il bronzo agli Europei svedesi e l’argento olimpico di Atene 2004.
Proprio l’ex coach della nazionale ha rilasciato un’intervista esclusiva per Blog-In, parlando dei vari temi dell’attualità cestistica.
Coach Recalcati, il suo addio alla nazionale è avvenuto da pochi giorni, quali sono le sue sensazioni e i suoi pensieri a distanza di pochi giorni?
E’ una cosa che mi dispiace molto. Fosse stato per me avrei continuato, sarei rimasto sulla panchina azzurra. Sono troppo legato alla maglia della nazionale, sin da quando ero giocatore. La situazione che si era creata derivava da moli fattori. Probabilmente dopo le imprese agli Europei e alle Olimpiadi siamo tornati sulla Terra, alla dura realtà, ed è stato un problema.
Secondo lei per quale ragione Meneghin e lo stesso presidente del CONI Petrucci, vogliono un allenatore a tempo pieno per la nazionale. Non sarebbe la stessa cosa averne uno part-time?
In effetti l’attività di allenatore di club e quella di allenatore della nazionale sono cumulabili. La stagione della nazionale si svolge tutta durante l’estate, quando i campionati sono fermi, perciò non ci sarebbero problemi nel sommare i due incarichi.
Tuttavia, i dirigenti sono alla ricerca di una figura in cui si possa riconoscere l’intero movimento, una persona che trascini l’intera pallacanestro azzurra. Vogliono un allenatore che faccia da ambasciatore per la federazione e che coinvolga l’intero movimento. Un allenatore che durante l’anno viaggi e visiti squadre, allenatori, giocatori.
Siena domina in Italia mentre in Europa perde di 20 punti in casa contro il Barcellona. Episodio o il divario con le big europee è questo?
La sconfitta di 20 contro il Barcellona è sicuramente un episodio, anche se la squadra spagnola è sicuramente più forte del Montepaschi. Tutto questo, comunque, dimostra che il campionato italiano è poco probante e di basso livello. Questo è uno svantaggio anche per Siena, non abituata ad affrontare rivali così forti.
Qual è la squadra rivelazione di questo primo scorcio di Serie A? E la delusione?
Le squadre che mi hanno sorpreso di più sono sicuramente Caserta e Biella, nonostante la sconfitta interna con Teramo. La delusione, al momento, è Roma.
Per il suo futuro, cosa si aspetta? Una panchina in Italia o all’estero sulla scia di Messina e Scariolo?
Per il momento è difficile dire qualcosa. L’addio alla nazionale è ancora troppo fresco e non ho idee a tal proposito. Ad ogni modo resto alla finestra.
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